Diario del capitano
Arriva oggi sugli scaffali dei negozi, con qualche giorno di anticipo rispetto alle previsioni, Age of Wonders 2. Lungi da me voler esprimere qualunque tipo di giudizio qualitativo sul gioco (per questo motivo c'è un coverage che vi aspetta), non posso fare a meno di puntare l'attenzione sul prezzo a cui il prodotto viene venduto: 36 Euro, circa il 40% in meno rispetto agli altri giochi che quotidianamente vengono presentati tra 50 e 60. Ora, qual'è il motivo di questa differenza economica? Possiamo dire che si tratta del risultato congiunto di una scelta precisa del produttore e del distributore, che hanno deciso di comune accordo di inserire AOW 2 in una fascia di prezzo pseudo-economica anche se il titolo è di quelli di prim'ordine. Tuttavia si toglierebbe il giusto merito al distributore italiano, Cidiverte, che non solo ha mantenuto nel nostro mercato la stessa linea, ma ha anche portato al consumatore finale un gioco completamente tradotta nella lingua italiana, smentendo coloro che attribuiscono agli alti costi di traduzione l'impossibilità di poter presentare molti titoli con questa caratteristica.
Ma il nostro mercato è fatto di italiani, che pensano, parlano in italiano e si comportano da italiani, felici di poter acquistare un titolo tradotto nella loro lingua ed altrettanto contenti di poter spendere il meno possibile. A loro Cidiverte guarda già da diversi mesi, da quando ha presentato Tropico, Stronghold, Max Payne e recentemente GTA3, e quello di Age of Wonders 2 è solo l'ultimo esempio di una politica destinata a portare ottimi frutti.
L'augurio è che presto anche altri distributori decidano di seguire questo indirizzo, ma l'impressione è che purtroppo si stiano dirigendo esattamente dalla parte opposta, e l'aumento del prezzo medio ne è la testimonianza. Dunque, chi tra loro farà per primo marcia indietro?
#I1#