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PC Magazine #177

Settimana di grandi uscite e tante novità!

RUBRICA di La Redazione   —   04/10/2014

La settimana che ci stiamo lasciando alle spalle verrà ricordata per due grosse uscite: L'Ombra di Mordor e Alien Isolation. La prima, in particolare, è stata un fulmine a ciel sereno, uno dei pochi tie-in in grado di superare ogni più rosea aspettativa e convincere (quasi) tutti. Forbes ha pubblicato un articolo piuttosto interessante sui vantaggi, a volte indubbi, che vengono garantiti dal non essere attesi come il prossimo Messia videoludico e quindi potersi presentare come una vera e propria sorpresa agli occhi di pubblico e critica. Passando sul fronte indie, Mighty No. 9 si propone come il grande ritorno di Keiji Inafune alla formula di Mega Man, quella che proprio lui ha contribuito a creare tanti anni addietro: in un pezzo TechRaptor ha spiegato come, però, l'immagine del titolo possa venir pregiudicata da una gestione dei rapporti con la community non propriamente ideale. Infine, se siete in vena di tecnicismi date uno sguardo all'approfondimento che TechReport ha dedicato alla tecnologia Dynamic Super Resolution introdotta da poco da Nvidia per le sue schede basate su architettura Maxwell.

Tutto il mondo del gioco su PC nella rubrica settimanale di Multiplayer.it!

PC Magazine #177

COMPONENTECARATTERISTICHEPREZZO
ProcessoreIntel Core i7 4790K € 300.00
Scheda MadreASUS Z97-DELUXE € 240.00
Scheda Video GeForce GTX 980 x 2 € 1200.00
RAM CORSAIR Vengeance 16GB 1600MHz € 200.00
Alimentatore EVGA SuperNOVA 1000 € 150.00
Hard DiskSeagate Barracuda 2 TB + Samsung 840 256GB € 240.00
Lettore-Masterizzatore Ottico ASUS BC 12B1ST € 80.00
CaseCooler Master Cosmos II € 340.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER NINJA € 2750.00

Multiplayer.it su Steam Curator

In un mare di offerte non è facile scegliere e per questo su Steam sono state aperte le porte ai Curatori: pagine dedicate ai consigli sui migliori giochi scelti da singoli utenti, giornalisti oppure interi siti dedicati, un modo per ricevere consigli da fonti fidate. Non potevamo ovviamente tirarci indietro e anche noi abbiamo aperto la nostra, che vi invitiamo a seguire raggiungendo questo indirizzo e cliccando su "Segui questo curatore". Se volete iscrivervi direttamente dal client Steam basta che andiate nella homepage, clicchiate su "Curatori di Steam" posto a metà pagina e nel campo di ricerca a destra cerchiate "Multiplayer": sarete ad un paio di click appena dall'iscrizione.

PC Magazine #177

I dati parlano chiaro. Se nel 2013 gli sviluppatori di videogiochi avevano raccolto grazie a Kickstarter 58 milioni di dollari, nel 2014 sono riusciti a incassarne solo 13,5 milioni. Si tratta di un'inflessione significativa, che si presta a diverse letture. Quest'anno ci sono stati infatti meno grandi nomi fra le proposte della nota piattaforma di crowdfunding, ma soprattutto si sono moltiplicati i progetti che, cercando di cavalcare l'onda dei titoli più fortunati, hanno proposto cloni di altri cloni. Senza contare tutti quei progetti che si prefissavano obiettivi troppo ambiziosi rispetto ai mezzi disponibili. E in più ci si è messa una nuova forma di finanziamento, l'accesso anticipato di Steam. Insomma, la situazione è complessa. Ecco perché ne parleremo presto su Multiplayer.it con uno speciale approfondito. Nel frattempo vi proponiamo tre giochi che invece meritano attenzione e, speriamo, accendano la vostra immaginazione come hanno fatto con la nostra.

Qualche settimana fa ci siamo immersi nei misteri della scrittura del codice di programmazione con CodeSpells - che nel frattempo è stato finanziato oltre le migliori aspettative. Adesso è il momento di scoprire una scrittura altrettanto affascinante, quella cioè che dà corpo alle storie.

Con Elegy for a Dead World avremo infatti la possibilità di scrivere racconti di finzione da condividere con gli altri giocatori. In qualità di unici sopravvissuti di una spedizione spaziale, dovremo quindi esplorare tre mondi distanti fra loro nell'universo e documentare le nostre scoperte. Facciamo un esempio. Ci troviamo davanti a una misteriosa incisione e nell'interfaccia di gioco compare un incipit da completare, del tipo "Queste sculture significano...". Potremo così comporre un racconto su ciò che abbiamo scoperto indagando i resti di antiche civiltà, camminando sulla superficie di pianeti lontani o leggendo i libri di biblioteche abbandonate. I mondi a disposizione sono tre: Shelley, Keats e Byron, ciascuno con le sue particolarità visive e culturali, a rispecchiare civiltà che sono nate in angoli della galassia molto lontani fra loro. Dopo avere esplorato un mondo potremo condividere la nostra storia su Steam Workshop o tramite altri canali, leggere quelle degli altri giocatori o magari stamparle aggiungendo i nostri screenshot per impreziosirne la prosa. I test svolti dagli sviluppatori con un numero chiuso di giocatori hanno dimostrato che ciascuno interpreta ciò che vede nelle schermate di gioco in maniera molto personale, perciò è assicurato che non ci saranno tante storie simili fra quelle condivise. Se ci seguite da tempo avrete già capito che a noi questi progetti piacciono proprio tanto, e infatti abbiamo deciso di fare il tifo per Elegy for a Dead World nel modo migliore, ovvero con una donazione.

Avete idea di quanti mostri si uccidano nei videogiochi? E vi pare etico lasciare tutta quella carne a marcire? Senza contare che lunghe katana affilate sono uno spreco se usate solo per la guerra, e non iniziamo nemmeno a parlare dei tanti pugnali dimenticati nel fodero ad arrugginire.

Finalmente tutto questo spreco sta per finire, perché Battle Chef Brigade ha tagliato già due traguardi extra e arriverà perciò sui nostri monitor. In questo fantastico gioco di magia e cucina dovremo impersonare uno dei tre chef disponibili, ciascuno con abilità e ferri del mestiere personali. Armati e determinati, il nostro compito è lanciarci nella natura selvaggia a caccia di mostri per ottenere rari ingredienti, facendo attenzione a non stravolgere troppo l'ecosistema. E dopo avere cacciato i mostri, comincia una sfida di cucina con l'obiettivo di stupire una giuria di orchi, elfi e umani dai gusti molto precisi. In una gara contro il tempo, al fianco di chef rivali, dobbiamo scegliere noi quale piatto preparare in base agli ingredienti di cui disponiamo e alle preferenze dei giudici. Ed è qui che entra in gioco la magia. Con l'aiuto degli incantesimi possiamo velocizzare la cottura, migliorare la precisione nel taglio della carne e molto altro. Se poi ci sentiamo fiacchi, niente ci vieta di assaggiare noi stessi quello che stiamo cucinando per recuperare le forze. Vincendo le gare e progredendo nel gioco sbloccheremo infine nuovi strumenti per la cottura, incantesimi e tecniche di caccia. Non c'è che dire, Battle Chef Brigade ci ha fatto venire l'acquolina in bocca.

That Which Sleeps ha già incassato tre volte la cifra richiesta, perciò possiamo stare tranquilli che, se non succedono cataclismi, il gioco si farà. E sarebbe bello perché questo titolo propone una variante originale del tipico strategico a turni.

Anziché avere un esercito da radunare e un regno da costruire, in That Which Sleeps interpretiamo i desideri di un antico essere malvagio, un'entità immonda che si è da poco risvegliata, ancora debole ma piena di odio. Grazie ai suoi poteri potremo quindi intervenire segretamente sulle sorti del regno sfruttando i nostri agenti. Questi servitori potranno seminare la fame in una nazione per sollecitare rivolte, assassinare un eroe pericoloso o magari diffondere un culto esoterico con lo scopo di indebolire il potere della monarchia. Ma dovremo fare attenzione perché ogni nostra azione, che modificherà radicalmente la storia del regno, lascerà dietro di sé indizi che gli eroi cercheranno di decifrare. E se un agente diverrà troppo famigerato, allora dovrà vedersela con i baldi protettori del reame. Sacrificare la nostra pedina per fare cessare i sospetti o combattere fino all'ultimo sangue è un'altra scelta cruciale da ponderare. Senza contare le centinaia di eventi che gli sviluppatori hanno preparato per noi, ciascuno dei quali ci mette di fronte a bivi narrativi di capitale importanza. La varietà sarà inoltre garantita dai diversi tipi di demone fra cui possiamo scegliere e dalle opzioni per creare a ogni nuova partita un regno personalizzato. Insomma, lo scenario non sarà mai lo stesso, ma i nostri fini rimarranno invariati: riacquistare l'antico potere senza farci scoprire. E se per riuscirci dobbiamo uccidere, manipolare e soggiogare, beh, la vittoria sarà solo più dolce.

di Andrea Rubbini

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Rift
Trion Worlds è andata incontro a un piccolo inghippo ed è stata costretta a rimandare il lancio della nuova espansione di RIFT, intitolata Nightmare Tide, dall'8 al 22 ottobre.

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Le cause del rinvio non sono chiare, ma a quanto pare gli sviluppatori hanno deciso, in base al feedback degli utenti, che la nuova espansione ha bisogno di qualche limatura in più. L'update è infatti in fase di open beta sui public test realm già da qualche giorno, cosa che ha permesso ai fan di RIFT di sviscerare i suoi primi pregi e difetti. In un recente livestream, gli sviluppatori di Trion Worlds hanno discusso alcuni punti e contenuti fondamentali dell'espansione. Per esempio, l'espansione precedente si potrà ora acquistare anche con la valuta del gioco, mentre quella nuova introdurrà una valanga di oggetti, ma anche i nuovissimi famigli acquatici, inediti dimensioni per l'housing, quattro dungeon nuovi di zecca, due vecchi dungeon riveduti e corretti e un raid per dieci giocatori intitolato Rhen of Fate. In seguito arriverà anche un secondo raid, per venti giocatori, chiamato Mount Sharax. Nel frattempo, il sito ufficiale propone una panoramica di una delle nuove regioni introdotte da Nightmare Tide, e cioè il Tarken Glacier, un'immensa struttura di ghiaccio che i giocatori potranno esplorare da cima a fondo, aiutando i pellegrini Skelf contro giganti di ghiaccio e altre amenità.

WildStar
La scorsa settimana vi avevamo avvertito che Carbine Studios stava conducendo un sondaggio per scegliere i nomi dei nuovi megaserver americani ed europei. Ebbene, alla fine della fiera i suddetti nomi sono stati decisi: per quanto riguarda l'Europa, i due server si chiameranno Jabbit e Luminai, rispettivamente per il PvE e il PvP.

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Agli americani, invece, sono toccati i fighissimi Entity e Warhound. Casomai vi fosse sfuggito, il team di sviluppo ha deciso di passare ai megaserver per incrementare la densità della popolazione e intensificare la collaborazione tra i giocatori, eliminando i server meno popolati nel processo. Fino all'installazione ufficiale dei megaserver, inoltre, sarà possibile cambiare server a piacimento all'interno della propria regione. Detto questo, c'è una brutta notizia da segnalare: il design producer Stephan Frost ha annunciato ufficialmente la sua decisione di lasciare Carbine Studios. "Mi addolora molto dirlo, ma questa sarà la mia ultima settimana in Carbine", ha detto Frost durante il livestream Nexus Report. "Comincerò una nuova avventura grazie a un'offerta che non ho potuto rifiutare. È stata una decisione molto sofferta perché WildStar è uno dei traguardi di cui vado più fiero. In questo gioco ci ho messo l'anima". Ma evidentemente è ora di gonfiare anche il portafogli, come dargli torto. Purtroppo, per Carbine, è già la seconda dipartita importante nel giro di un paio di mesi: inutile dire che la community comincia ad essere preoccupata, nonostante lo staff ci tenga a rassicurare che i cambiamenti non incideranno sullo sviluppo dei nuovi contenuti.

ArcheAge
Nonostante il lancio non sia andato proprio liscio liscio, ArcheAge ha attirato molta attenzione anche qui in occidente. Il producer Scott Hartsman, in un recente comunicato ai giocatori, ha confermato le voci secondo cui si sono già iscritti più di due milioni di utenti, ragion per cui le code hanno raggiunto livelli spropositati nei primi giorni dopo la release.

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Al momento ArcheAge conta ventuno server tra nord America ed Europa, ma secondo Hartsman ben presto saranno rimossi anche le restrizioni sulla creazione dei nuovi personaggi grazie al fatto che la popolazione si sta già stabilizzando. A corollario, il producer ha parlato anche del gravoso problema dei bot e ha promesso che il team sta già facendo del suo meglio per espellerli dal gioco e inventarsi nuovi stratagemmi per limitare l'influenza dei venditori di denaro virtuale, per esempio imponendo dei limiti di livello nell'utilizzo dei canali di chat. È in arrivo anche la prima festività: per i nuovi giocatori di ArcheAge, insomma, c'è parecchio da fare.

Star Wars: The Old Republic
Apriamo con un rinvio, chiudiamo con un altro. Ah, l'ironia. Comunque, questa volta si tratta dell'MMORPG ambientato nella galassia lontana lontana di George... ehm, di Walt Disney (???) poiché si è scoperto che la prossima espansione di The Old Republic è stata rimandata a data da destinarsi.

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In origine sarebbe dovuta essere presentata a settembre, ma il team di BioWare ha deciso di rinviare il tutto di un paio di settimane. Il community manager Eric Musco, tuttavia, ha esortato i giocatori a non farne un caso di stato, perché questo ritardo apparentemente non ha nulla a che fare né con i contenuti dell'espansione né con lo stato del gioco. "Annunciare qualcosa di importante come un'espansione è un impegno complesso. Nonostante alla fine si traduca in un video o in una pagina web, bisogna comunque organizzare vari team molto diversi". BioWare, insomma, annuncerà l'espansione solo quando avrà un'idea concreta di quello che essa proporrà ai giocatori... ma al momento, per qualche ragione, il team è nell'incertezza. Girano delle voci, però: è possibile che l'espansione si intitoli Shadow of Revan, Spawn of Revan o Shroud of Revan e che quindi riporti in scena il famoso personaggio dell'Universo Espanso di Star Wars.

di Christian La Via Colli

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Benvenuti in Underground, la rubrica che esiste da più anni delle emorroidi del Rubbini ma non se n'è accorto nessuno. Oggi per la prima volta dal 2006, quando eravamo ancora giovani e forti (sì, qui si parlava di titoli indipendenti quando ancora Braid non era uscito, Limbo era già in sviluppo da sei anni e The Last Guardian era appena entrato in gold), affronteremo un argomento serissimo. Ossia, lo affronteremo appena ne avremo trovato uno. Intanto potete scegliere se leggere qualche migliaio di caratteri dedicati ai tentativi del Rubbini di rimorchiare cosplayer di Giuliano Ferrara, oppure se avere qualche informazione sulla scena indipendente, che si fa sempre più frastagliata, preda com'è delle polluzioni notturne di Gabe Newell e dell'interfaccia di Steam.

Iniziamo parlando di un titolo di cui già abbiamo raccontato in passato, ossia Lesbian Spider-Queens of Mars di Anna Anthropy. Come saprete, oppure come non saprete, si tratta di un clone di Wizard of Wor, antico coin op dei primi anni '80, in cui si guida una regina ragno decisamente amante del latex e della frusta, che deve riportare ordine nel suo harem. Per farlo dovrà prima catturare le ribelli con il raggio del suo scettro per il bondage, quindi afferrarle e riempirle di frustate amorose. Giocabile con una mano, anche se non per il motivo che vi è venuto subito in mente, fu pubblicato per la prima volta nel 2011 da Adult Swim Games in un'edizione censurata per non turbare i bambini e le nonne.

Ora la Anthropy ha ottenuto la possibilità di pubblicare autonomamente la versione senza censure, al prezzo di cinque dollari (sono circa quattro euro al cambio attuale) in cui si vedono poppe pixellose che non si capisce bene chi avrebbero potuto mai turbare, a parte qualche feticista del Deluxe Paint. Nota finale, prima di passare ad altro: Lesbian Spider-Queens of Mars è scaricabile per PC e Mac.

Il secondo titolo di cui vogliamo parlarvi è The Waste Land di Fledermaus, software house dietro cui si nasconde il nome di Michele Caletti, game director di Milestone che per cinque anni si è dilettato a sviluppare un metroidvania nel tempo libero. Realizzato con un accattivante stile grafico 8-bit, The Waste Land è ispirato dal poema omonimo di T.S. Eliot (da noi "La terra desolata") e racconta la storia di un re e della sua strenua lotta per porre rimedio a un suo terribile errore, che ha comportato la fine del suo regno. Nei suoi panni, il giocatore dovrà esplorare sette continenti, divisi a loro volta in varie zone, cercando oggetti necessari per sbloccare poteri utili a raggiungere aree altrimenti inaccessibili, e a sconfiggere i mostri che hanno preso il sopravvento sugli umani. I freddi numeri di The Waste Land sono notevoli, visto che si parla di più di quindici ore di gameplay, di dieci armi, di varie città da esplorare, di decine tra nemici e boss, di ciclo giorno/notte e di moltissime altre caratteristiche che meritano di essere scoperte.

Saltiamo di palo in frasca e parliamo di A Golden Wake, avventura classica in pixel art sviluppata da Grundislav Games e pubblicata dagli specialisti del genere Wadjet Eye Games.

Siamo in Florida, negli anni della grande depressione e Alfie vuole scalare la società locale a ogni costo e con ogni mezzo. Ambientato in luoghi reali e basato su fatti veri, A Golden Wake sarà disponibile su Steam e nei vari negozi digitali a partire dal 9 ottobre. Intanto, se vi aggrada, potete scaricare la demo e provarlo. Chissà, potreste scoprire un nuovo amore.

Concludiamo la rubrica con quello che sembra essere un gioco horror psicologico davvero molto bello. Stiamo parlando di Silence of the Sleep di Jesse Makkonen, in cui si vestono i panni di un certo Jacob Reeves, un uomo senza più una ragione per vivere. Deciso a farla finita, tenta il suicidio per ritrovarsi senza alcun ricordo del suo passato. Da quel momento inizierà un viaggio alla ricerca della verità, che lo condurrà per oscuri sentieri e ricordi insopportabili. Già soltanto l'atmosfera di gioco, saggiabile il trailer che trovate qui in giro, dovrebbe incuriosirvi e invogliarvi a provarlo. Se non vi basta, scopriamo alcune delle sue caratteristiche principali: intanto è un gioco 2D con scenari e personaggi disegnati a mano; ha un'interfaccia minimale; non si spara un colpo nonostante ci siano dei nemici (vanno evitati, semplicemente); richiede di risolvere puzzle impegnativi; ha una trama appassionante e, tanto per gradire, è stato sviluppato da una sola persona!

di Simone Tagliaferri

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GPU - Prospettive future
I primi panettoni sono già comparsi in qualche coraggiosa vetrina e questo significa che il Natale, già anticipato da un'estate piuttosto fresca, si sta davvero avvicinando. Per molti si tratta del periodo dei biscotti allo zenzero, di cui ci sembra già di sentire il profumo, e delle cene sregolate, con la pancia finalmente dissimulata da ampi vestiti, ma per il giocatore PC le festività spesso coincidono con l'acquisto una nuova scheda video, passo potenzialmente fondamentale per affrontare di petto le uscite di spicco del 2015 che includono un impegnativo The Witcher 3. Ma quest'anno potrebbe avere senso rimandare di qualche tempo gli acquisti visto che il mercato delle GPU è in fermento e il 2015 si dovrebbe essere un anno piuttosto vivace. Secondo quanto riportato da alcuni rumor, AMD potrebbe aspettare i primi mesi del 2015 per lanciare la sua nuova serie lasciando il campo libero alle GTX 900 di Nvidia durante tutto l'autunno e per buona parte dell'inverno. In uno scenario del genere la scelta di Nvidia di lanciare una nuova serie ancora basata sull'ormai datato processo produttivo a 28 nanometri si rivelerebbe ancora più azzeccata di quanto appaia oggi mentre rimiriamo affascinati le meraviglie della tecnologia Maxwell.

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Ma quando AMD scenderà in campo lo farà, almeno secondo i rumor, cavalcando il processo produttivo a 20 nanometri e la serie R9 300 dovrebbe sfoggiare la tanto attesa stacked DRAM. Parliamo di un tipo di memoria caratterizzata da banchi impilati l'uno sull'altro che consentono di moltiplicare la banda passante riducendo, al contempo, i consumi. Dell'uso di questa tecnologia nel campo delle GPU ne abbiamo già sentito parlare nel 2013 ed è stata Nvidia a tirare fuori l'argomento in relazione alla tecnologia Volta che seguirà quella Maxwell. Ma sembra che sarà AMD, intenzionata a usare le stacked DRAM anche nelle sue APU secondo quanto dichiarato a luglio, a introdurre per prima questa tecnologia garantendo all'ipotetica serie R9 300 un bel boost prestazionale. Boost che potrebbe garantire un vantaggio duraturo su Nvidia. Le GPU Maxwell, infatti, sono appena arrivata e sarà probabilmente necessario aspettare il 2016 per vedere la tecnologia Volta. Certo, non è impossibile un redesign con l'implementazione della stacked DRAM ma non è detto che una mossa del genere, piuttosto costosa, sia sensata o necessaria. La tecnologia Maxwell ha carte importanti da giocare e si è rivelata impressionante dal punto di vista dei consumi che si sono dimostrati minimi nonostante il processo produttivo a 28 nanometri. Tanto minimi da consentire frequenze base superiori ai 1100MHz, overclock di serie da 1400MHz e un record assoluto di 2208MHz utilizzando l'azoto liquido come refrigerante. Con il passaggio a un nuovo processo produttivo queste qualità dovrebbero esaltarsi e le prospettive sono a dir poco suggestive. Ma non per questo è il caso di sottovalutare la concorrenza. Possiamo dare per certo che anche AMD abbia lavorato alacremente sul miglioramento del rapporto tra consumi e prestazioni. E anche se la serie R9 300 non dovesse stupire quanto la serie 900 di Nvidia, possiamo aspettarci schede dai consumi contenuti e capaci di staccare nettamente, in termini prestazionali, le GPU attualmente in circolazione.

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A quel punto Nvidia sarà costretta a passare al nuovo processo produttivo e scopriremo, quindi, se la forma definitiva di Maxwell sarà legata ai 16 nanometri o se i 20 nanometri saranno lo standard per la prossima generazione di schede video. Il primo caso appare improbabile, nonostante gli insistenti rumor, ma sarebbe esaltante rivedere un po' di sana competizione giocata sul rilancio. La sfida, comunque, è ancora viva nella fascia media e bassa del mercato e lo sarà almeno fino alla presentazione della GTX 950 che potrebbe essere una riedizione migliorata della 750 Ti, la prima scheda basata sulla tecnologia Maxwell. Attualmente Nvidia domina il mondo delle schede video discrete con un altisonante 65% di share e la fascia dei 300 dollari/euro ha una nuova regina, capace di imporsi anche sulla categoria dei 400 dollari/euro, che si chiama GeForce GTX 970. Ma nel settore delle schede budget il miglior rapporto tra prestazioni e prezzo lo offre la Radeon HD 7770 che si può trovare a meno di 100 euro. Ed è ancora AMD a primeggiare nella fascia dei 200 dollari/euro con la Radeon R9 285 il cui rapporto tra prestazioni e prezzo supera, seppur di poco, quello della ex regina della categoria, la Radeon R9 280. Inoltre dobbiamo considerare che l'unica dual GPU esistente per quanto riguarda la scorsa generazione di schede video è la R9 295X2, sola e quindi inevitabilmente prima nel suo campionato di riferimento. Ma è probabile che Nvidia recuperi presto anche questo gap visto che la tecnologia Maxwell dovrebbe adattarsi incredibilmente bene a questo tipo di soluzioni. Comunque possiamo scommettere che un'eventuale GTX 990 arriverà successivamente, e non di poco, al lancio della GTX 980 Ti e della nuova Titan che promettono, come abbiamo detto la scorsa settimana, un balzo prestazionale del 50% rispetto ai modelli precedenti. Parliamo di un salto netto di quelli che difficilmente si vedono nel mercato dell'hardware, sempre attento a dosare i miglioramenti per mantenere elevata l'appetibilità di ogni nuovo prodotto. Ma un salto del genere potrebbe finalmente dare un senso ai prezzi, sempre mostruosi, delle schede di fascia estrema, fino ad ora scarsamente appetibili anche per quei giocatori che non hanno problemi di disponibilità economica.

di Mattia Armani