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Il colpaccio di Microsoft

Diamo a Cesare quel che è di Cesare: Microsoft ha fatto una buona mossa tattica.

DIARIO di Andrea Pucci   —   08/06/2009

In un sol colpo Microsoft ha lasciato perdere l'avversario di sempre, PlayStation, e ha spostato il campo di battaglia in un altro scenario, quello dove Nintendo regna incontrastata: gli scaffali della grande distribuzione, e quindi, delle famiglie italiane. Perchè continuare a battibeccare con Sony per un pugno (seppure significativo) di Videogiocatori - con la V maiuscola - quando là fuori ci sono decine di milioni di potenziali videogiocatori con la v minuscola?
Finora l'unica azienda ad aver colto in pieno questa nuova opportunità era stata Nintendo, con il Game Boy/DS prima e con Wii poi. Regina incontrastata delle camere da letto under 14, si è ritagliata negli ultimi due anni uno spazio notevolissimo anche nei salotti delle famiglie per bene, quelle che non giocano mai, se non il sabato ogni tanto con gli amici.
Cruccio e maledizione per gli sviluppatori esterni che non sono ancora riusciti a sviluppare giochi milionari per Wii, autentica gallina dalle uova d'oro per il costruttore nonché sviluppatore di sé stesso Nintendo.

Andamento azionario delle azioni Nintendo negli ultimi 5 anni. Il calo degli ultimi 18 mesi va imputato all'andamento generale più che all'azienda stessa.
Andamento azionario delle azioni Nintendo negli ultimi 5 anni. Il calo degli ultimi 18 mesi va imputato all'andamento generale più che all'azienda stessa.


Quindi, con una mossa degna del miglior Kasparov, Microsoft ha mandato a monte il tavolo da gioco con Sony ed è entrata prepotentemente sulla scacchiera di Nintendo, spostando l'asticella della sfida qualche centimetro più in alto.

Microsoft non ha reinventato la ruota, l'ha eliminata

Lì per lì mi è venuto da ridere sull'epitaffio finale di Steven Spielberg, poliedrico regista e produttore cinematografico, assunto da Microsoft come testimonial eccellente alla prima mondiale di Project Natal. Che sia genuino o prezzolato, l'entusiasmo di Spielberg per l'annuncio è stato inequivocabile. Ora, non è che egli possa rappresentare in qualche modo un guru visionario per il futuro dei videogiochi, tuttavia posso capire che il controller, almeno nel suo primo impatto, rappresenta un ostacolo, una barriera all'ingresso di nuovi clienti nel mercato. Quante volte avete dovuto spiegare ad un conoscente come si usa il joypad? E quante volte l'avete visto intrecciarsi con i bottoni, i grilletti e gli stick?
Nintendo ha risolto molto con il Wiimote e il Nunchuk ma non tutto. Per quanto dolce c'è una curva di apprendimento a cui chiunque nella prima ora di gioco deve prestarsi. Project Natal, almeno sulla carta, elimina questa piccola barriera all'ingresso. Ti mette davanti allo schermo e in modo intuitivo ti fa giocare.

Ecco Project Natal come si presenta nell'attuale design.
Ecco Project Natal come si presenta nell'attuale design.

E' un colpaccio perché evita facili paragoni e pone un distinguo tra le due "scelte". La via Nintendo e la via Microsoft al casual gaming. Dal sito ufficiale: "Il sensore Project Natal riunisce un unico dispositivo una telecamera RGB, un sensore di profondità, un microfono a matrice multipla e un processore appositamente studiato, il tutto coordinato da software proprietario. Le telecamere e i controller esistenti (Nintendo Wii e Sony Eye Toy, n.d.r.) rilevano il movimento solo in due dimensioni, mentre Project Natal rileva tutti i movimenti del corpo in 3D e risponde a comandi, indicazioni e persino alle sfumature emotive della voce."
Con i giochi semplici come quelli mostrati sul palco della conferenza (e quelli che si sono venduti a pacchi per Wii) è un'esperienza definitiva. Nel canale ufficiale di YouTube sono disponibili dei video "a porte chiuse" con alcuni ospiti d'eccezione e anche qualche passante anonimo. La loro reazione spontanea mi porta a credere che la cosa stupisce e funziona.

Peter Molyneux, specializzato in creazione di hype e promesse visionarie
Peter Molyneux, specializzato in creazione di hype e promesse visionarie

Per i giochi complessi l'efficacia è tutta da dimostrare. Il testimonial assunto per questa misssion impossible è la persona giusta: Peter Molyneux, specializzato in creazione di hype e promesse visionarie (talvolta mantenute, talvolta meno). A lui è stato affidato il compito di creare la suspension of disbelief negli scettici e l'ha fatto in modo egregio con Milo, mostrato per la prima volta in un video di interazione preconfezionata la cui portata è tutta da valutare. La simpatica chiacchierata tra la ragazza in carne e ossa e il ragazzino virtuale che ha impressionato i più, mi fa venire in mente la mozzarella di bufala. Magari il microfono con riconoscimento vocale e il vocabolario disponibile è migliore di tutti quelli che ho avuto modo di provare fino ad oggi. Magari la precisione di replicazione delle gestualità assicurerà una precisione senza rimpianti del joypad. Con Molyneux di mezzo, tutto è possibile, ma finché non lo si toccherà con mano è meglio rimanere cautamente ottimisti.

Il colpaccio di Microsoft