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Il signore delle tenebre

A Madrid siamo tornati a vedere in esclusiva il secondo capitolo made in Spain di Castlevania

ANTEPRIMA di Matteo Santicchia   —   29/01/2014

Ad un mese dall'uscita nei negozi siamo tornati a vedere in esclusiva, direttamente negli studi di Madrid di Mercury Steam, Castlevania: Lords of Shadows 2. Dopo un'esaustiva presentazione da parte di Eric Alvarez, boss dello studio, abbiamo assistito alla demo di due livelli di gioco. Il primo, il teatro delle marionette, è quello già visto lo scorso mese a Parigi, ma questa volta dopo aver rimesso in scena la storia della dannazione del marionettista, scegliendo con cura "attori" e fondali, Dracula lo ha dovuto combattere.

Il signore delle tenebre

Un vero e proprio scontro con un boss, anzi con diversi boss, visto che il nemico ha scagliato contro il principe delle tenebre tre diverse marionette giganti, sotto forma di un cavaliere rosa ma ben corazzato e dotato di lancia, di un enorme e verde serpente sputafuoco e di un "semplice" busto dotato di due enormi braccia. Insomma, un bel mix di attacchi da vicino e da lontano, che hanno messo in difficoltà il buon Eric, il quale ha dovuto più volte usare pozioni per la salute e abilitare le due armi inedite, ovvero gli artigli del caos e la spada del vuoto, senza dimenticare tutta una serie di schivate al punto giusto. Il tutto per poter recuperare uno dei frammenti dello specchio del destino, meglio conosciuto come Mirror of Fate, ovvero l'oggetto cardine dell'episodio di Castlevania: Lords of Shadow per Nintendo 3DS, Mirror of Fate per l'appunto.

Castlevania: Lords of Shadow 2 sembra proprio mettere una pezza ai problemi del primo capitolo

Croci e missili

Subito dopo, e senza perder tempo ad esplorare l'ambiente (Eric ci ha spiegato che il gioco è ricco di segreti ed oggetti nascosti da cercare quando e come vogliamo, vista la natura seamless del mondo) ci siamo spostati nella città, la nuova ambientazione del titolo, una sorta di Gotham City un pò gotica e un po' cyberpunk, perfetto contraltare alle oscure atmosfere del castello.

Il signore delle tenebre

Dopo una sequenza narrativa che non racconteremo per non cadere in pericolosi spoiler abbiamo incrociato le nostre armi con gli inediti mech, robottoni dal look oseremmo dire "retro futuristico" che in questo frangente hanno preso il posto di demoni e fauna infernale assortita. Il loro aspetto è peculiare; ricordano molto i mech un po' goffi ma pesantemente armati dei vecchi Mechwarrior: tanta ferraglia, insomma, ma decisamente letale visto l'arsenale a loro disposizione. La situazione è parsa subito molto complicata, con un paio di "minion" e l'enorme boss, anzi "medio" boss come ha tenuto a spiegare Eric, pronti a ucciderci. Armato di mitragliatrice e baionetta - presi di peso da una trincea della prima guerra mondiale - e di ben più attuali missili a ricerca, il mech si è da subito contraddistinto per la sua varietà di attacchi, che hanno dato filo da torcere allo stesso Eric, tanto da obbligarlo a ricorrere ricorso non solo alla croce, agli artigli e alla spada, ma anche ad un potente colpo mirato da lontano, senza dimenticare l'utilizzo del potere della clessidra, capace di rallentare i nemici e nello stesso tempo aumentare la crescita della barra combo. Insomma, una sfida di tutto rispetto che, benché nella forma sia lontanissima dagli stilemi classici della saga, sembra funzionare alla perfezione. D'altronde, se tra i titoli che lo hanno ispirato, Eric ha messo anche Ninja Gaiden, tanta varietà "contenutistica" è più che lecita.

Il signore delle tenebre

Ma oltre a questo c'è da notare come velocità e rapidità, e uno spiccato "atletismo" del protagonista, giochino un ruolo fondamentale. Anche perché le mosse da imparare (e da massimizzare) sono tante e soprattutto molto varie. Un hack'n'slash fatto e finito, che non vuole semplicemente proporre una serie infinita di scontri, ma che partendo dalle ottime basi del primo episodio sembra provare con successo ad espandere i propri orizzonti; per questo è lecito parlare di un nuovo inizio e non del solito "more of the same". Un mondo non lineare, caricato integralmente senza interruzioni, ricco di zone da esplorare, come e quando vogliamo, telecamera libera, nuove armi e combo inedite, il tutto in un contesto narrativo più forte e meglio definito. Insomma, le sensazioni sono senza dubbio positive, corroborate anche da un aspetto artistico di grande pregio, ma come si suol dire solo l'arrivo del codice finale potrà confermare (o meno) la bontà dell'ultimo lavoro old gen della software house spagnola.

CERTEZZE

  • Un mondo "seamless" da esplorare liberamente
  • Il sistema di combattimento è ben congegnato
  • Art design sopraffino...

DUBBI

  • ...ma a livello tecnico c'è qualche sbavatura
  • Gotico e mech: un mix difficile