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American Gangster

Ridley Scott torna al cinema con un blockbuster che ha per protagonisti Russel Crowe e Denzel Washington, un'occasione troppo ghiotta per non trasformarla in un mobile game: ci ha pensato Gameloft, con un titolo che ricorda molto da vicino un precedente prodotto degli studios francesi.

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   19/01/2008

Bastano infatti un paio di rapide occhiate per rendersi immediatamente conto che American Gangster altro non è che una versione di Gangstar: Crime City appositamente adattata al film. La struttura di gioco, non a caso, è completamente identica: rifacendosi nuovamente ai primi episodi della saga di Grand Theft Auto (quelli bidimensionali, per intenderci), il titolo permette all'utente di muovere il personaggio sia a piedi sia al volante di auto rigorosamente "prese in prestito", il tutto allo scopo di completare una serie di missioni dagli obiettivi più o meno diversi. La maggior parte di esse si risolve in attività tutto sommato classiche, quali raggiungere una destinazione nel minor tempo possibile, raccogliere oggetti, individuare ed eliminare un obiettivo o completare gare a checkpoint: un pizzico di originalità risiede nel fatto che l'utente veste alternativamente i panni del malvivente e del poliziotto, operando dunque contro o a favore della giustizia a seconda del personaggio controllato in questa o quell'occasione.

Di sicuro non si può contestare nulla ad American Gangster per quanto riguarda la resa grafica: la riproduzione bidimensionale di una Harlem anni '70 è perfettamente riuscita, non solo a livello di stile ma anche in merito all'estensione dell'area esplorabile, davvero di grosse dimensioni. I fondali risultano quindi definiti e dettagliati, ma anche gli sprite delle vetture (nonostante appaiano in numero tutto sommato ridotto) si rivelano delle piccole gioie per gli occhi, ennesima testimonianza delle capacità tecniche di Gameloft. La software house francese, però, avrebbe fatto meglio a concentrare i suoi sforzi anche sul gameplay del prodotto, che si dimostra lacunoso sotto diversi aspetti. Poco convincente anzitutto il sistema di controllo, agile solo su strade ampie e sgombre ma che va letteralmente in crisi quando ci si ritrova in situazioni più concitate, portando il giocatore a frequentissime collisioni. Ma quel che più pesa sul giudizio finale di American Gangster è l'eccessiva ripetitività sia dello scenario sia (soprattutto) delle missioni che compongono l'avventura: dall'inizio alla fine non si fanno che ripetere le stesse due o tre operazioni, il tutto svilito da un livello di difficoltà molto basso e da uno storyline quasi impalpabile. Insomma, se con Gangstar: Crime City si poteva concedere a Gameloft qualche peccato di gioventù, con questo American Gangstar viene da pensare che i francesi si siano nuovamente limitati a svolgere il compitino.

Conclusioni

Multiplayer.it
ND
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Il tuo voto

American Gangster non è certo un pessimo titolo, ma appare evidente come Gameloft non si sia sforzata più di tanto per produrre un tie-in di alto livello: grafica a parte (l'unico aspetto davvero inattaccabile del gioco), il risultato finale è un clone di GTA senza grande personalità, che si lascia senz'altro giocare ma che non può definirsi il massimo dell'appagamento per quanto concerne il mobile gaming.

PRO

CONTRO

PRO

  • Ottima veste grafica
  • Città molto estesa

CONTRO

  • Sistema di controllo inaffidabile
  • Missioni noiose e ripetitive
  • Poco originale