Era stato il grande annuncio dell'Anime Expo di Parigi e le ragioni per cui Namco Bandai intende metterlo sotto i riflettori sono facilmente intuibili visto che Dragon Ball: Battle of Z segna il ritorno della creazione di Akira Toriyama sugli schermi dopo un paio d'anni d'assenza, un'occasione da non sprecare per alcun motivo visto che, rispetto ai periodi più floridi e fortunati della serie, ora ci sono tanti fan che si interrogano su quali effettive novità il publisher giapponese sia capace di offrire per convincerli a rimettere mano al portafogli. Le prime indicazioni erano state positive ma una recente visita al quartier generale dell'azienda, a Tokyo, ci ha permesso di tornare a vederlo e per la prima volta giocarlo di persona. Le indicazioni frutto del nuovo appuntamento sono che, nonostante non si tratti certo di una rivoluzione, i numeri possano essere quelli di un prodotto valido e capace di soddisfare gli appassionati di Goku e soci.
Namco Bandai tenta il rilancio in grande stile della famosa serie di Akira Toriyama
Diamo i numeri
Con settanta personaggi giocabili, tra modelli unici e alternativi, Dragon Ball: Battle of Z sembra partire da una solida base contenutistica che si declina in una lunga campagna composta da sessanta missioni differenti.
Come già avevamo scoperto durante il nostro precedente incontro, il giocatore deve completare alcuni scenari obbligatori ma in altri casi gli viene data la possibilità di scegliere con che fazione schierarsi, quindi da che parte far pendere le sorti degli scontri più celebri vissuti nel manga e poi nell'anime. Il titolo si concentra sulle battaglie campali, frenetico e chiassoso marchio di fabbrica di Dragon Ball. Al punto che uno degli spunti tematici suggeriti dal trailer recentemente rilasciato, è quello delle battaglie contro enormi boss da abbattere sfruttando tutte le armi a disposizione del proprio team. Nella demo presentata al Tokyo Game Show 2013 abbiamo impersonato Goku nella sfida sulla Terra contro Vegeta trasformato in scimmione: uno stage in più sequenze da completare ferendo il nemico in precisi punti, quindi disinnescandone i poteri più devastanti e infine collaborando con Piccolo e Krilin per dargli il colpo di grazia.
La campagna può essere affrontata da soli, con i compagni di squadra controllati dall'intelligenza artificiale, ma può soprattutto venir combattuta online con l'aiuto di tre amici.
Se gli obiettivi di ciascuno stage non dovessero bastare come stimolo a cooperare, ci sono anche mosse speciali che vanno eseguite con la collaborazione di tutti e permettono di far rapidamente fuori uno o più avversari. Accumulando energia Genki, oppure portando a termine le missioni, si guadagnano Premium Point, una valuta virtuale spendibile per acquisire oggetti in grado di migliorare le statistiche del personaggio che li equipaggia. I Limit Jewel, in particolare, danno accesso alle Ultimate Move, attacchi che definiscono lo stile di combattimento di ciascun personaggio - ad esempio, nel caso di Goku, la sfera Genkidama - e danno modo di chiudere anzitempo le danze con un solo, devastante colpo. Vien da sé che una tale potenza deve essere imbrigliata da un buon bilanciamento, ragion per cui eseguire le Ultime Move è compito non semplice e richiede parecchia abilità. Nel processo di presentazione di Dragon Ball: Battle of Z, Namco Bandai tiene moltissimo a rimarcarne la natura cooperativa dell'esperienza, elemento distintivo rispetto a Zenkai Battle Royale che, è stato fatto notare da diversi appassionati, condivide più di un punto in comune con il nuovo capitolo.
Ciò nonostante una componente competitiva sarà comunque presente nella forma di multiplayer a due squadre per un massimo di otto giocatori. Tra le versioni PlayStation Vita e PlayStation 3, inoltre, sarà disponibile un opzione cross play che darà modo di giocare assieme e anche di condividere i salvataggi, nel caso si posseggano entrambe. Niente di simile, invece, coinvolge per ovvi motivi l'incarnazione Xbox 360. I numeri stanno dalla parte di Battle of Z, che dovrà però dimostrarsi accattivante e profondo a sufficienza da attirare un pubblico che probabilmente pensa di aver già visto e giocato tutto quanto la serie avesse da offrire. Per stimolare i preordini è stato infine annunciato un costume speciale per Goku, ispirato a quello utilizzato da Naruto. Da qui all'uscita, prevista per i primi mesi del 2014, è comunque probabile che ci saranno ulteriori novità e motivi per tornare a parlarne; stimoli necessari per confezionare un rilancio in grande stile.
CERTEZZE
- Tanti personaggi e missioni
- Attenzione alla componente cooperativa
- Sistema di combattimento immediato...
DUBBI
- ... anche se ne andrà verificata la profondità
- Le novità ci sono ma non rivoluzionano la formula classica