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Voglia di Triade

Poco compreso su Nintendo DS, GTA: Chinatown Wars cambia console nella speranza di raccogliere miglior fortuna...

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   26/10/2009

Versione testata: PSP

Grand Theft Auto: Chinatown Wars per Nintendo DS è stato uno dei più fulgidi esempi di videogioco incapace di raccogliere al botteghino un successo proporzionale alla propria qualità; una situazione spesso comune nel

Voglia di Triade

caso di nuovi brand realizzati magari da team semi sconosciuti, ma assolutamente sorprendente se associato ad un franchise come quello di Rockstar Games, che a partire dalla sua "svolta" 3d su PS2 praticamente non ha mai mancato traguardi di vendite multi milionari. Di fronte alle poco più che 700.000 copie vendute sul portatile a due schermi, l'etichetta americana è stata quindi evidentemente costretta a rivedere i piani legati all'esclusività del prodotto, andando a realizzare una conversione per Psp nella speranza di trovare sull'handheld Sony un'utenza più sensibile o forse semplicemente più adatta a questo tipo di titoli.

Un salto rischioso

E' indubbio ed evidente che la maggiore preoccupazione legata a questo porting fosse da ricercare nel passaggio ad un hardware sì più potente, ma allo stesso tempo privo di quel sistema di controllo touch screen spesso e volentieri utilizzato in maniera intelligente ed innovativa da Chinatown Wars su DS, e che aveva rappresentato uno dei principali aspetti positivi del prodotto. Il rischio di perdere quindi qualcosa a livello di gameplay era più che concreto; fortunatamente i programmatori di Rockstar hanno dimostrato nuovamente il proprio valore, come se ce ne fosse stato bisogno, andando a dar vita ad un episodio di GTA perfettamente a proprio agio anche su PSP. Di trama e ambientazione abbiamo già ampiamente parlato in occasione della recensione su DS, quindi ci limiteremo ad una rinfrescata; il protagonista è Huang Lee, figlio di un boss della Triade recentemente assassinato, deciso a vendicarne la morte e allo stesso tempo impegnato a salvare la propria pelle nella lotta tra le gang rivali. Tutto questo all'intero di una Libery City quasi perfettamente replicata rispetto a quella presente in GTA IV, fatta eccezione per l'assenza di un'isola. E ovviamente la maggiore differenza sta nella visuale, non più alle spalle del protagonista bensì posizionata a volo d'uccello, in maniera non troppo dissimile dai primi due capitoli bidimensionali della all'epoca poco conosciuta serie. Il cambio di visuale, evidentemente scelta a fronte delle limitazioni tecniche del DS, non è andata però ad intaccare la varietà di situazioni, eventi e possibilità offerte dai più recenti episodi 3d; in larga parte Chinatown Wars si comporta infatti esattamente come un "normale" GTA, per la felicità dei fan e per la sorpresa degli scettici. Ovviamente sarebbe però sciocco non fare i debiti paragoni tra due versioni apparse su console tanto diverse. Per quanto riguarda il sistema di controllo, sul portatile Sony ci sono evidenti miglioramenti per alcune delle azioni che tramite pennino risultavano un po' scomode o poco precise; ci riferiamo per esempio al lancio di bombe o molotov, o alla gestione di alcuni aspetti dell'inventario, o più in generale alla immediatezza per chi ha esperienza con i precedenti GTA. Questo perchè la disposizione dei tasti replica in maniera praticamente identica quella che ha sempre accompagnato gli atri episodi della serie; in tal senso pesa un po' solamente l'assenza mai abbastanza vituperata della seconda levetta analogica per la gestione della telecamera, che quindi viene scomodamente delegata alla croce direzionale per il riallineamento dietro alle spalle di Huang. Dove invece si nota maggiormente la genesi di Chinatown Wars è nei minigiochi, in origine pesantemente legati all'utilizzo del pennino e quindi meno piacevoli in questo adattamento. Fastidiosi invece i tempi di caricamento in occasione dei salvataggi, mentre l'accesso ai menù è abbastanza rapido anche se non istantaneo come sul portatile Nintendo.

Spacciare, che passione

I contenuti di Chinatown Wars su PSP non hanno subito modifiche di grande rilievo, anche se Rockstar Games ha voluto comunque aggiungere una manciata di elementi esclusivi per farsi "perdonare" i mesi di attesa. Tra questi figurano le 11 stazioni radio, al contrario delle 5 su DS, e soprattutto un set di missioni inedite che ruotano attorno alla figura della giornalista Melanie Mallard, impegnata nel realizzare un reportage capace di dare una svolta alla sua carriera. Al di là della effettiva bontà di questa parentesi narrativa, è gradevole notare come essa si inserisca in maniera convincente nella trama di Chinatown Wars, senza apparire mai come una aggiunta forzata a posteriori. Per il resto invece, tutto è rimasto al suo posto: missioni secondarie, sfide di varia natura, e soprattutto l'attività di spaccio di droghe che tanto ha fatto discutere e che riveste una componente tutt'altro che marginale all'interno dell'economia del gioco. Ovviamente è rimasto invariato anche l'elemento legato al livello di sospetto della polizia, tra le introduzioni più interessanti di questa iterazione della serie; ci riferiamo alla possibilità di abbassare le stellette che indicano l'attenzione delle forze dell'ordine nei nostri confronti semplicemente combattendo a sportellate con le volanti fino a farle schiantare.

Voglia di Triade

Per quanto riguarda invece la componente grafica, Chinatown Wars ha potuto beneficiare di un gradevole upgrade estetico sulla base delle maggiori capacità tecniche della console Sony; la risoluzione superiore e la migliore gestione degli effetti sono elementi interessanti e che migliorano sensibilmente il colpo d'occhio, anche se è difficile definire spettacolare l'aspetto del prodotto di Rockstar Games. In tal senso infatti è ovvio che se su DS si erano raggiunti i limiti tecnici dell'handheld, su PSP questo non accade; inoltre su quest'ultima piattaforma il precedente dei due GTA tridimensionali pone Chinatown Wars in una situazione un po' più difficile per i fan della serie legati a quel tipo di stile grafico. In tal senso anche l'assenza di qualsiasi doppiaggio, a dire il vero unico punto criticabile di un impianto audio altrimenti molto buono, può far storcere il naso a qualcuno. Niente di nuovo da segnalare invece per quanto riguarda il multiplayer, anche in questo caso limitato solamente al wi-fi in locale con una manciata di modalità gradevoli, ma non certamente indimenticabili; gli elementi online sono limitati allo scambio di messaggi, armi, oggetti o luoghi per il GPS.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.0
Lettori (86)
7.7
Il tuo voto

Chinatown Wars su PSP è, con ogni probabilità, un prodotto migliore rispetto alla versione DS; fatta eccezione per la minore godibilità dei minigiochi in assenza di pennino e per i tempi di caricamento e salvataggio sensibilmente più lunghi, sotto praticamente tutti gli altri punti di vista la fatica di Rockstar Leeds si rivela più o meno sensibilmente superiore sul portatile Sony. Detto questo, anche su PSP il successo al botteghino potrebbe non essere garantito; se su DS il problema era legato all'utenza della console, in questo caso la pur stilisticamente eccellente componente grafica difficilmente convincerà chi ha già avuto modo di giocare sullo stesso schermo due capitoli di GTA in 3d. Però per tutti i fan della serie disposti ad accettare di guardare Libery City da un altro punto di vista, Chinatown Wars è un gioco da non perdere, pieno di trovate interessanti e con una trama che tiene incollati allo schermo (portatile).

PRO

  • Un vero, ottimo GTA
  • Trama irresistibile
  • Superiore sotto molti aspetti alla versione DS

CONTRO

  • I minigiochi senza pennino sono noiosi
  • Su PSP non siamo certamente al limite tecnico come su DS