Diario del Capitano
Questa volta Namco ci ha fatto penare parecchio. Ma l'attesa non è stata vana: la conversione per console di Soul Calibur II sembra in grado di mantenere tutte le promesse e di proporsi come leader indiscusso nella categoria dei picchiaduro tridimensionali. Il prequel, nato in sala su hardware PlayStation ma convertito esclusivamente su Dreamcast, lasciò un segno indelebile e, a distanza di anni, è in grado di stupire e far voltare più di una testa, rimanendo tutt'oggi al top del genere.
Ben conscia dell'enorme hype che circonda il titolo Namco non ha ceduto alle lusinghe, insistenti e ripetute, dei tre maggiori hardware manufacturer e ha deciso di proporre Soul Calibur II su tutte le console a 128bit attualmente sul mercato, in modo da esporre il titolo al maggior numero di acquirenti possibile. Certo ogni versione avrà un personaggio caratterizzante esclusivo (notevole l'inclusione di Link come personaggio giocabile nell'edizione GameCube, chiaro segno di una forte sinergia sul gioco tra Namco e Nintendo), ma il titolo sarà disponibile in contemporanea per tutte e tre le piattaforme e sarà pressochè identico, almeno così si evince dai media mostrati sinora, in ogni incarnazione a 128bit. Sarà interessante vedere se Namco riuscirà finalmente a sfatare il mito dei giochi multipiattaforma costantemente non all'altezza delle migliori produzioni monopiattaforma, producendo un capolavoro indiscusso per tutte le console sul mercato.
Mauro Fanelli, responsabile editoriale area console.