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Free to play alla giapponese

Namco Bandai sembra puntare sempre più sul modello di business gratuito per le sue proprietà storiche

SPECIALE di Umberto Moioli   —   19/09/2013

I free to play su console non sono una realtà consolidata, anzi i pochi esperimenti che di tanto in tanto fanno capolino suonano ancora come un'eccezione piuttosto che l'inizio di una tendenza. Un discorso simile può essere replicato per l'adozione di questo particolare modello di business da parte di produttori e sviluppatori giapponesi, che al di fuori del mercato mobile non sembrano ancora del tutto convinti dalle potenzialità della formula. Fa eccezione Namco Bandai, che dal proprio quartier generale di Tokyo ha già diretto la transizione di nomi importanti verso incarnazioni free to play, basti pensare a Ridge Racer e Tekken, e non sembra assolutamente intenzionata a fermarsi. Nel corso di un evento tenuto nella grande sede della società abbiamo potuto provare Ace Combat Infinity e carpire qualche informazione sull'ancora segretissimo Soul Calibur: Lost Swords. In entrambi i casi si tratta di titoli per PlayStation 3, a dimostrazione che il sodalizio di Namco Bandai con il produttore di hardware giapponese continua e non sembra destinato a fermarsi molto a breve.

Ace Combat e Soul Calibur si preparano a tornare, per la prima volta in forma di free to play

Cieli di fuoco

Nel 2019 la Terra è stata sconvolta da numerosi impatti di meteoriti che ne hanno modificato la morfologia e sovvertito l'ordine costituito dall'uomo. Conflitti hi-tech si sono scatenati tra le fazioni che si contendono le poche risorse disponibili e la massima espressione di queste battaglie è quella tra i cieli, dove potentissimi aerei da guerra si scontrano all'ultimo missile.

Free to play alla giapponese

La storia di Ace Combat Infinity non è insomma nulla mai di sentito in precedenza ma imposta toni e tematiche per un capitolo all'apparenza piuttosto tradizionale: a bordo del proprio mezzo vanno completate missioni single player e cooperative di crescente complessità, arricchendo via via il proprio hangar di modelli e armi. Pad alla mano i controlli, l'interfaccia e il feeling degli aerei è immediatamente riconoscibile, tanto più che gli sviluppatori si sono volutamente ispirati ai primi capitoli come richiesto da molti fan. C'è, ovviamente, un rinnovamento grafico che aggiorna la qualità visiva di Ace Combat Infinity al livello di quella dei recenti episodi della serie, ma non si può certo dire che sia il comparto tecnico quello più interessante. Piuttosto ci è piaciuta la volontà del team di sperimentare soluzioni diverse dal solito: anziché concentrarsi su modalità unicamente competitive, ad esempio, i ragazzi di Namco Bandai si sono inventati missioni da giocare contro l'intelligenza artificiale in gruppo, cercando di ottenere punteggi e quindi bonus migliori rispetto a quelli di altre squadre che stanno combattendo al nostro fianco per lo stesso obiettivo.

Free to play alla giapponese

A quanto pare, comunque, futuri aggiornamenti e contenuti saranno sviluppati a partire dai suggerimenti degli utenti stessi che quindi avranno un ruolo di primo piano quando si tratterà di plasmare la loro esperienza di gioco. Essendo pensato per il mercato free to play, ci sarà un sistema di avanzamento con abilità e upgrade disponibili in progressione per potenziare i velivoli ottenuti giocando, ma sotto questo profilo non sembra che ci sia molto di nuovo da dire. Le micro transazioni, invece, non influiscono sul bilanciamento ma fanno leva sulla volontà di continuare a giocare: dopo un tot partite occorrerà fermarsi qualche ora oppure spendere qualcosa per continuare ad avere accesso ad Ace Combat Infinity. L'obiettivo di attirare sia i vecchi fan che nuovi adepti è insomma ambizioso e andrà supportato da un prodotto dotato di grande profondità. D'altra parte c'è uno spazio enorme per esperienza simili che su console non è ancora stato occupato, perciò ci sembra quantomeno furbo da parte di Namco Bandai provare ad attaccarlo con quella che tutto sommato resta una serie dall'onorevolissima carriera.

Un picchiaduro atipico

Due milioni di download per Tekken Revolution devono essere stati una bella scarica d'adrenalina per Namco Bandai, che ha scoperto di poter attirare sul suo picchiaduro più celebre un pubblico tutto nuovo.

Free to play alla giapponese

Sulle ali dell'entusiasmo non era possibile non pensare di raddoppiare, mettendo in campo un altro nome molto popolare e apprezzato: Soul Calibur. Lost Swords, ancora in sviluppo e per ora mostrato unicamente attraverso alcuni trailer, sarà il primo episodio ad abbracciare la formula free to play, modello di business che adotterà con una soluzione simile a quella di Tekken. Le somiglianze, comunque, si fermano qui perché a quanto pare il pubblico attratto dalle due serie è completamente differente e se per la creatura di Katsuhiro Harada la componete competitiva è imprescindibile, la vera anima del suo picchiaduro a incontri, Soul Calibur è tradizionalmente associato ad altri elementi e molti utenti hanno un forte legame innanzitutto con la trama e le storie dei suoi personaggi.

Free to play alla giapponese

Per questo Lost Swords sarà giocabile unicamente in single player contro l'intelligenza artificiale, direzione quantomeno atipica ma a quanto pare supportata da un gran numero di contenuti: lo story mode e le altre opzioni di gioco faranno da punto di partenza per un sistema di personalizzazione che passerà ovviamente dalle armi ottenute e dai loro potenziamenti. Personaggi assenti da un po' come Sigfried e soprattutto Sophitia faranno qui il loro ritorno in quello che si prospetta come una sorta di "the best of" di tutto quello che il brand ha saputo esprimere fino ad oggi. Perlomeno in quanto a nomi e volti dei combattenti. Non avendo visto nulla di giocato davanti ai nostri occhi non sappiamo quanto bene questo esperimento possa funzionare e soprattutto quale taglio sia stato adottato per il gameplay, ma siamo certi che in pochi si lamenteranno all'idea di avere, gratuitamente, un nuovo episodio di Soul Calibur incentrato sulla storia e i suoi eroi. Il rilascio è previsto entro la fine dell'anno, perciò non dovrebbe mancare troppo tempo al primo incontro diretto.