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Jak and Daxter: The Precursor Legacy

Naughty Dog torna alla ribalta regalando a Sony le nuove mascotte Jak and Daxter che rubano la scena a Crash Bandicoot e si presentano ai possessori di PlayStation 2 con il miglior platform dell'anno.

RECENSIONE di La Redazione   —   13/12/2001
Jak and Daxter: The Precursor Legacy
Jak and Daxter: The Precursor Legacy
Jak and Daxter: The Precursor Legacy
Jak and Daxter: The Precursor Legacy

Crash + Zelda + Final Fantasy + Mario + Spyro = J&D

In cantiere da più di due anni, Jak and Daxter risulta essere alla fine dei lavori uno spettacolo cosmetico quasi impareggiabile dal resto dei titoli oggi esistenti per Playstation 2. Esso offre innanzitutto uno stile grafico superbo, caratterizzato da un tema fantasy assolutamente azzeccato ed arricchito da una serie pressochè sterminata di piccoli dettagli, segno di un'attenzione maniacale posta nella realizzazione tecnica del gioco. Ma la fortuna di J&D è quella, a differenza di tanti altri videogames, di essere riuscito ad affiancare alla sua ottima estetica anche un gameplay, a mio modo di vedere, praticamente perfetto. Ma cerchiamo di analizzare il tutto con un certo ordine. Descritto dal team dei suoi sviluppatori come un incontro fra Crash, Zelda, Final Fantasy, Mario 64 e Spyro the Dragon, questo titolo sembra fin dai primi istanti un effettivo "cocktail", o meglio, un'esplosiva miscela, che può essere stata ottenuta soltanto con la presenza contemporanea delle migliori qualità imputabili a quelle che possono senza dubbio definirsi come pietre miliari nella storia dei videogiochi. Ed il risultato, come dicevamo, non lascia certo a desiderare. J&D infatti ricorda, nella sua struttura di gioco, il mai dimenticato capolavoro di Miyamoto, Zelda: Ocarina of Time, in genere per la maestria e l'ispirazione con cui gli ambienti sono realizzati, ed in particolare per quel che riguarda la libertà di movimento e la libertà decisionale sul da farsi. Avremo dunque la possibilità per tutto il tempo di esplorare come e quando vogliamo i 15 livelli presenti, visto che le missioni, già di per sè molto varie, non devono comunque essere portate a termine obbligatoriamente prima di poter proseguire verso un'altra area. Lo scopo principale di tali missioni è quello di procurare ai nostri due eroi il maggior numero possibile di batterie: questo è il nome affibbiato a dei globi luminosi in grado di fornire energia, e che sono indispensabili per poter attivare dei precisi congegni atti ad aprirci porte o ponti prima inutilizzabili. Tutto il gioco è incentrato sia su queste batterie, e sia sull'energia Eco, esistente, oltre a quella scura e malvagia di cui abbiamo già detto, in altre quattro forme, a loro volta invece molto positive: quella verde, la blu, la gialla e la rossa. Con la prima Jak riguadagna energia (rappresentata da un cuore dello stesso colore diviso in tre parti), con la seconda corre e può attivare interrutori di vitale importanza, mentre con la terza ha la facoltà temporanea di colpire i propri nemici, tramite l'ausilio di una visuale in prima persona, con dannosissime sfere di fuoco. L'ultima Eco (anche in ordine di apparizione nella storia) dona una maggiore potenza agli attacchi ed aumenta l'area della loro azione. In genere le normali movenze di Jak, quando non è influenzato da alcun tipo di Eco, sono principalmente i pugni ed i calci, entrambi efficaci allo stesso modo. Ma non è finita certo qui: il curioso protagonista è inoltre in grado di nuotare, di aggrapparsi, nonchè di saltare. Quest'ultima azione in particolare è di notevole aiuto, infatti, con la pressione del tasto X mentre si è già a mezz'aria, egli effettua uno spettacolare doppio salto, utilizzabile anche, volendo, per finire sulla testa dei nemici ed eliminarli, proprio come ai bei tempi di Mario. Certo, a sentire la descrizione di ciò che è possibile fare, molti avranno pensato a qualcosa di già visto troppe volte, ma state pur sicuri che non è per niente così. Le situazioni di gioco sono tante ed il divertimento è immediato, grazie ad un ritmo che fin dal primo istante sembra innalzarsi sempre di più, donando al tutto una profondità ed un coinvolgimento che difficilmente altri prodotti oggi riescono a trasmettere. Basta, ad esempio, dare uno sguardo ai tanti sottogiochi che spezzano a tempo debito la presunta monotonia imputabile a questo tipo di videogames: a parte piccole e curiosissime sezioni, come quelle in cui ci toccherà pescare, fanno anche la parte del leone vari momenti dove comanderemo una sorta di moto antigravitazionale (davvero entusiasmante da guidare) senza la quale non sarebbe possibile portare a termine alcuni livelli.

Jak and Daxter: The Precursor Legacy
Jak and Daxter: The Precursor Legacy
Jak and Daxter: The Precursor Legacy
Jak and Daxter: The Precursor Legacy

I sogni cominciano a diventare realtà

Come se non bastasse, l'immensa giocabilità di J&D è accompagnata, per non dire sostenuta, da una realizzazione tecnica a dir poco eccelente. Innanzitutto immensa è la varietà degli scenari che si incontrano. Durante le nostre esplorazioni Jak, con in spalla il suo sfortunato compagno, si avventurano in spiagge tropicali, isole tenebrose avvolte nella nebbia, fiumi di lava e città sommerse. A diversificare ulteriormente le ambientazioni vi è la splendida rappresentazione, naturalmente accellerata, dello scorrere del tempo, tramite l'alternanza sullo schermo del giorno e della notte. Ciò naturalmente porterà delle conseguenze a livello di grafica (nella diversa gestione di ombre e luci), ma soprattutto di atmosfere, già dal canto loro incantevoli ed in grado di dare al giocatore la reale sensazione di trovarsi all'interno di un mondo da favola. Capiterà spesso durante lo svolgersi dell'azione di fermarsi un attimo ad ammirare tutti i piccoli particolari presenti, pensati per far di questo gioco un gran capolavoro. Le precise scelte cromatiche, gli effetti come pioggia e neve, le trasparenze, la distorsione da calore, sono meravigliosamente affiancate da textures ad alta risoluzione fra le migliori mai viste su questa console. Il potente engine grafico sviluppato dai programmatori americani fa sì che l'orizzonte visivo si estenda all'infinito, permettendoci così, se posti su qualche altura, di osservare luoghi raggiungibili solo con qualche minuto di cammino. Note di merito continuano ad esserci anche per quanto riguarda le animazioni dei protagonisti. Esse, dal punto di vista tecnico, rappresentano un deciso passo vanti rispetto al passato. Ogni creatura presente è ora addirittura composta da circa 3000 poligoni, ossia sei volte tanto il numero di quelli utilizzati nella serie Crash Bandicoot. In pieno stile Disney non è stato omesso un solo frame, facendo risaltare una delle più felici scelte dei Naughty Dog, fermi nel voler immettere nella versione finale del DVD l'opzione atta a selezionare i 50 o 60 hertz a seconda del televisore che si ha a disposizione, ed utilissima per non perdersi nulla della velocità e fluidità dell'originale standard NTSC. Da qui poi le loro altre geniali intuizioni, così rare agli occhi di noi videogiocatori europei: l'eliminazione totale delle fastidiosissime bande nere sotto e sopra l'area di gioco, e la cancellazione delle universalmente odiate scalettature tramite l'uso abbondante del sistema anti-aliasing. Finalmente anche chi possiede la PS2 Pal potrà godersi un titolo a schermo intero, senza scalette, e che gira a 60 fps! Di questi giorni (vedi Devil May Cry) sembra davvero una roba da non credere! Buona anche l'intelligenza artificiale dei nemici, i quali non si limiteranno ad attaccare secondo pattern predefiniti, ma adotteranno diverse strategie a seconda dei nostri movimenti, fino ad arrivare a seguirci dovunque noi andremo. Ultimo aspetto tecnico impressionante di J&D è il continuo accesso al DVD operato dal codice di gioco, il cosiddetto caricamento in "streaming", che permette l'esplorazione dei vari livelli come se fossero un tutt'uno, senza pause o interruzioni di alcun tipo. Forse sottotono i temi musicali, certamente udibili, ma messi troppo in secondo piano rispetto all'impatto che invece avrebbero potuto avere in un impianto ludico del genere. Anche questa leggera imperfezione viene "smussata" comunque dall'ottima implementazione dei dialoghi di tutti i personaggi (di Daxter in particolare, visto che parlare è l'unica cosa che può fare per tutta la durata dell'avventura), doppiati in italiano in maniera davvero magistrale.

Jak and Daxter: The Precursor Legacy
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Standing-ovation

In conclusione, questo è senza ombra di dubbio uno di quei rarissimi giochi in cui per riuscire a trovare qualche difetto bisogna proprio essere cinici e dannatamente crudeli nell'animo. Per fortuna, però, nemmeno con tal comportamento la perfetta architettura ludica di J&D rivela alla nostra attenta ricerca una seppur minima crepa. Come già detto, sicuramente le musiche di sottofondo non sono all'altezza di tutto il resto, ma con una longevità di questo spessore (con un totale di quasi 20 ore di gioco) e con una difficoltà media degna certo di un target molto ampio, credo che nessuno si accorgerà mai seriamente di tale pecca. Per farla breve, questa ultima creazione dei Naughty Dog sembra essere oggi la risposta più concreta a tutte le insinuazioni che fino ad ora ha dovuto subire il sottovalutato hardware della povera Playstation 2. Vedere per credere.

    Pro:
  • realizzazione grafica eccellente su tutti i fronti
  • atmosfera splendida e molto coinvolgente
  • ritmo di gioco mai monotono
  • Daxter vi farà morire dal ridere
    Contro:
  • mmm....
  • musiche per nulla carismatiche
  • la vostra ragazza potrebbe obbligarvi a non andare avanti nell'avventura in sua assenza

  • Da non perdere: Intervista esclusiva ai Naughty Dog

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    Il ritorno dei Naughty Dog

    Questo Natale vedrà l'arrivo di una serie di titoli il cui sviluppo è stato finalmente portato a termine dopo anni di lavorazione. Tra questi ve n'è uno in particolare, di cui si è sentito tanto parlare specialmente negli ultimi mesi, ossia questo Jak and Daxter: the Precursor Legacy, ultima creazione in ordine di tempo degli autori della serie Crash Bandicoot, i Naughty Dog. Abbandonata l'arancione bestiola al proprio destino, la casa fondata da Jason Rubin ed Andy Gavin ha dato vita ad un nuovo universo di gioco, pensato per andare al di là dall'essere un semplice platform 3D, ed in cui fa per la prima volta la sua apparizione uno strampalatissimo duo, appunto Jak ed il suo amico Daxter. La storia è da subito abbastanza coinvolgente e ci fa capire cosa ci aspetta nel proseguio dell'avventura. Tutto ha inizio per colpa dello scapestrato Daxter, trasformatosi in una donnola dopo essere precipitato in un catino di Eco scuro (una forza malvagia della natura), e che grazie all'aiuto di Jak, tenta di recuperare le sue sembianze originali. Ciò però è possibile soltanto riuscendo a trovare il saggio Gol Acheron, che si dice possa dominare l'energia Eco in modo tale da poter restituire al malcapitato il suo vero aspetto. Le cose, purtroppo, sembrano invece complicarsi sempre più man mano che si va avanti; saremo così trascinati all'interno di vicende che risultano molto più intricate di quanto ci si potesse immaginare.