Kenshi non è un gioco per tutti e ha una curva d'apprendimento ripida come una scogliera. Lo scriviamo all'inizio del provato perché così avete modo di chiudere subito la pagina e andare a scegliervi il costume per il mare (poi dite che non vi facciamo risparmiare tempo).
Già solo la fase di creazione del personaggio può portarvi via un'ora o più, anche perché, purtroppo, è impossibile capire le implicazioni di alcuni valori finché non si è in gioco. Fortunatamente scelta razza, nome e caratteristiche del nostro avatar, arriva il momento dell'avventura... quando le cose si complicano davvero. Il concetto che regola Kenshi è semplice, intrigante, quanto spaesante nelle sue implicazioni sul gameplay: non siamo dei super uomini, ma dei tipi normali che possono migliorarsi e, soprattutto, che non possono sopravvivere da soli in un mondo aperto vasto, inospitale e pieno di pericoli. Già, non abbiamo alcuna missione da svolgere, se non quella di sopravvivere. Questo si traduce in una libertà d'approccio completa, in cui è possibile darsi degli obiettivi privati da raggiungere, sfruttando le molte meccaniche di gioco. L'importante è comprendere che da soli non si va da nessuna parte. Purtroppo questo significa anche che, in assenza di un tutorial decente (ci sono solo alcuni testi che illustrano i fondamentali), ci vogliono letteralmente ore prima di iniziare a capirci davvero qualcosa. Ad esempio all'inizio non avevamo chiaro quanto sia effettivamente debole un personaggio appena creato e siamo andati in giro a cercare nemici per provare il sistema di combattimento (fondamentalmente si clicca sul nemico e si sta a guardare).
Peccato che sono bastati due predoni nemmeno troppo ben equipaggiati per farci diventare poltiglia cosmica. Facendo altri tentativi abbiamo scoperto che il nostro personaggio non era in grado di vincere contro nessuno: nemmeno contro dei nemici isolati. Abbiamo così deciso di cambiare completamente approccio e ci siamo dati alla raccolta di materiali, combattendo solo in compagnia di guardie (si attiva un nemico e lo si trascina verso la città più vicina). Abbiamo costruito la nostra prima baracca, facendo pratica con il complicato ma soddisfacente sistema di costruzioni, e l'abbiamo dotata di un manichino per allenarci con la spada (se ne trovano anche in giro, ma volete mettere averne uno personale?). Nel frattempo abbiamo scoperto come funziona l'artigianato e abbiamo deciso di sfruttare quella che è la caratteristica principale del gioco, ossia la possibilità di combattere in gruppi, assoldando uomini o costruendo agglomerati di abitazioni per tirare su una nostra comunità. Il tutto ha richiesto ore, non minuti. Più giocavamo, più scoprivamo dettagli di Kenshi; talmente tanti che ci si potrebbero riempire un paio di guide ufficiali se uno si mettesse a descriverli tutti. Ad esempio un sistema che in altri giochi di ruolo è semplicissimo, quello delle corazze, qui assume una dimensione completamente diversa, al punto che i pezzi più rari e costosi possono diventare controproducenti se non si ha un personaggio adeguato per indossarli. Meglio avere protezioni più deboli, che rimanere bloccati nella propria armatura. Di esempi fattibili ce ne sarebbero molti altri, ma crediamo che il punto sia ormai chiaro.
Abbiamo provato Kenshi, promettente gioco di ruolo hardcore che non ammette compromessi
Libertà assoluta
Kenshi è difficile da descrivere se non lo si riduce alla propria esperienza personale. Chi è alla ricerca di un gioco di ruolo canonico ne sarà deluso, nonostante non manchino aree da esplorare per andare a caccia di materiali e oggetti, o altre attività tipiche del genere.
Tutto è lasciato al libero arbitrio del giocatore e nulla viene mai spiegato nel dettaglio. Volete fare i ladri, potete fare i ladri. Volete diventare voi i predoni? Potete farlo. Volete rimanere un personaggio debole fisicamente, ma ricco e influente, dotandovi magari di un esercito personale da alloggiare in una sontuosa città costruita con le vostre manine? Potete fare anche questo. Ciò che non potete fare è prendere Kenshi alla leggera, perché non sono ammessi approcci superficiali. Vi piace combattere? Dotatevi di bende e cercate di assoldare i guerrieri migliori. Ci vuole tempo? Fa niente. Vi piace esplorare? Non dimenticate di portare con voi del cibo, perché anche se siete forti la fame è un nemico che non si può battere. Siete dei costruttori provetti? Allora preparatevi a passare molte ore ricercando i materiali migliori, affinando allo stesso tempo le difese. Molti non gradiranno la mancanza di quest o di obiettivi predefiniti, nonostante il retroterra del mondo di gioco sia molto ricco. Purtroppo per voi l'approccio libero è così: libero. Sì, da qualsiasi vincolo, anche da quelli che solitamente non vengono percepiti come tali.
Instabilità pericolosa
Kenshi è stato lanciato il 20 marzo 2013 nell'Accesso Anticipato di Steam. La prima versione disponibile era la 0.40 e da allora ci sono stati innumerevoli aggiornamenti, che lo hanno portato alla versione attuale, la 0.95.35, pubblicata il 12 maggio 2017. Sono passati più di quattro anni. Gli sviluppatori hanno anche annunciato un nuovo, imminente aggiornamento maggiore che farà da preambolo per la versione finale. Insomma, dopo tutto questo tempo e tutto questo lavoro, Kenshi come sta? Sinceramente ci aspettavamo di più dal punto di vista della pulizia e delle prestazioni.
Certo, va detto che le prime versioni erano molto più buggate, con oltretutto meno cose da fare. Va notato anche che sono stati introdotti nuovi sistemi di gioco, la mappa e cresciuta, gli oggetti sono aumentati e la mitologia è stata ampliata e chiarita. Purtroppo allo stato attuale, Kenshi appare come un gioco poco rifinito, quando proprio non finito, fatto che, entrati nel quinto anno di Accesso Anticipato, non è accettabile e non ci dà grosse speranze per un repentino miglioramento tecnico con i nuovi aggiornamenti. Insomma, la versione che abbiamo testato presenta ancora caricamenti lunghissimi, un frame rate disastroso quando si alza il dettaglio (non stiamo certo parlando di un gioco dall'aspetto miracoloso), glitch assortiti che si verificano durante l'esplorazione, difficoltà di puntamento che porta a commettere errori non voluti e chi più ne ha più ne metta. Abbiamo verificato online per capire se il problema fosse il PC usato per la prova, ma abbiamo scoperto che anche sistemi molto performanti faticano a far girare il titolo di Lo-Fi Games a dettagli alti. Se ci aggiungiamo anche la poverissima colonna sonora, limitata non solo nei brani audio, ma anche negli effetti sonori, capirete che dal punto di vista tecnico c'è da lavorare ancora moltissimo. Così com'è, purtroppo, Kenshi rischia di alienarsi una grossa fetta d'utenza, anche quella non necessariamente interessata a una grafica da tripla A. Comunque il titolo rimane interessante e diventa appassionante quando lo si inizia a conoscere bene. Per questo vogliamo provare a dargli fiducia consigliandovelo, ma fate le vostre valutazioni prima di spendere i soldi che costa. Magari aspettate i nuovi aggiornamenti per vedere come va a finire.
Conclusioni
PRO
- Quando lo si è compreso, Kenshi diventa sterminato
- Profondo in ogni aspetto
- Mitologia dell'universo di gioco ben definita
CONTRO
- Curva d'apprendimento ripidissima
- Tecnicamente è ancora in condizioni pietose