Abbandonate le verdi distese degli Hyrule fields, Miyamoto ha puntato a qualcosa di ancora più grandioso nel nuovo Zelda. L’oceano, una distesa d’acqua sconfinata: questo è l’overworld di Kaze no Takuto. Un overworld tanto vasto quanto ricco di elementi e spunti di gameplay, tutto da esploare a bordo della nostra fida barca a vela. Non era facile restituire appieno la sensazione di navigare rendendo nel contempo semplice, divertente ed appagante l’esperienza per il giocatore. Ma Nintendo c’è riuscita e andare per mare in Takuto è un vero piacere. I controlli della barca a vela sono perfetti, immediati ma complessi al punto giusto, e imparare a seguire nel modo corretto il vento per raggiungere la massima velocità possibile negli spostamenti. Maniacale poi la cura per ogni più piccolo dettaglio, con la vela che si gonfia al vento e ogni minimo scricchiolio del legno della barca che viene restituito correttamente dagli speaker del televisore (o, meglio ancora, del sistema surround visto che il gioco supporta il DPL II).
Oltre a unire le varie locazioni più importanti tra loro il mare è fonte di continue avventure. Ogni parte dell’immensa mappa offre al giocatore isole da esplorare con nuovi enigmi da risolvere, nemici da combattere ed altre imbarcazioni con cui interagire. E, soprattutto, tesori nascosti da trovare e da ripescare utilizzando l’hookshot mentre si è in barca. Alcuni tesori sono ben visibili, evidenziati nel mondo tridimensionali da un bagliore sulla superficie delle acque, altri invece sono nascosti ed è possibile trovarli solo consultando apposite mappe, che vengono ottenute da Link nel gioco completando sottoquest o aprendo forzieri.