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Requiem for a JRPG

A distanza di un anno dalla sua release NTSC, Tales of Symphonia è in dirittura d'arrivo anche sul suolo europeo.

PROVATO di Fabio Palmisano   —   16/10/2009
Requiem for a JRPG

E' indubbiamente vero che non ci sono più i JRPG di una volta, perlomeno in termini quantitativi: una situazione figlia soprattutto del generale calo di produzione dei giochi di ruolo da parte degli sviluppatori nipponici. Sta di fatto che, essendo praticamente l'unico -vero- JRPG all'orizzonte nel breve periodo, questo Tales of Symphonia: Dawn of the New World è dunque un titolo atteso dai fedelissimi del genere, specialmente quelli che ne avevano apprezzato il prequel su Gamecube. Vediamo se ci sono i presupposti per vedere un po' di luce in fondo al tunnel...

Sinfonia portami via

A livello narrativo, Tales of Symphonia: Dawn of the New World si colloca due anni dopo le gesta narrate nel capitolo precedente e -a dirla tutta- gli sceneggiatori di Namco Bandai non sembrano essersi letteralmente prodigati nel tentativo di rendere facile la vita a coloro che non avessero giocato il prequel: uno storyline già piuttosto confuso ed intricato costringerà dunque i nuovi arrivati ad armarsi di pazienza per riuscire a comprendere ciò che accade ai protagonisti. Parlando di personaggi, i destini dei nuovi eroi Emil e Marta si incroceranno spesso con figure di spicco dell'originale Tales of Symphonia per Gamecube, confermando ulteriormente come il bacino d'utenza dell'opera Namco Bandai sia proprio quello dei fan della serie. A questi ultimi, l'avventura promette 30 ore circa di gioco, anche se va detto che le numerosissime cutscenes sembrino spezzare l'azione con una frequenza talvolta eccessiva: nel corso del nostro playtest non abbiamo potuto fare a meno di notare come diverse sequenze risultassero oltremodo lunghe e prolisse, specialmente quando si riferivano ad eventi di secondo piano rispetto alla quest principale. In termini più strettamente ludici, Tales of Symphonia: Dawn of the New World è un titolo molto classico che di conseguenza non ha intenti di discostarsi dai canoni più classici del genere JRPG, offrendo città e dungeon da esplorare, NPC con cui parlare e mostri da combattere grazie ad un sistema di combattimento decisamente indirizzato verso una componente action: magie ed abilità speciali fanno la loro bella figura, anche se le battaglie ci sono sembrate troppo facili, visto che nella maggior parte dei casi è stato sufficiente prendere i nemici alle spalle e continuare a colpirli per arrivare ad una comoda vittoria.

Requiem for a JRPG

Altre perplessità in tal senso arrivano dalla gestione dei membri del party da parte dell'IA del gioco, che più di una volta è apparsa tutt'altro che brillante. Dubbi che lasciamo comunque alla prossima recensione il compito di fugare o meno: per il momento, ai fan del prequel su Gamecube basti sapere che Tales of Symphonia: Dawn of the New World vanterà alcune novità di rilievo, in primis il cosiddetto pact system che permetterà di stringere alleanze con determinati mostri, per poi addestrarli e sfruttarli in combattimento. Sul fronte tecnico, invece, duole notare quella che si prospetta come una grafica alla pari del primo episodio, non propriamente al passo coi tempi: l'opera Namco Bandai è comunque gradevole, ma era davvero lecito aspettarsi qualcosa in più. Il gioco è completamente localizzato in italiano per quel che riguarda il testo a video, mentre il parlato rimane in inglese, peraltro caratterizzato da un livello attoriale piuttosto discutibile. Ma anche questa è una caratteristica storica dei JRPG...

CERTEZZE

  • Dovrebbe placare la fame degli amanti dei JRPG su Wii
  • Una longevità "old school"

DUBBI

  • Gameplay forse fin troppo classico
  • Tecnicamente non c'è molto da aspettarsi