Progetto decisamente controverso e dalla gestazione infinita, Alan Wake di Remedy ha diviso la critica tra chi non ha visto accontentate le premesse originarie, e coloro che ne hanno decisamente apprezzato l'atmosfera. Senza dubbio si tratta di un prodotto che è riuscito a maneggiare sapientemente un patrimonio considerevole, quello dei libri di Stephen King, Lovecraft e le serie televisive sci-fi. Gli ultimi due dlc dell'avventura principale
lasciavano supporre ulteriori spunti per il proseguo della saga e così sarà, ma in una forma che forse nessuno si aspettava. Annunciato ai VGA Game Awards 2011, Alan Wake's American Nightmare non si presenta come un seguito vero e proprio, ma uno spin-off che verrà distribuito in forma completamente digitale e apparentemente intenzionato a stravolgere la formula spingendo l'acceleratore sulla componente action. La storia sarà del tutto indipendente rispetto a quella vista nel primo episodio, caratteristica che sembra lasciare aperta la strada del sequel, anche se gli sviluppatori non hanno ancora confermato questa possibilità.
Passaggio al digitale
La vicenda si sposta in Arizona e viene presentata come un episodio della fittizia serie tv Night Springs, che ricorda non a caso The Twilight Zone (Ai Confini Della Realtà). Poco sorprendentemente, il nostro Alan ha scritto proprio due episodi di questa serie e adesso si ritrova intrappolato in quello che sembra in tutto e per tutto il parto della sua fervida fantasia. Ritorna anche per l'occasione il suo doppio oscuro, il misterioso Mr. Scratch, in una vicenda che presumibilmente metterà ancora a confronto luce e oscurità.
Da menzionare è la struttura di gioco maggiormente basata su open world, con un'area divisa in tre ampie parti da percorrere più volte e ricche di segreti, ancora una volta rappresentati dai manoscritti, non più funzionali esclusivamente agli obiettivi, ma anche al procacciamento di determinate armi. Altro elemento in primo piano è l'alto tasso di violenza, con una decisa virata verso dinamiche maggiormente action e momenti che ricordano gli ultimi Resident Evil, o i film di Quentin Tarantino. Anche i nemici si rinnovano, con la presenza di esseri in grado di raddoppiarsi (diminuendo però il potere offensivo) una volta illuminati dalla torcia di Alan, e altri ancora che si trasformano in uno stormo di uccelli per sfuggire dal temuto fascio di luce.
Dal tramonto all'alba
Il legame col mondo di Tarantino è ulteriormente rafforzato da una modalità sopravvivenza denominata Fight Till Dawn, un titolo che lascia pochi dubbi sui riferimenti al grande regista. Tuttavia è bene sapere che non si tratta di una modalità inserita senza cognizione di causa, i programmatori ammettono con un filo di orgoglio che si tratta dell'evoluzione della tech demo programmata per testare il sistema di combattimento del primo Alan Wake. Lo scopo è sopravvivere dieci interminabili minuti a orde crescenti di nemici ottenendo il miglio punteggio possibile. Il problema è che i punti vengono guadagnati non subendo danni dagli attacchi, compito non certo facile, mentre potremo ripristinare l'energia di Alan sostando sotto i punti di luce, e sfruttare moltiplicatori per mandare il punteggio alle stelle.
Significativo in tal senso l'aumento delle armi da fuoco, munizioni e granate, anche se sembrano mancare ancora quelle da taglio o contatto. Cinque sono le mappe finora mostrate, tutte sostanzialmente in linea con l'universo di gioco. A questo punto risultano obbligatorie alcune considerazioni, Remedy ha già perso il suo Max Payne, ne consegue che il team ha le risorse per evolvere la serie e magari scongiurare la monotonia che affliggeva il capostipite. Tuttavia un progetto completamente digital delivery come questo lascia il campo a due ipotesi, se da una parte probabilmente c'è voglia di sperimentare nuove idee avvalendosi della peculiare forma di distribuzione, dall'altra l'operazione potrebbe apparire come una mossa per mantenere viva l'attenzione sul brand nell'attesa del vero sequel, che probabilmente ci aspetterà nella prossima generazione. A prescindere da tutto questo, la curiosità maturata intorno a questo titolo è davvero grande anche perché, nonostante l'accelerata sulla componente action, l'impostazione suggerisce uno sviluppo che sembra offrire maggiore libertà rispetto al capostipite. Il mistero sarà finalmente svelato quando potremo mettere le mani sul codice definitivo, l'appuntamento è fissato per i primi mesi del prossimo anno.
CERTEZZE
- Una nuova campagna lunga e corposa
- Maggiore varietà rispetto al primo capitolo
- Atmosfera horror intatta
DUBBI
- Corposità del gioco finale
- Equilibrio nella modalità Fight Till Dawn