In parte una splendida trovata commerciale, in parte un meraviglioso virtuosismo tecnologico, Rage arriva su iPhone e iPad dopo aver generato tonnellate di hype e aver stimolato l'interesse di gran parte del popolo videoludico per la fondamentale presenza di un John Carmack, guru tecnico di id Software, che anche stavolta non si è trattenuto dal lodare in modo fin troppo teatrale le periferiche portatili di Apple. Prima di entrare però nei dettagli è necessario segnalare che Rage è disponibile sull'App Store in due versioni: una classica compatibile con tutte le iDevice presenti sul mercato e l'altra, quella HD oggetto di questa recensione, in grado di offrire texture a risoluzioni più alte e installabile solo su iPhone 4, iPad e iPod Touch di quarta generazione.
I contenuti sono assolutamente identici e la differenza di prezzo è evidente visto che la versione in alta definizione costa il doppio: 1,59€ contro gli 0,79€ dell'edizione classica. Ma cos'è concretamente Rage? La risposta più semplice è nel definirlo come uno shooter in prima persona su binari: il personaggio si muove in automatico all'interno di uno scenario seguendo un percorso predefinito e al giocatore rimane la facoltà di mirare (muovendo un minimo anche la visuale quando si toccano i bordi dello schermo) e ovviamente di fare fuoco sui nemici e su altri elementi interattivi. Toccando le apposite icone sullo schermo è anche possibile effettuare un piccolo sprint mentre il protagonista sta camminando o schivare i colpi dei nemici (sia gli oggetti lanciati che le mazzate ravvicinate), ricaricare l'arma imbracciata e infine cambiarla. Si soffre talvolta la mancanza di un attacco melee che di fatto vi obbligherà a premere continuamente la schivata quando circondati dai mutanti cercando allo stesso tempo di colpirli con i proiettili con un risultato piuttosto deprimente in quanto a semplicità d'uso. Rage può inoltre essere controllato in due differenti modi ma non mancano pro e contro per entrambi. E' possibile utilizzare l'accelerometro per gestire lo spostamento del mirino oppure devolvere il tutto al touchscreen. Nel primo caso ci si ritroverà immediatamente limitati nella precisione e nella velocità di risposta complice anche l'enorme frenesia dell'azione di gioco, mentre gestendo tutta l'interazione tramite il tocco bisognerà fare i conti con il solito problema della parziale copertura dello schermo ad opera delle dita che si nota soprattutto nei momenti più concitati quando i nemici sono agli angoli del monitor ed affligge persino l'iPad nonostante l'area visiva decisamente più grande.
Ma c’è del buono?
Non fraintendete le righe di cui sopra che sembrerebbero descrivere un gioco degno di nota soltanto per le sue deficienze. Rage ha anche e soprattutto molto di buono in particolare dal punto di vista concettuale. Se le meccaniche da shooter su binari potrebbero far storcere il naso ai fanatici del gameplay in stile id Software dove è la libertà a farla da padrona o aprire il fianco alla critica della ripetitività, proprio il ripetere in modo spasmodico i livelli del gioco è uno dei punti chiave dell'esperienza. Rage per iDevice è infatti focalizzato sulla serie TV fittizia Mutant Bash, una sorta di arena a livelli che sarà parte integrante anche del gioco in versione nextgen.
L'obiettivo è quello di guadagnare più soldi possibile uccidendo tutti i mutanti che appaiono su schermo, colpendo alcuni bersagli sparsi nelle arene e raccogliendo gli oggetti (munizioni, energia e sacchetti di denaro). Ogni volta che si colpisce un nemico si riempie un indicatore su schermo che rappresenta il moltiplicatore bonus applicato su ogni colpo successivo. E' possibile in questo modo potenziare il proprio punteggio di un x2, x3 o al massimo un x4, un po' sulla falsariga di quanto vediamo nei vari rhythm game musicali. Fare degli headshot riempie più velocemente l'indicatore (e offre più punti), mutilare un nemico colpendolo una volta morto anche, inserire nuove munizioni nell'arma può essere fonte di soldi se si sfrutta a dovere la ricarica attiva in stile Gears of War e così via. Al contrario mancare un mutante svuota in piccola parte l'indicatore e, nella malaugurata ipotesi in cui si viene colpiti il bonus si resetta completamente. La conseguenza di questa precisa scelta di design è una meccanica che stimola a dismisura la rigiocabilità nel tentativo di raggiungere un punteggio sempre più alto imparando letteralmente a memoria i punti di spawn dei nemici, il posizionamento di bersagli e munizioni e gestendo a dovere munizioni e tempi di ricarica delle armi nell'estremo tentativo di realizzare la perfezione nello scenario: mandare a segno ogni singolo colpo evitando al contempo di essere colpiti. Il tutto funziona molto bene nei primi minuti di gioco ma purtroppo due elementi arrivano prontamente a castrare l'ottimo tentativo di id Software.
Qualche deficienza e tanta meraviglia
Innanzitutto si nota una mancanza concreta di varietà legata a una povertà di contenuti: troviamo soltanto tre livelli (che simulano tre differenti episodi della prima stagione di Mutant Bash) che, pur differenziandosi per ambientazioni, si assomigliano un po' troppo per le scelte di design legate ai percorsi obbligati. Non si riescono insomma ad apprezzare grandi differenze nello scenario che ci circonda mentre camminiamo in un manicomio abbandonato, ci apriamo la strada attraverso un edificio in rovina o girovaghiamo per gli stretti cunicoli di un bunker.
In più le armi a disposizione sono soltanto tre: una pistola con munizioni infinite, un mitragliatore e un fucile a pompa, tutti disponibili da subito. Se da un lato è vero che in mezzora avrete visto tutto quello che Rage può offrire, dall'altro rientra con forza a mitigare questa povertà contenutistica lo stile di gameplay che spinge fortemente alla ripetizione dei livelli. Ma qui subentra la seconda problematica: il gioco non offre alcun tipo di componente online, neanche una semplice classifica e al momento non supporta il Game Center di Apple (anche se id Software ha rassicurato che quanto prima implementerà questa feature). Questa deficienza purtroppo smorza la sensazione di sfida che tanto potrebbe giovare dal confronto diretto con i risultati degli amici e di altri giocatori sparsi per il globo. E' necessario poi ovviamente spendere anche due parole sull'aspetto tecnico di Rage. Il gioco è meraviglioso: le texture in alta definizione sono incredibilmente dettagliate sia per quello che riguarda l'ambientazione, sia per i modelli che, pur ridotti nel numero (le tipologie di mutanti sono piuttosto poche) sono animati molto bene e hanno un'ottima composizione poligonale. Il tutto gira poi con una fluidità disarmante indipendentemente dalla presenza su schermo di ottimi effetti speciali e di un buon anti-aliasing e il tutto contribuisce a restituire una grande sensazione di pulizia grafica.
La versione testata è la 1.0. Attenzione, in questa versione il gioco non parte se non si imposta la lingua inglese.
Prezzo: 0,79€/1,59€
Link App Store
Conclusioni
Rage stupisce per la qualità tecnica di realizzazione e vederlo girare, soprattutto su iPad, è una bella gioia per gli occhi. Le magagne si presentano però non appena si inizia a giocare sul serio e le svariate deficienze che affliggono il gameplay vengono fuori in modo evidente. Se infatti la frenesia dell'azione e l'immediatezza dell'esperienza permettono a qualsiasi giocatore di entrare in partita da subito, la pochezza cronica dei contenuti, unita alla mancanza di una classifica online dei risultati, tendono a smorzare il progetto di id Software dove è la spinta al miglioramento costante la vera protagonista in grado di trainare il giocatore e stimolarlo a sessioni anche brevissime ovunque egli sia.
PRO
- Tecnicamente esaltante
- La ricerca del punteggio sempre più alto stimola un gameplay coinvolgente
- Lodevole la scelta di tenere un prezzo così contenuto
CONTRO
- L'offerta contenutistica è piuttosto ridotta
- Totale assenza di qualsiasi componente online, classifiche comprese
- Talvolta i controlli cozzano contro la frenesia dell'azione