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Bionic Commando, recensione

Dopo il remake del primissimo Bionic Commando apparso su PSN e Live Arcade tornano i soldati bionici, stavolta in un gioco inedito sia nella forma che nei contenuti.

RECENSIONE di La Redazione   —   18/05/2009

Il 2009 sembra essere un anno particolarmente florido per Capcom che non si risparmia nel riproporre sul mercato i suoi maggiori IP, e visto il grande successo di titoli come Street Fighter e Resident Evil è evidente che questa politica stia portando ottimi risultati per la casa nipponica. Anche stavolta a godere di un nuovo episodio è un brand che rappresenta una vera e propria perla del passato, quel Bionic Commando che di recente si è già fatto vedere sulle nostre console grazie ad un remake dell'originale e indimenticabile capitolo disponibile sulle piattaforme di digital delivery di Microsoft e Sony.

Bionic Commando, recensione

Il titolo in questione però rappresenta a tutti gli effetti un nuovo capitolo che ci trasporta alcuni anni dopo gli eventi del gioco originale in un futuro dove i soldati bionici sono diventati uno scomodo retaggio del passato, ed in virtù di questo il governo è intenzionato a liberarsene per sempre. I risultati di questa politica, oltre a creare diversi scontri tra i sostenitori e i detrattori dei bionici, portano alla fuga di molti supersoldati che scampano in questo modo alla cosiddetta "epurazione".
Le ragioni di tanta intolleranza vanno ricercate nella diffusa inabilità mentale e alla crescente aggressività che presentano i soldati equipaggiati di protesi bioniche, ragioni che hanno spinto le alte sfere ad abbandonare il progetto portando all'arresto e in casi estremi all'eliminazione dei biotici rimasti in patria, come accade nel caso del protagonista del gioco che, privato del suo arto meccanico, viene rinchiuso in cella con false accuse solo per aver eseguito gli ordini a lui impartiti. Le sorti del nostro eroe però sono destinate a cambiare nel momento in cui un gruppo terroristico distrugge con un attacco nucleare una città e ne occupa il suolo devastato, da questo istante i servigi e le abilità del soldato tornano a essere utili ed è da qui che iniziano le avventure del gioco.

Degrado urbano

Buona parte del gioco si svolge proprio tra le macerie della cittadina devastata e occupata dalla sola presenza delle forze terroriste, ma ci sono anche varie escursioni in ambienti extraurbani, sempre molto convincenti nella realizzazione. Questi si rivelano un ottimo teatro dove dar sfogo alle peculiari abilità offerte dal braccio bionico del protagonista che, quasi come fosse un primate, può sfruttare ogni sporgenza e appiglio per raggiungere ogni luogo dell'area esplorabile, dalle cime dei decadenti grattacieli fino a delle gole profonde che si snodano nel sottosuolo. A fronte di una così ampia libertà di movimento non fa da contraltare un'altrettanto generosa ampiezza delle aree che, sebbene l'orizzonte ci proponga un'intera città ammirabile, si limitano a una concatenazione continua di macrostanze delimitate da ostacoli insormontabili o da banchi di radiazioni mortali e unite da dei caricamenti piuttosto invasivi visto anche l'ampio numero di volte in cui dobbiamo cambiare zona nel corso del gioco. Non c'è alcuna componente freeroaming quindi, cosa che lascia un po' d'amaro in bocca viste che le ambientazioni proposte parrebbero prestarsi splendidamente ad un approccio simile. Se mettiamo da parte però questo aspetto, è però indubbio come la realizzazione di tutti gli ambienti sia stata curata abilmente dai designer Capcom che hanno realizzato un'infrastruttura che si presta ottimamente alle numerose soluzioni di gameplay che un gioco dinamico come Bionic Commando propone.

Rampino o pistola?

Il vero protagonista di Bionic Commando è senza dubbio il braccio bionico e il suo relativo e famosissimo rampino che offre al giocatore una vasta gamma di mosse utili sia nell'esplorazione sia in situazioni più concitate, rivelandosi una altrettanto efficace arma offensiva grazie al ricorso di varie mosse speciali sbloccabili nel corso del gioco. Grazie all'uso di questo versatile arto, siamo in grado di scalare ogni tipo di superficie, dondolarci come dei moderni Tarzan ad ogni sporgenza e salvarci da un salto andato male, il tutto con l'utilizzo di un solo tasto, che gestisce il rampino in modo intuitivo e funzionale. Grazie a questo si vanno ad affrontare anche delle sessioni spiccatamente platform che offrono un piacevole diversivo ai combattimenti oltre a presentare un discreto livello di sfida. L'altra faccia del gameplay di Bionic Commando risiede negli scontri con i nemici, anche quest'ultimi posso essere affrontati sia sfruttando il rampino, ad esempio per afferrare i nemici o per scagliagli contro oggetti e parti di scenario, sia mediate l'utilizzo di armi da fuoco, ottenibili tramite il supporto della base operativa che saltuariamente ci offre nuovi strumenti di morte da poter usare contro le forze d'occupazione. Di questi due modi diversi di affrontare gli scontri, quello che ci ha convinto di meno è senza dubbio quello più marcatamente shooter: affidarsi all'uso di armi da fuoco non offre la stessa soddisfazione di usare l'arto bionico e le sue mosse, per quanto sia spesso necessario ricorrere ad armi convenzionali.

Bionic Commando, recensione

Il feeling con le armi è approssimativo e non ha la stessa profondità riscontrata su altri titoli più tradizionali, le sparatorie si rivelano monotone quando affrontate contro la fanteria nemica, che non vanta una IA molto sviluppata oltre ad offrire una sfida impegnativa solo quando i nemici si presentano in gruppi numerosi. Molto diversa è la situazione quando abbiamo di fronte a noi vari tipi di mech, queste macchine vanno affrontate ricorrendo a un approccio più ragionato in base ai punti deboli dell'avversario, così che lo scontro assume una profondità e un livello di sfida molto più alto. La stessa profondità si ritrova amplificata negli scontri con i boss che risultano senza dubbio la parte più riuscita del pacchetto.

Obiettivi Xbox 360

Bionic Commando presenta una struttura particolare per quanto riguarda gli obiettivi che ricorda in parte quella presentata dall'Orange Box di Valve. Infatti gli obiettivi di Bionic Commando sono molto numerosi e, di conseguenza, poco remunerativi. La maggior parte dei punti sbloccabili fanno riferimento alle numerose sfide che man mano si rendono disponibili nel gioco, perlo più relative all'uso delle armi e del rampino.

Tecnica biotica

Bionic Commando vanta, come già detto, un level design di tutto rispetto, unito a una realizzazione tecnica più che soddisfacente soprattutto per quanto riguarda la modellazione del protagonista e degli ambienti, quest'ultimi accarezzati da un ottimo sistema d'illuminazione dinamica. Capita di trovarsi di fronte ad alcune texture sottotono, in particolare negli ambienti interni, ma l'impatto complessivo regala degli scorci paesaggistici godibili soprattutto considerato l'ampio orizzonte visivo delle aree. Piuttosto dozzinale è invece la modellazione dei nemici, anche qui maggior cura è stata riposta nei mech che vantano un dettaglio e una ricerca che si avvicina di più agli standard odierni. Menzione speciale per la colonna sonora composta per la maggior parte da pezzi rearrangiati provenienti dal primo Bionic Commando, per la gioia dei giocatori di vecchia data che hanno già apprezzato a suo tempo certe indimenticabili sonorità. Ma Capcom ha pensato ai nostalgici nel corso di tutto lo sviluppo del gioco, infarcendolo di numerose citazioni che richiamano in più di un'occasione il gioco originale, oltre che offrendo numerosi riferimenti, sotto forma di documenti da raccogliere, agli eventi che uniscono questo nuovo capitolo al suo illustre predecessore.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (114)
6.9
Il tuo voto

Questo Bionic Commando non può certo vantare il carisma del primo capitolo, ma può sicuramente far felici molti fan di vecchia data del supersoldato bionico a patto che siano consci di trovarsi di fronte ad un titolo che oramai ha perso gran parte delle caratteristiche peculiari che l'hanno reso famoso al tempo, uniformandosi in buona parte ai giochi del genere. È proprio questo avvicinamento all'universo degli sparatutto più canonici il limite maggiore del nuovo Bionic Commando, la vera star è e sarà sempre il rampino ed i suoi mille utilizzi, e le contuinue sparatorie, mostrandosi un po' ripetitive, non fanno che confermare questo giudizio. A parte questo, Bionic Commando non soffre di particolari difetti che ne minino l'esperienza di gioco, ma la mancanza di mordente potrebbe far storcere il naso a chi si aspettava un ritorno agli standard qualitativi del passato e paradossalmente potrebbe influire in modo minore su un acquirente che non ha vissuto la precedente avventura omonima.

PRO

  • L'uso del rampino ha ancora il suo fascino
  • Combattimenti contro boss molto divertenti
  • Alcune ambientazioni sono particolarmente affascinanti

CONTRO

  • Struttura ad aree dei livelli
  • Fasi shooter ripetitive
  • Realizzazione tecnica altalenante