20

Il ritorno di Sparkster

A quasi vent'anni dal suo esordio, un opossum torna a combattere sulle nostre console e PC.

RECENSIONE di Christian Colli   —   06/07/2010

Versione testata: PlayStation 3

I videogiocatori più giovani probabilmente non ricorderanno o riconosceranno Sparkster, il simpatico opossum inventato da Konami nel 1993 per le console a 16bit che, pur non riuscendo a rivaleggiare con lo strapotere di Sonic o Mario, si guadagnò una discreta schiera di affezionati. In un periodo in cui andavano di moda i platform e gli animali mascotte, Sparkster era forse uno dei più originali.

Il ritorno di Sparkster

Armato di spada e jetpack, Sparkster combatteva un esercito di maiali, lupi e robot giganti... un'immagine davvero bizzarra, rimasta però nel cuore di molti videogiocatori. A ben diciassette anni di distanza Konami ha deciso di ripescare questa sua vecchia gloria e proporne un sequel (per la precisione di Rocket Knight Adventures 2, Sparkster per SNES sembra essere stato "dimenticato") che tutti i possessori di PC, PlayStation 3 e Steam possono scaricare per 12,99€.

Arriva il topo razzo

La premessa di Rocket Knight è molto semplice: il regno di Zephyrus è assediato dai lupi e il nostro eroe deve abbandonare la sua bucolica vita tranquilla, indossando nuovamente armatura e jetpack per affrontare l'invasore. La storia è raccontata tramite semplici cutscene di stage in stage, poichè Rocket Knight è, alla base, un tradizionalissimo platform. Il nostro eroe dispone di alcune capacità peculiari, come un attacco a lungo raggio e un temibile fendente o una coda prensile che gli permette di restare appeso ad appositi appigli, ma il jetpack diventa presto il gadget fondamentale per superare i livelli, grazie alla possibilità di schizzare brevemente in qualsiasi direzione, permettendo a Sparkster di raggiungere luoghi apparentemente inaccessibili, magari fracassando un ostacolo sul percorso. Dunque ogni stage richiede obbligatoriamente di raggiungere il versante opposto evitando o sconfiggendo i nemici in cui ci imbatteremo, ma il giocatore ha anche la facoltà di esplorare ogni anfratto alla ricerca di gemme preziose che garantiranno il completamento al 100% del livello, al fine di sbloccare Trofei o Obbiettivi.

Il ritorno di Sparkster

Rocket Knight può essere quindi giocato in fretta e furia, ed è possibile completarlo in appena un paio d'ore, oppure può essere assaporato più lentamente seguendo l'ormai antica tradizione dei platform degli anni '90. Del resto, la nuova avventura di Sparkster è incredibilmente semplice: la maggior parte degli stage che affronteremo e i relativi boss, per quanto imponenti, sono davvero lineari e quasi inoffensivi; la curva della difficoltà subisce poi un'improvvisa impennata negli ultimi schemi, che limitano anche l'utilizzo del jetpack quando il freddo polare ne congelerà i motori, costringendoci a ricaricarli presso apposite fonti di calore: una variante gradevolissima che sarebbe stato meglio implementare un po' in ogni stage, piuttosto che in quelli finali soltanto. Per fortuna Rocket Knight non è comunque un titolo particolarmente monotono, grazie anche alle varie sezioni sparatutto che interrompono il ripetitivo saltellare, stage davvero basilari in cui dovremo muoverci per lo schermo sparando a ogni cosa che si muove.

Trofei PlayStation 3

Rocket Knight propone 12 Trofei: 7 Bronzo, 4 Argento e 1 Oro. Per ottenerne la maggior parte basta completare il gioco ai vari livelli di difficoltà, ma alcuni richiedono di superare delle prove speciali, per esempio guadagnando una certa quantità di punti o sconfiggendo i boss con delle tecniche particolari (come nel caso del Oro).

Quattro lupacchiotti per un opossum

Rocket Knight propone comunque una buona varietà di sfide aldilà del mero completamento dell'avventura, come raccogliere ogni gemma o completare gli stage nel più breve tempo possibile, ad esempio, che danno al gioco Konami un retrogusto vintage che potrebbe essere molto apprezzato dai più nostalgici.

Il ritorno di Sparkster

Anche il comparto grafico mantiene questa peculiare caratteristica retrò, ma è decisamente gradevole: Rocket Knight è in realtà completamente poligonale ma il design dei livelli è fondamentalmente bidimensionale, così come i vari boss. E tuttavia la cura riposta nella realizzazione di ogni livello o nemico è decisamente sopra le righe: Rocket Knight è un platform coloratissimo e ricco di dettagli, che non snatura nel modo più assoluto la serie originale, omaggiandola anzi con la sua impostazione all'antica e qualche sorpresa, come nel caso di alcuni, enormi boss di fine livello. La varietà e ampiezza delle ambientazioni è davvero notevole e il ritmo dell'azione è sempre serrato. E' un'esperienza dunque abbastanza modesta ma nient'affatto scontata o vittima dei limiti imposti alla maggior parte dei giochi low-budget. Peccato che le musiche siano piuttosto anonime e facilmente dimenticabili.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (8)
6.1
Il tuo voto

Rocket Knight è un gradito ritorno e piacerà sicuramente a chi si è divertito anni fa con le avventure di questo bizzarro personaggio. In generale è un platform piuttosto tradizionale, non privo di ottime idee purtroppo poco sfruttate e varie sfide che prolungano discretamente un'esperienza dalla durata, però, davvero modesta. Se amate il genere o siete degli inguaribili nostalgici, Rocket Knight vale sicuramente il suo prezzo.

PRO

  • Lo spirito di Sparkster è rimasto intatto
  • Graficamente ben realizzato

CONTRO

  • Difficoltà poco bilanciata
  • Davvero breve