Diario del Capitano
Siamo nuovamente in partenza. I viaggi a scopo di coverage hanno sempre un po' del sapore di una missione militare, non fosse altro che nella preparazione e nella sezione "equipaggiamento". Avere la cosa giusta al momento giusto, essere pronti a tutte le evenienze, previste o impreviste. Noi di M.it abbiamo fatto del giusto equipaggiamento una specie di filosofia, quasi degli OMAC dell'informazione. E visto che siamo in procinto di partire per una nuova spedizione, credo sia interessante sapere cosa consta il kit di sopravvivenza dell'inviato di M.it:
- Computer Portatile
- Fotocamera digitale
- Videocamera
- Cavalletti per videocamera
- Registratore digitale
- Telefono(i) cellulare
- Ricetrasmittente per le comunicazioni interne
- Batterie e caricabatterie vari ed eventuali
- Orologio con sveglia per le scadenze
- Cavi Usb, Firewire, adattatori vari
- Cavo di rete, che non sempre c'è un hotspot
- prese di corrente e adattatori vari
- Un paio di cd vergini che non si sa mai
- Block notes, matite e penne in quantità
- Biglietti da visita nella quantità di un decimetro cubo
- Walkman, lettore mp3 o equivalente per i momenti di relax
- occhiali da vista, usati solo in situazioni di stress
- Scadenziario, agenda
- Aspirine o equivalenti per i numerosi malditesta
- Cancelleria, cd di artwork, documenti stampati e tutto quanto, al momento di chiudere la valigia, salta all'occhio e per qualche motivo potrebbe sembrare utile (e che poi puntualmente si rivela per quello che è: zavorra).
Con una dotazione del genere, ci si dovrebbe sentire in una botte di ferro. Eppure, esattamente nel fatidico momento in cui la chiusura lampo della valigia percorre i suo ultimi centimetri, una domanda si fa sempre strada nelle nostre teste: "avrò preso tutto?"
Massimiliano Monti, responsabile editoriale area PC.
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