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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   29/08/2003

Diario del Capitano

Mi sembra giusto interrompere la tradizionale cadenza settimanale sabatina dei miei diari per concludere degnamente questo ECTS 2003 (in verità ancora in svolgimento, si chiuderà solamente tra poche ore) e per trarre le giuste considerazioni.
La fiera, in generale, è andata bene: le maggiori aziende presenti, i maggiori giochi presenti, i marchi più noti tutti esposti. L'unico neo è stato la superficiale (non mi vengono altri aggettivi) assenza di alcuni dei maggiori operatori italiani di settore. Al di fuori di pochi volti, quella che è sembrata evidente è una errata sottovalutazione della portata dell'evento e dell'utilità che se ne potesse derivare. L'ECTS è una fiera trade (ad esclusione del padiglione Playstation Experience), riservata cioè alle aziende, e le aziende italiane hanno ben pensato che qui non ci facessero niente. Complice agosto, e la generale pigrizia da rientro dalle ferie, gli italiani sono stati gli illustri assenti con poche eccezioni. E quelle poche eccezioni, cari signori, hanno fatto buoni affari, essendo privi di concorrenti sulla piazza. Faccio fatica a capire per quale motivo l'Italia si debba tirare indietro dal supportare l'unico evento rappresentativo in Europa, che può portare del bene non solo ai paesi anglosassoni ma anche all'Italia stessa (anche se nel portafoglio di alcuni publisher contiamo meno del 5% a livello mondiale). Ne è testimonianza le decine di contatti che Multiplayer ha avuto qui in fiera, con moltissimi sviluppatori più o meno grandi interessati a farsi conoscere nel Belpaese.

Amarezza (limitata) a parte, il sottoscritto ha dedicato qualche sessione di gioco a Broken Sword 3 e Unreal Tournament 2004. Molto soddisfatto dal primo, dato che di avventure grafiche ben fatte ce n'è sempre bisogno, un po' annoiato dal secondo che vuol rappresentare l'appuntamento annuale con gli sparatutto in prima persona, à la Fifa. Dalle parole di un'intervista a Jay Wilbur della Epic che vedrete/leggerete nei prossimi giorni, la software house, al contrario della Id Software non si è ritirarata dall'e.sport e anzi, con questi appuntamenti annuali, vuol dare il suo alla crescita di questo,a mio parere, controverso settore.
Infine un bel momento è stata la premiazione degli ECTS Awards, con una batteria di statuette assegnate a Ubi Soft, il cui staff presente in delirio si è anche commosso, regalando a tutti qualche secondo di autenticità. Direi che i premi a Ubi Soft, a prescindere dal singolo gioco, contengano un intrinseco "onore al merito" di una software house che è cresciuta mantenendo una qualità media dei titoli sempre piuttosto elevata.

L'ECTS 2003 si chiude dunque con un sorriso di soddisfazione di tutti i presenti che "pensavano peggio e invece non è andata affatto male" e con l'augurio di rivedersi il prossimo anno. Stasera tocca agli sviluppatori italiani, raccolti intorno ad un tavolo, con i quali continuerà in parte la discussione accennata in questo diario.
Vi farò sapere.

Andrea Pucci, editore Multiplayer.it

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