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America's Army: Rise of a Soldier

Un FPS estremamente realistico e molto tattico sbarca su Xbox e PlayStation 2, sviluppato direttamente dall'US Army e pubblicato finalmente in Italia da Ubisoft, seguiteci nella nostra recensione multipiattaforma per saperne di più.

RECENSIONE di Pietro Quattrone   —   28/02/2006
America's Army: Rise of a Soldier
America's Army: Rise of a Soldier

Multipiattaforma

Il gioco Ubisoft, sviluppato dall’U.S. Army, è identico nelle due versioni, Xbox e PlayStation 2, da noi provate. Entrambe forniscono il supporto per il gioco online e qualche piccola differenza l’abbiamo notata solo nei caricamenti più veloci per la console Microsoft.

Commento

America’s Army Rise of a Soldier è sicuramente nato avendo alle spalle un’ottima idea, ricreare con assoluto realismo tutte le difficoltà che una vera recluta dell’esercito americano può incontrare sul suo cammino per diventare una macchina da combattimento. Buono il sistema di gestione del personaggio, molto simile a quello di un vero RPG, che permette di specializzarlo nelle caratteristiche che riteniamo fondamentali. Peccato per la mancanza di una vera e propria storyline nella Campagna offline, che avrebbe arricchito non poco il prodotto. La realizzazione tecnica finale, dovuta anche ai diversi anni ormai passati dalla prima uscita nel mondo Pc, è purtroppo insufficiente e rovina molto l’appeal di tutto il gioco, e se è possibile passare sopra alla scarsa qualità delle texture, non è possibile lasciar correre alcuni grossi problemi dell’intelligenza artificiale e alla cura globale del pacchetto non all'altezza degli standard odierni. Il titolo Ubisoft è quindi consigliato solo ai veri appassionati del genere, amanti del realismo e che sappiano chiudere un occhio davanti alle magagne tecniche del gioco. Online riesce a garantire diverse ore di divertimento, a patto di dedicarci molto tempo, sviluppando a fondo il proprio personaggio.

    Pro
  • Realismo e tattiche di guerra avanzate
  • Gioco online fino a 16 giocatori
  • Sviluppo del soldato come in un RPG
    Contro
  • Tecnicamente una delusione
  • I.A. da rivedere

Tre anni sono passati...

Una parte fondamentale degli FPS odierni è ovviamente il gioco online, anche America’s Army offre tale possibilità. La modalità online è completamente separata dalla Campagna in single player, anche in questo caso la nostra recluta aumenterà di esperienza ed abilità nel corso delle partite, ma purtroppo non potremo usare in rete il soldato sviluppato con pazienza nelle sessioni offline. Una scelta abbastanza inspiegabile, che reca di sicuro un po’ di frustrazione nell’utente. Le partite sono riservate a sedici giocatori, divisi in due schieramenti da otto giocatori ciascuno. Come nella Campagna anche qui ci specializzeremo verso una direzione, diventare il leader del team, lo specialista nelle armi pesanti o il cecchino, sono solo alcune delle possibilità. Ogni specializzazione ha ovviamente delle ripercussioni sul gioco, consentendoci di compiere particolari azioni o utilizzare un determinato tipo di armamentario. Nelle prime partite online faremo comunque la parte dei semplici rifleman, e solo poco alla volta acquisiremo l’esperienza e i punti necessari a diventare degli specialisti.

Le partite online sono riservate a sedici giocatori, divisi in due schieramenti

Tre anni sono passati...

Oltre al canonico deathmatch, che in questo caso è particolarmente cruento con una sola vita a disposizione, senza respawn illimitati, le partite online si basano su round ad obiettivi, come difendere la postazione mentre l’altro team cerca di conquistarla. Molto realistica la possibilità di continuare a giocare, feriti in seguito ad uno scontro a fuoco, solo se soccorsi da un compagno, ma in questo caso, menomati più o meno gravemente, ottenere dei buoni risultati sarà pressoché impossibile. Analizzando da un punto di vista tecnico America’s Army non si può che rimanere delusi, il gioco infatti dimostra tutta la sua età, i tre anni passati dalla prima uscita nel mondo Pc si fanno sentire. Sono certamente migliorati i modelli poligonali dei soldati, ma le loro animazioni e soprattutto l’intelligenza artificiale lasciano molto perplessi. Più di una volta ci è capitato di incorrere in scene inspiegabili, non tanto degli uomini del nostro team quanto degli avversari. Una scena su tutte, quando in uno scontro a fuoco un “ostile”, invece di sparare ad un membro della squadra a lui vicinissimo, ha preferito direzionare tutto il suo caricatore al nostro personaggio che era distante e con una linea di tiro parzialmente coperta. Le texture sono purtroppo completamente da rivedere, per nulla definite e poco credibili, sia negli ambienti esterni che in quelli interni. A condire l’insipida pietanza ci aggiungiamo un frame rate ballerino e spesso incerto nelle situazioni più intricate.

America's Army: Rise of a Soldier
America's Army: Rise of a Soldier

FPS o RPG?

Vi chiederete cosa mai possa avere di diverso un first person shooter come America’s Army rispetto agli altri, e in realtà ce lo chiedevamo anche noi prima di provarlo. La risposta è una sola, la componente RPG, mai così accentuata in uno sparatutto militare. Inizieremo il gioco come delle reclute, assolutamente poco adatte al combattimento, per crescere mano a mano col passare dell’addestramento e delle missioni sul campo. La crescita del personaggio si basa su sette caratteristiche, fondamentali per un soldato, che potremo incrementare svolgendo al meglio l’addestramento. Dopo ogni esercizio riuscito, ad esempio corsa abbinata ai tiri col fucile, guadagneremo degli attestati che ci faranno ottenere dei punti abilità, da spendere proprio per far sviluppare la nostra recluta. Tra le caratteristiche più importanti da migliorare abbiamo la leadership, la mira, lo stealth, o capacità di agire non visti, e l’onore. Come potete notare sono state scelte dagli sviluppatori aree di sviluppo del personaggio molto diverse in modo da poter differenziare in maniera peculiare il proprio personaggio, per adattarlo meglio al nostro stile di gioco. Le nostre scelte influenzeranno pesantemente il comportamento del nostro avatar virtuale,la sua condotta rispecchierà fedelmente la realtà, influenzato proprio dalle abilità acquisite.

la componente RPG non è mai stata così accentuata in uno sparatutto militare

FPS o RPG?

All’inizio della campagna la nostra recluta avrà grossi problemi nella mira, non avrà in suo aiuto alcun mirino artificiale e per utilizzare al meglio il fucile dovrà fare affidamento solo sul mirino dell’arma, e per incrementare il successo dei suoi colpi non potrà fare a meno si utilizzare le posizioni suggeriteci dall’addestratore, sdraiati per terra o appoggiando l’arma ad un treppiede. All’inizio del gioco colpire il bersaglio, senza aver sviluppato per bene la mira, non sarà quindi così facile; una situazione un po’ frustrante per chi cerca un gioco prettamente arcade, ma America’s Army punta ad un altro genere di giocatore, a chi ama la sfida ed il realismo, un’amante della simulazione insomma. Un altro esempio chiarificatore dell’influenza che hanno le nostre abilità su tutto il gioco è quello legato alla leadership, se avremo un altro coefficiente in questa caratteristica potremo infatti comandare senza problemi le nostre truppe, infondendo coraggio anche sotto il fuoco nemico e permettendo loro di rimanere calmi e concentrati, ma se non lo avremo sviluppato a sufficienza sarà dura farsi rispettare. Avanzando nella Campagna, dopo il pesante addestramento, le missioni saranno sempre più difficili come più frequenti gli scontri a fuoco contro il nemico, sarà fondamentale la cooperazione con il nostro team di soldati. Ed in questo ci verranno in aiuto le tattiche dell’esercito americano, fedelmente riprodotte e utilizzate dagli sviluppatori, punto sul quale il gioco pubblicato da Ubisoft insiste molto. Anche durante le missioni potremo guadagnare punti abilità da spendere per migliorare il nostro combattente, ma anche per sbloccare nuove “classi” nelle quale specializzarsi, tipo il cecchino o l’assaltatore. Ci sono sette diversi tipi di soldati, ognuno con le proprie caratteristiche peculiari, e tutti hanno cinque missioni “personali”, quindi per un totale di trentacinque azioni di guerra. Come potete quindi notare non c’è una vera e propria storyline alla Tom Clancy, una mancanza abbastanza influente a nostro parere, tutto ruota intorno allo sviluppo del nostro personaggio, come un vero e proprio RPG; le missioni inoltre hanno un’alta percentuale di rigiocabilità, data la possibilità di guadagnare nuovi punti abilità.

America's Army: Rise of a Soldier
America's Army: Rise of a Soldier

L’ultima proposta Ubisoft per le console casalinghe a 128 bit di Microsoft e Sony è uno shooter, ma non uno sparatutto qualsiasi, un gioco che per la prima volta viene messo in commercio dopo diversi anni di fruibilità gratuita anche se limitata al mondo Pc. Sì perché America’s Army Rise of a soldier fa capolino su Xbox e PlayStation 2 dopo che tre anni fa uscì in versione scaricabile, gratuitamente, per personal computer. Sono passati diversi anni ed il gioco sviluppato dalla US Army è stato “limato” e rifinito, seguiteci per scoprire la bontà del prodotto finale.