Liberatemi
Killzone: Liberation, questo il titolo del gioco in questione, si mantiene fedele all’indole sparatutto, spostando però la visuale verso una più adatta (per le caratteristiche della console) isometrica rialzata. Il capitolo per PSP non va però inteso come una semplice riedizione dell’originale caratterizzata da un differente punto di vista; al contrario, Liberation rappresenta un solido prodotto originale dotato di un buona personalità propria. La storia si colloca immediatamente dopo la fine dell’episodio per Ps2, andando quindi a costituire da questo punto di vista un seguito degli eventi narrati in precedenza; dopo aver bloccato l’invasione dei malvagi Helghast, il protagonista Templar ha stavolta il compito di andare frontalmente all’attacco nei territori ancora sotto il loro dominio per sradicare definitivamente la minaccia. Un plot così diretto e dinamico non poteva far altro che trovare espressione in un gioco d’azione, ed infatti la fatica di Guerrilla è fondamentalmente questo; lo scopo è proseguire all’interno dei livelli, con un percorso prefissato e spesso ben delineato da attraversare, al fine di raggiungere determinati obiettivi. Spesso questo si risolve solamente in un espediente per giustificare la necessità di attraversare da un capo all’altro le ambientazioni e affrontare così decine di nemici, decisamente agguerriti e pronti a mettere fine prematuramente alla missione di Templar. Ruotando attorno al combattimento, specificatamente con armi da fuoco, è evidente come la qualità di tale componente sia di fondamentale importanza per la valutazione complessiva del titolo. Fortunatamente i programmatori hanno trovato un giusto mix tra azione arcade con un pizzico di tattica in modo da impedire il prematuro appiattimento dell’esperienza di gioco; in particolare la buona intelligenza artificiale degli avversari richiede di evitare attacchi a testa bassa destinati a portare verso il game over, quanto piuttosto di utilizzare elementi dell’ambiente per nascondersi, valutare i momenti opportuni per attaccare e utilizzare nella maniera migliore il vasto arsenale a disposizione. Sì perchè quest’ultimo, che può contare su classici fucili a pompa e da cecchino, pistole, mitragliatrici, lanciarazzi, bombe e via dicendo, viene opportunamente limitato nel suo utilizzo dalla possibilità di trasportare solamente un’arma primaria e una secondaria. Ad aggiungere pepe al tutto ci pensa poi una semplice ma divertente interazione con il proprio compagno, nelle missioni che prevedono la presenza di un alleato, grazie alla facoltà di impartire degli ordini con cui gestire gli attacchi nella maniera migliore. Molto interessante anche la presenza di veicoli, come carrarmati, hovercraft e jetpack, che però sarebbe stato preferibile vedere implementati più spesso all’interno dell’avventura; al contrario si tratta di incontri ridotti a una manciata di occasioni, il che è un peccato dal momento che rappresentano davvero un gradito plusvalore. Inoltre è presente un sistema di potenziamenti, sia tramite la raccolta di particolari oggetti durante la modalità principale che attraverso delle prove speciali incluse nel challenge mode, che dona un elemento di crescita e sviluppo al proprio personaggio e alle singole armi, aggiungendo quindi una ulteriore dose di profondità.
Helghast non avrai il mio scalpo
Dal punto di vista tecnico, Killzone: Liberation è uno dei giochi meglio riusciti su PSP. Col termine “riusciti” intendiamo quindi non solo per quanto riguarda la pura e semplice complessità poligonale e il livello di dettaglio, comunque ottimi, ma in generale per lo stile adottato dagli artisti di Guerrilla. Le ambientazioni infatti, oltre a distinguersi per una buona varietà, rappresentano in maniera realistica e piacevolissima un territorio in guerra, desolato, con costruzioni distrutte, alberi sradicati e paesaggi stravolti dalla furia delle armi. Un risultato quindi davvero di valore, che è un peccato vedere parzialmente sprecato di fronte ad uno scarso sviluppo dei personaggi, della trama e in generale delle missioni, tutte piuttosto simili tra loro. Dopo aver portato a termine la produzione Sony infatti, non abbiamo potuto ritenerci completamente soddisfatti proprio per la sensazione che Liberation avrebbe potuto essere davvero qualcosa di notevole se la presentazione fosse stata maggiormente curata e se l’azione fosse stata meglio supportata da una spina dorsale, la trama, più robusta e gratificante. Ed è allo stesso tempo un peccato anche che la modalità multiplayer, come la maggior parte dei giochi PSP, sia disponibile solo in versione locale ad-hoc e non online, anche se va detto che quest’ultima è stata promessa in un futuro prossimo tramite download aggiuntivo. Quello che c’è invece ora è un multiplayer fino a 6 giocatori piuttosto basico, ridotto a quattro modalità come deathmatch, team deathmatch, assault e capture the flag. Inutile dire che il meglio si ottenga con tutti e 6 gli amici contemporaneamente, ed altrettanto inutile è ritenere tale possibilità estremamente remota per la stragrande maggioranza degli utenti. Molto buono il sonoro, specialmente per quanto riguarda gli effetti davvero di ottimo valore.
Commento
Killzone: Liberation è un gioco che merita di essere preso in considerazione, pur coi suoi difetti. Divertente, tecnicamente ottimo, discretamente profondo e ben programmato, la fatica del team Guerrilla è un action game capace di regalare grandi soddisfazioni ad ogni giocatore amante del genere. Con una maggiore cura nella diversificazione delle missioni e un più intrigante sviluppo di personaggi e trama, Liberation avrebbe certamente potuto fare il grande passo nella ristretta cerchia di giochi “da avere”. Così com’è resta comunque un prodotto solido che non farà di certo rimpiangere i soldi spesi per portarselo a casa.
Pro
- Tecnicamente ottimo
- Molto divertente
- Sorprendentemente profondo
- Poca varietà nelle missioni
- Scarso sviluppo di trama e personaggi
- Difficoltà altalenante
Dopo l’esordio con Killzone per Ps2, il team Guerrilla ha deciso di rimanere fedele al brand in questione, nonostante il riscontro di critica e pubblico in tale occasione non sia stato esattamente esaltante. Una scelta comunque condivisibile, vista l’effettiva bontà del setting supportato da una direzione artistica senza dubbio intrigante. E così assieme a quel Killzone 2 per Ps3, apparso due anni fa in un breve trailer e poi tornato nell’oscurità del suo frenetico sviluppo, i ragazzi olandesi hanno deciso di creare un episodio originale della serie anche per PSP, stavolta distaccandosi dal genere degli FPS in prima persona.