Si torna a parlare del controverso video di presentazione di Dead Island: dopo le riflessioni di Valve sulla presenza della bambina-zombie, protagonista di una scena "spiacevole al punto da renderla difficile da guardare", arriva la risposta di Deep Silver.
Il producer Sebastian Reichert ovviamente difende la scelta effettuata, secondo l'uomo Deep Silver la presenza della bambina è semplicemente realistica in un contesto del genere. Quando si parla di zombie e di epidemie è normale che fra i contagiati possa comparire anche qualche bambino, sostiene Reichert, e comunque la scena in cui la bambina cade dalla finestra è stata studiata in maniera tale da non essere incentrata eccessivamente sul sangue e sullo splatter.
Si tratta più che altro di una scena drammatica, non tirata al limite per poterci semplicemente discutere sopra ma realistica nel contesto rappresentato, che presenta peraltro 25 zombie che vengono uccisi dai protagonisti, ma si tratta di gente "già morta", secondo il principio del genere. Tuttavia, il realismo eretto a principio fondante del filmato contro a chi possa pensare ad una facile via per far discutere del titolo in questione evidentemente si sgretola di fronte al gioco vero e proprio: "il gioco è già molto brutale così com'è", ha detto Reichert per spiegare l'assenza dei bambini all'interno dell'ambientazione in-game, "non abbiamo bisogno di inserire i bambini al suo interno". L'ESRB vince sul realismo?
Fonte: Eurogamer.net