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Spiderwick: Le Cronache - Provato

A due mesi dall'uscita del film nelle sale cinematografiche, Spiderwick: Le Cronache si presenta con la classica trasposizione per PlayStation 2...

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   24/01/2008

L'incipit di "Spiderwick: Le Cronache", per chi ne avesse visto un trailer, ricorda molto da vicino "La Casa" di Sam Raimi, con uno studioso che trova il modo di comunicare con un mondo parallelo, abitato da creature strane e dispettose. Naturalmente, lo spirito del film è molto distante dalle atmosfere horror, e si pone più come un fantasy, con tre fratellini come protagonisti. I gemelli Jared e Simon, insieme a loro sorella maggiore Mallory, appunto, vanno ad abitare con la madre proprio nella casa di Arthur Spiderwick, e ben presto scoprono il segreto che circonda la magione...

Alla ricerca dei segreti di Spiderwick

Le prime fasi di gioco ci vedono esplorare l'ambiente che ci circonda, nella fattispecie la casa e il cortile. Di fronte a ogni zona interagibile, il nostro personaggio potrà raccogliere degli indizi o degli oggetti da utilizzare come armi, questo finché non si arriverà alle fasi di azione vera e propria. Sotto questo punto di vista, la meccanica di Spiderwick: Le Cronache somiglia un po' a quella del tie-in del primo "Le Cronache di Narnia", nel senso che abbiamo i tre fratelli specializzati ognuno in una serie di azioni differenti. Jared è quello che si trova più a suo agio con le armi e l'esplorazione, dunque rappresenta una sorta di mix di capacità, laddove Simon si limita a risolvere semplici enigmi mentre Mallory combatte con la spada. Lo sviluppo dell'avventura segue determinati binari, ma non mancano le missioni secondarie, che possono costituire un interessante intermezzo rispetto agli eventi che seguono la storia raccontata nel film. Dopo una prima fase invero noiosa e molto "riflessiva", in cui si devono raccogliere prove delle teorie di Spiderwick e completare alcuni compiti estremamente semplici (raccogliere un oggetto e combinarlo con un altro, di solito), il gioco finalmente ci mostra un po' di azione e diventa più divertente, grazie ai combattimenti con folletti e creature di vario tipo.

Spiderwick: Le Cronache - Provato
Spiderwick: Le Cronache - Provato
Spiderwick: Le Cronache - Provato

Il solito tie-in?

La versione che abbiamo testato, praticamente definitiva, è contraddistinta da un ottimo doppiaggio in Italiano. Le fasi di esplorazione sono un po' tediose e hanno qualche problema con la gestione della visuale, che comunque può essere controllata e centrata utilizzando lo stick analogico destro. Al di là degli oggetti che bisogna raccogliere per risolvere i vari enigmi, purtroppo la casa e il cortile non fanno ampio sfoggio di elementi interagibili, dunque sotto questo punto di vista Spiderwick rientra nella media delle produzioni di questo tipo. Il motore grafico funziona senza particolari problemi, anche se il frame rate non è sempre costante, e gli scenari vantano un discreto livello di dettaglio. La cosa migliore sono le animazioni dei personaggi, molto ben fatte, e il design sia dei protagonisti che delle creature. Il comparto sonoro vanta delle musiche di buona qualità, probabilmente tratte dal film, ma soprattutto un doppiaggio in Italiano fatto davvero molto bene e abbastanza variegato. Per quanto concerne il sistema di controllo, muovere il proprio personaggio risulta piuttosto semplice e la risposta agli input è relativamente pronta, dunque non si verificano problemi di sorta anche durante le fasi più concitate.

Spiderwick: Le Cronache - Provato
Spiderwick: Le Cronache - Provato
Spiderwick: Le Cronache - Provato

Impressioni preliminari

Dopo aver provato Spiderwick: Le Cronache per qualche ora, l'impressione è di trovarsi di fronte a un prodotto destinato a un target piuttosto giovane, scelta in linea con il film da cui è tratto. Fondamentalmente, il gioco non riesce a coinvolgere più di tanto e la presenza di costanti aiuti e suggerimenti rende la risoluzione degli enigmi più una formalità che altro. Le differenze fra i tre personaggi principali sono piuttosto marcate, ma non vengono quasi mai utilizzate con particolare ingegno: il confronto con il tie-in del primo "Le Cronache di Narnia" viene naturale, in quanto anche lì si potevano controllare personaggi dotati di caratteristiche differenti, ma la cosa veniva giustificata da situazioni che continuamente richiedevano l'uso di un ragazzino piuttosto che dell'altro. La realizzazione tecnica è nella media degli attuali videogame per PlayStation 2, con l'eccezione di un sonoro davvero ottimo e di grande atmosfera. In definitiva, ci troviamo di fronte a un tie-in di discreta fattura, che sicuramente accontenterà i giovani fan del film, ricreandone le situazioni e riproponendone i protagonisti.