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Critiche alla censura interna a Home

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   29/12/2008

Un articolo pubblicato dal San Francisco Chronicle mette in luce i grossi limiti imposti alla comunicazione all'interno di Home, a causa del filtro automatico che tende a bloccare anche parole di uso piuttosto comune, che poco hanno a che fare con termini offensivi.
Nell'articolo, il giornalista illustra come sia stato impossibile, per lui, costruire un club gay, proprio perché la parola "gay", insieme a "lesbian" e "bisexual" (termini perfettamente accettati dalla comunità omosessuale, peraltro) risultano sulla lista delle parole proibite. Vengono bloccate dal filtro automatico anche termini più comuni come "Christ" e "Jew", e addirittura il saluto "hello" subisce la copertura con gli asterischi a causa della presenza di "hell" ("inferno") al suo interno.
In seguito alle critiche, un portavoce di SCEA ha risposto affermando che grazie al comportamento corretto e ai feedback rilasciati dagli utenti sarà presto possibile applicare modifiche al sistema di censura, rendendolo auspicabilmente più efficiente e meno restrittivo.