Diario del capitano
Mentre giravo per le strade di Los Angeles la scorsa settimana, la cosa che non si poteva fare a meno di vedere erano le gigantografie (tipiche americane) di Minority Report, l'ultimo thriller fantascientifico firmato da Steven Spielberg (tornato sulle scene dopo qualche tempo di silenzio). Incuriosito dall'imponenza del battage pubblicitario su questo film ipertecnologico con il supergiovane Tom Cruise, ho fatto una visitina al sito ufficiale americano e mi sono guardato i primi trailer (negli Stati Uniti uscirà nelle sale a fine giugno). Molto, molto intrigante la teoria del crimine punito prima del suo solo essere concepito che contraddice in pieno la regola "nessuno è punibile per un'azione che non ha commesso". Tom Cruise in questo caso interpreta il classico carnefice vittima del sistema perverso che lui stesso ha contribuito a costruire.
Steven Spielberg, che negli ultimi anni ha fatto più il produttore che il regista, dai tempi di "Salvate il Soldato Ryan" non ha più realizzato successi clamorosi, escludendo "A.I." che ha fatto parlare di sé più per il fatto che fosse un'eredità da Stanley Kubrick che per le sue qualità intrinseche. In compenso Steven si rifarà da qui al 2004 con questo Minority Report e, successivamente, Catturami se ci riesci (o qualcosa del genere) con Tom Hanks e, infine, Indiana Jones 4.
Non voglio dimenticare una nota d'attualità, più per completezza che per passione personale: oggi iniziano i Mondiali. L'Italia giocherà soltanto lunedì, ma nel frattempo i calcio-maniaci avranno pane per i loro denti. Buon divertimento.