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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   10/11/2003

Diario del Capitano

Più passa il tempo e più credo che l'essere umano funzioni a soglie, oltre le quali quello che fino a dieci minuti prima si tollerava tranquillamente diventa improvvisamente insostenibile (qualcosa di simile al Bonus Vitale Individuale, per chi ha dimestichezza con i libri). Durante questo weekend si è esaurito il mio Bonus di sopportazione nei confronti del rumore emesso dai computer nella mia stanza, fidi compagni di lavoro e svago (nonostante i numerosi bistrattamenti). Notato d'improvviso che una volta spenti potevo tranquillamente abbassare di una tacca il volume di qualunque altro elettrodomestico (TV o stereo), ho deciso di dare una svolta, cercando progetti per 'silenziare' il complesso di apparati.
Ovviamente in rete si trova di tutto, dal più selvaggio ed artigianale modding all'azienda che si occupa di progettare PC 'silenziati'. Ma andiamo a monte del problema: il rumore deriva dalle parti in movimento, che in un PC sono essenzialmente tre: raffreddamento alimentatore, raffreddamento hardware e parti meccaniche delle memorie di massa. Se per le ultime punto o poco c'è da fare, a meno di inserire gli hard disk in appositi slot insonorizzati, è altresì vero che difficilmente si useranno cd-rom, dvd o floppy mentre non si è di fronte al PC.
Per i primi due, che sostanzialmente sono problemi di temperatura, le soluzioni non sono poi molte: aumentare la superficie dissipante o migliorarne la qualità in modo da ridurre il lavoro delle ventole e/o insonorizzare direttamente il case. Comunque il principio di base rimane invariato: l'aria fresca (o l'acqua, per gli amanti dei waterblock) deve circolare all'interno delle nostre macchine per raffreddarne i bollenti spiriti digitali. Al momento non ho trovato altre soluzioni disponibili, almeno fra quelle commerciabili, fruibili da un utente finale.
Proprio questo è il punto: il problema del calore/rumore è comunque sentito da molti, eppure la soluzione è una sola: ventole (più lente, più grosse, multiple, con dissipatori da un metro cubo...). Nessun altra soluzione attuabile a livello commerciale. La razza più creativa che abbia mai marciato sulla Terra si arena davanti a un problema tutto sommato banale come questo. Andando più sul macroscopico, un atteggiamento simile si trova anche in altri campi: dal motore a combustione interna, la cui versione che oggi fa camminare le nostre auto non è che un'ottimizzazione di quello inventato nel 1854, alle turbine delle centrali idroelettriche, il cui principio è inalterato dai tempi del mulino.
Tutto questo perchè sono cose che tutto sommato funzionano, bene o male. Tornando nel piccolo pianeta informatica, le ventole vanno tanto bene, perchè pensare a qualcos'altro solo per dare retta a qualche fissato? La realtà è che molto di quello che arriva alla portata dei nostri occhi (e portafogli) è stato attentamente soppesato, per verificarne la vendibilità, e per spremere fino in fondo ogni singola trovata. Di esempi se ne potrebbero fare a migliaia, ma se il progresso percepito e quello effettivo andassero di pari passo, sono convinto che molte delle cose che usiamo quotidianamente sarebbero considerate quasi preistoriche (il lancio sul mercato dei processori a scaglioni di velocità è solo una leggenda metropolitana, ma non credo di essere bollato come eretico pensando che abbia un fondo di verità).
Probabilmente, in qualche laboratorio sperduto in un buco della Silicon Valley o della Steppa o di qualunque altro posto stanno usando un sistema di raffreddamento più efficente e a zero decibel già da qualche anno. Ma noi lo vedremo a quando saranno finite le scorte di dissipatori...

Massimiliano Monti, responsabile editoriale area PC.

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