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Ghostbusters: Legacy, l'analisi del trailer

Ivan Reitman dirige il nuovo film che uscirà nel 2020 e legherà passato e presente attraverso una nuova generazione di Acchiappafantasmi

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   11/12/2019

Il terzo capitolo nella saga dei Ghostbusters, gli Acchiappafantasmi che hanno fatto il loro esordio cinematografico nel 1984 e sono tornati in sala nel 1989, ha avuto una gestazione lunga e amara. A un certo punto Dan Aykroyd aveva pure scritto una sceneggiatura - avrebbe dovuto chiamarsi Ghostbusters: Hellbent - ma il cast non riusciva a mettersi d'accordo, qualcuno non voleva tornare, qualcun altro invece sì, alla fine non se n'è fatto più niente e il massimo che abbiamo ottenuto è stato Ghostbusters: The Video Game, il videogioco del 2009 che tecnicamente faceva da sequel a Ghostbusters II e che è stato recentemente rimasterizzato. Poi nel 2016 è arrivato un reboot al femminile, intitolato semplicemente Ghostbusters, che ha sollevato enormi polemiche di ogni genere sul quale ci sembra inutile tornare, ma che ha avuto il merito di rinvigorire l'interesse di Jason Reitman, il figlio di Ivan che aveva diretto i primi film, nei confronti di un franchise che gli stava personalmente a cuore. Il risultato lo vedete nel trailer di Ghostbusters: Legacy qui sotto, che stiamo per analizzare più attentamente.

Da New York a Summerville

Una delle cose più belle, quando si parla degli Acchiappafantasmi, è che non c'è bisogno di spiegare niente. È difficile che qualcuno non conosca i film, i personaggi, gli attori straordinari che li hanno interpretati, il successo che hanno avuto, l'influenza che tutt'oggi continuano ad avere su generazioni dopo generazioni. Ghostbusters è uno di quei titoli anni '80 assolutamente immortali al pari di Goonies o Gremlins cui oggi si rivolgono i nuovi sceneggiatori quando scrivono film e serie TV dal sapore nostalgico. Forse non è un caso, insomma, che in questo Ghostbusters: Legacy ci sia Finn Wolfhard, il giovane attore che ha interpretato Mike in Stranger Things e Richie in It. Nel nuovo film sarà Trevor, il figlio maggiore di Callie, una madre single al verde che si trasferisce con lui e la sorellina Phoebe nel paesino di Summerville, in Oklahoma, dove il nonno ha lasciato una vecchia fattoria in rovina. Trevor si fa subito degli amici, ed è mentre flirta con una di loro che succede qualcosa di strano: la terra trema e da un pozzo nelle vicinanze sbuca qualcosa di strano, etereo... diremmo, ectoplasmatico.

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Summerville ha qualche problema, insomma. Paul Rudd - lo avete presente? Ant-Man, ma anche tanti altri personaggi irresistibili in altrettanti film - fa il professore nella scuola che frequentano Finn e Phoebe: spiega che la città non si trova in un punto geografico a rischio, eppure è soggetta a terremoti continui e violenti, tipo quello che costringe Carrie Coon, cioè Callie, a nascondersi sotto un tavolo insieme ai figli. A un certo punto del trailer, Phoebe scopre in salotto uno strano aggeggio che il professor Grooberson riconosce subito, e noi insieme a lui: una trappola per fantasmi. A questo punto il trailer solleva l'interrogativo più importante di questa storia, e cioè... perché solo in pochi ricordano i Ghostbusters? Grooberson mostra a Phoebe una vecchia registrazione degli Acchiappafantasmi negli anni '80, ma è come se il tempo avesse cancellato un evento storico come l'invasione di New York. Sotto un certo punto di vista, ha senso: in Ghostbusters II abbiamo scoperto che i media avevano accusato gli Acchiappafantasmi di essersi inventati tutto, solo che poi alla fine del film la Statua della Libertà gironzolava per strada sotto gli occhi di tutti.

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Insomma, la sceneggiatura di Jason Reitman dovrà chiarire la questione in modo intelligente, ma nel frattempo non possiamo che crogiolarci nel colpo di scena che, a dire il vero, ci aspettavamo fin dalle prime battute del trailer. Phoebe segue il segnale di un rilevatore fino a una cascina, scivola nel seminterrato e trova una cantina piena zeppa di cianfrusaglie e strani aggeggi, tra i quali spicca quell'inconfondibile zaino protonico sul tavolo. "Mio nonno è morto," spiega la bambina all'attonito professore che sembra intuire quello che ormai ci è chiaro. Phoebe trova le uniformi degli Acchiappafantasmi, ne scosta una, vediamo l'etichetta: SPENGLER. Phoebe e Trevor sono i nipoti di Egon Spengler, l'unico Acchiappafantasmi a essere morto per davvero quando l'attore Harold Ramis ci ha lasciati nel 2014. Ghostbusters: Legacy - che negli Stati Uniti si intitolerà Ghostbusters: Afterlife, vai a capire chi decide i sottotitoli in Italia - è anche e soprattutto un tributo al buon vecchio Ramis che è facile riconoscere negli occhiali e nell'acconciatura di Phoebe, una scelta semplicemente azzeccata.

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"Chiamalo fato... chiamala fortuna... chiamalo karma... ho la convinzione che tutto accade per un motivo!" Una battuta che probabilmente ha squagliato i cuori dei fan: lo diceva Peter Venkman a Ray Stanz poco dopo che l'università li aveva cacciati all'inizio del primo Ghostbusters, nella conversazione che praticamente gettava le basi della loro nuova attività. Mentre Peter pronuncia questa battuta, vediamo una carrellata di scene tra le quali ne spicca una in particolare: Phoebe e un altro ragazzino, presumibilmente il suo migliore amico, si avvicinano a una miniera abbandonata. Sopra il cancello, si legge a chiare lettere il cognome del proprietario: SHANDOR. Vi suona familiare? È normale: Ivo Shandor era l'architetto che all'inizio del '900 rifondò il culto di Gozer e progettò l'appartamento al 550 Central Park West in cui sarebbe andata a vivere Dana Barrett molto tempo dopo. E tanto per mettere i puntini sulle i, Ivo Shandor era anche il boss finale in Ghostbusters: The Video Game. Non dovrebbe stupire nessuno, quindi, che in una scena del trailer si intraveda la zampa di un mastino del terrore abbattersi sul cofano dell'auto di Grooberson.

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Nell'ultima scena del trailer, Trevor trova e rimette in moto la mitica ECTO-1. L'auto zigzaga nei campi di grano, arriva in città e Phoebe scopre, meravigliata, che l'auto dispone persino di un sedile per sparare eiettabile che consente ai ragazzi di inseguire un fantasma per le strade di Summerville, la famosissima sirena che strilla, i raggi protonici che sfrigolano e distruggono tutto senza riuscire a colpire lo spettro. Il trailer si conclude con una brusca frenata e la data di uscita, estate 2020. Più un teaser, che un trailer: ammettiamolo, si è visto poco, pochissimo, e il montaggio punta soprattutto sulle suggestioni e sull'effetto nostalgia. Qualche nome, qualche battuta, qualche attrezzo e qualche effetto speciale nel rispetto di un film uscito trentacinque anni fa, quando la computer grafica era poca e grezza. Avremmo voluto rivedere i nostri beniamini; sappiamo che saranno tutti della partita, e non come le semplici comparse nel reboot del 2016. Ci saranno tutti tranne Ramis, purtroppo, e Rick Moranis che dal cinema si è ritirato anni fa: Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver, persino Ann Potts. Ma per loro, probabilmente, ci sarà il tempo di un secondo trailer.

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Il primo trailer di Ghostbusters: Legacy è breve ma intenso, gioca sul fattore nostalgia e si avvolge di un alone di mistero che vuole suscitare le emozioni giuste nei fan della saga senza capitalizzare sulla presenza scenica dei veri Acchiappafantasmi. È un assaggio, e come tale va considerato: difficile credere che Jason Reitman - che non è l'ultimo degli scalzacani, dato che ha diretto pellicole eccezionali come Juno, Tra le nuvole e Tully - possa gettare alle ortiche un'eredità tanto preziosa. I nomi sono di primo piano, il cast è straordinario: le polemiche, fino al prossimo trailer almeno, lasciano il tempo che trovano.

CERTEZZE

  • Il talento di Jason Reitman
  • I veri Acchiappafantasmi

DUBBI

  • L'equilibrio tra nuova e vecchia generazione
  • Un umorismo più candido?