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A caccia di vampiri

Il ritorno di un classico dei videogiochi con lo zampino di Hideo Kojima!

ANTEPRIMA di Massimo Reina   —   12/04/2010

La serie Castlevania è una delle più longeve del panorama videoludico mondiale. Il primo episodio risale infatti al lontano 1986 quando venne rilasciato in Giappone su floppy per Famicom Disk System. Nel corso degli anni passando di piattaforma in piattaforma la saga si è evoluta raggiungendo il suo apice probabilmente con Super Castlevania IV, il remake del primo capitolo riproposto nel 1991 su Super Nintendo con una nuova veste grafica e nuovi contenuti, e con Castlevania: Symphony of the Night su PlayStation nel 1997, probabilmente il più bello di tutti.

A caccia di vampiri

Purtroppo però, come accaduto anche ad altre serie celebri, il passaggio dal bidimensionale delle vecchie console al tridimensionale delle nuove generazioni di piattaforme da gioco non è stato facile. Di conseguenza i tentativi compiuti da Konami in questi anni per aggiornare il franchise adattandolo ai gusti dei nuovi giocatori e alle potenzialità delle macchine più moderne si sono rivelati dei mezzi insuccessi.
A distanza di anni dall'ultimo progetto legato a Castlevania, la sofcto nipponica ci riprova ora con questo Castlevania: Lords of Shadow grazie al lavoro degli spagnoli Mercury Steam Entertainment con la supervisione di Kojima Productions: il ruolo di questi ultimi nello sviluppo del progetto tra l'altro è divenuto centrale negli ultimi mesi. Pare che sia infatti il buon Hideo a indicare la via maestra ai programmatori europei per costruire al meglio il gioco. Nato come un semplice action-adventure, poi rielaborato come possibile remake del primo episodio di Castlevania e infine trasformato in un titolo completamente nuovo e originale, il titolo segnerà un reboot per il franchise di Konami e dal punto di vista della trama non avrà nessun legame diretto con i precedenti capitoli, se non marginalmente.

Avventura adulta

La storia dovrebbe essere ambientata durante la Fine dei Giorni, la fase cioè che secondo le tre religioni abramitiche, Giudaismo, Cristianesimo e Islam, porterà l'umanità verso la fine del mondo conosciuto, e raccontare le gesta di Gabriel Belmont (parente di Simon Belmont, il capostipite dei cacciatori di vampiri della saga o semplice omaggio?), un cavaliere che appartiene a un gruppo di guerrieri d'elite denominato Fratellanza della Luce che ha lo scopo di difendere il mondo e salvarlo dalle forze demoniache che lo hanno invaso sotto la guida di colui che viene denominato Lord of Shadow. Il realtà il nostro eroe ha anche un altro scopo: liberare l'anima di sua moglie, Marie, massacrata da una creatura e condannata alla dannazione per l'eternità.

A caccia di vampiri

Armato principalmente di una leggendaria frusta ammazza vampiri (forse la stessa di Simon Belmont, il primo cacciatore della saga, la Vampire Killer in possesso del suo clan da generazioni) utile non solo per attaccare ma anche come rampino per raggiungere sporgenze altrimenti inaccessibili, il nostro guerriero si lancerà a capofitto in battaglia.
L'avventura sarà strutturata in maniera molto simile ad altre produzioni famose dello stesso genere, ma rispetto alla concorrenza dovrebbe contare su una trama più matura e cupa: l'intenzione degli sviluppatori è infatti quella di dare al gioco un'impronta diversa al prodotto rispetto al passato, con uno stile più occidentale caratterizzato da un'atmosfera gotica credibile e da un design generale più realistico. Oltre che su un equo bilanciamento dell'azione di gioco in modo che combattimenti, situazioni platform e puzzle siano ben distribuiti. Di base tuttavia aspettiamoci il classico titolo avventuroso in cui esplorare vaste aree, risolvere enigmi per proseguire nella campagna in singolo, ricercare oggetti collezionabili e potenziamenti per armi e armature, nonché combattimenti all'ultimo sangue con agguerriti nemici.

Rinnovamento

I puzzle per esempio non dovrebbero essere semplicemente dei diversivi creati ad hoc dagli sviluppatori per allungare la longevità del titolo o per variare il gameplay dalle parti action, ma elementi fondamentali della struttura stessa dell'avventura. Dunque tecnicamente complessi. Secondo quanto promesso dagli sviluppatori anche il sistema di combattimento del gioco dovrebbe rivelarsi profondo e variegato, e non limitarsi quindi alla mera pressione dei tasti del Pad per eseguire mosse e combo. Quanto piuttosto prevedere una certa strategia negli scontri, costringere cioè il giocatore a ragionare e a pianificare le proprie azioni di volta in volta in base alla tipologia di nemici incontrati e alle situazioni che gli si pareranno davanti.

A caccia di vampiri

In questo senso troviamo conferma alle parole di Hideo Kojima che tempo addietro disse di voler ricreare un mondo credibile non solo dal punto di vista grafico ma anche da quello "fisico". Dotare gli avversari di una buona Intelligenza Artificiale e di tecniche di combattimento univoche, capaci di concedere un approccio allo scontro diverso per ogni creatura può essere un modo ulteriore di diversificare e rendere vivo esseri animati e ambienti. Importante anche la scelta delle armi primarie e secondarie da usare in battaglia. Queste, da considerare dei power-up, come da tradizione per la serie saranno per la maggior parte da lancio (pugnali, asce, acqua santa, croci) ma non dovrebbero mancare aggeggi come l'orologio ferma tempo in grado di immobilizzare per un breve periodo i nemici, e saranno utilissime in particolare contro certi boss di livello. Potranno essere liberamente potenziate attraverso delle reliquie collezionabili da Gabriel nel prosieguo dell'avventura e "caricati" colpendo con la frusta candele o oggetti simili: i gingilli da combattimento sopraccitati non sono infatti infiniti ma consumano una variabile quantità di energia.

Vampiri e lupi mannari

Per completare il quadro non mancheranno gli ormai abusati quick time events, che da quanto visto faranno la loro comparsa soprattutto contro i giganteschi mostri di fine livello. Castlevania: Lords of Shadow dovrebbe inoltre adottare un sistema di inquadrature fisse che non possono essere controllate purtroppo direttamente dal giocatore nel corso della partita.

A caccia di vampiri

Dal punto di vista estetico il gioco sembra promettere bene, almeno a giudicare dai video e dalle foto rilasciate dal team di sviluppo. I personaggi, nemici compresi, sembrano ben realizzati con modelli poligonali piuttosto complessi, texture di buona fattura ed effetti particellari credibili. In particolare il restyling fatto dai grafici su Gabriel, il protagonista, sembra aver dato buoni frutti donando al personaggio un aria più da eroe rispetto alla sua prima release. Per quanto riguarda invece l'audio è presto per dare un giudizio sugli elementi di contorno come i campionamenti in game di urla, lamenti o sul doppiaggio, mentre si può già avanzare qualche timido parere sulla colonna sonora visto che si sa già che conterrà sia brani inediti che remix dei maggiori successi musicali dell'intera serie. In conclusione appare evidente come Konami stia cercando i tutti i modi di rinverdire i fasti della saga di Castlevania mettendo sul piatto della bilancia, almeno nelle intenzioni, il meglio del meglio delle produzioni del genere come God of War, che ormai è la pietra di paragone per ogni action adventure fantasy che si rispetti, insieme agli elementi storici della serie originale (le teste di Medusa, la frusta, alcuni nemici come i licantropi, gli zombi, i boss Slogra e Gaibon) riproposti in salsa occidentalizzata. Se sia o no una scelta azzeccata solo il tempo lo potrà rivelare, ma la presenza come supervisore di Hideo Kojima lascia ben sperare che questa sia la volta buona per rivedere un ottimo prodotto del franchise.

CERTEZZE

  • Trama coinvolgente e non abbozzata
  • Atmosfera apocalittica
  • Gameplay profondo

DUBBI

  • Troppo occidentalizzato
  • Deludente come i recenti predecessori 3D