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La guerra in tasca

Dagli autori di Socom e MAG, un gioco d'azione molto particolare che non è scontato come può sembrare a prima vista...

RECENSIONE di Christian Colli   —   13/03/2012
Unit 13
Unit 13
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Per gli appassionati di sparatutto e giochi d'azione a tema militare Zipper Interactive non è certamente un nome nuovo: la software house di Redmond ha infatti dato i natali al famosissimo brand SOCOM nel lontano 2002, quattro anni prima di essere acquisita da Sony stessa. Fra i suoi successi più recenti risalta lo sparatutto MAG, passato alla storia per le sue titaniche battaglie fra centinaia di giocatori. Era dunque praticamente scontato che un'etichetta interna a Sony così celebre fosse al lavoro sul nuovo portatile nel genere che più le appartiene.

La guerra in tasca

Un po' meno prevedibile la vera struttura di questo Unit 13: accantonati il multiplayer competitivo e una storia vera e propria a legare le missioni della campagna, il nuovo gioco di Zipper Interactive si configura come una piccola esperienza che può riservare qualche sorpresa.

Sei militari per me...

L'unità speciale 13 è formata da sei militari altamente qualificati in vari settori: Animal è il soldato tuttofare, Chuckles è l'informatico, Python è l'artigliere, Ringo è l'esperto in infiltrazioni tattiche, Alabama è l'immancabile cecchino mentre il veterano Zeus è il combattente perfetto per gli scontri ravvicinati. Ciascun personaggio, caratterizzato da un ruolo specifico e un preciso background, offre al giocatore un modo diverso di affrontare la quarantina circa di missioni che costituiscono l'ossatura portante di Unit 13.

La guerra in tasca

Chiaramente, ogni scelta comporterà sia vantaggi che svantaggi e alcune missioni richiedono un particolare approccio che le rende più facili nei panni dell'agente giusto e giocoforza più complesse in quelli di un agente meno indicato per quello specifico incarico. Alcuni stage, infatti, richiederanno un approccio estremamente tattico e furtivo mentre altri imporranno un limite di tempo e quindi anche un ritmo dell'azione più sostenuto; in alcuni casi ci verranno assegnati molteplici incarichi all'interno della stessa missione e alcune dovremo portarle a compimento in condizioni di netto svantaggio, sprovvisti per esempio di rigenerazione automatica della salute. Cosa più facile a dirsi che a farsi, in realtà, poiché l'intelligenza artificiale sembra comportarsi spesso in modo irrazionale, neutralizzando totalmente strategie e diversivi che abbiamo utilizzato con successo fin nella partita precedente.

La guerra in tasca

I nemici agiscono a volte in modo bizzarro, ignorando palesi scivoloni del giocatore per poi accorgersi della sua presenza nei momenti più improbabili o spostarsi da un punto all'altro della mappa senza alcuna logica. Aldilà di queste magagne, Unit 13 offre effettivamente una notevole varietà di situazioni, moltiplicata per le strategie legate ai diversi personaggi disponibili. Non c'è una storia a unire i vari stage, i quali fondamentalmente si prestano a partite "toccata e fuga", fornendo al giocatore tutte le informazioni necessarie a scegliere la missione più adatta al momento. La natura prettamente arcade del titolo viene sottolineata dai punteggi che vengono assegnati per ogni azione, combattimento o strategia, con tanto di moltiplicatori e valutazione finale: i personaggi aumenteranno così di livello, acquisendo nuove armi e abilità, e il giocatore potrà confrontare il proprio punteggio con quelli di amici e giocatori di tutto il mondo.

Trofei PSVita

E' possibile ottenere 24 Trofei Bronzo, 17 Argento, 2 Oro e 1 Platino in modo abbastanza intuitivo, per esempio completando le missioni offerte da ogni modalità, raggiungendo il massimo livello con i vari personaggi o eliminando determinati nemici.

Missioni su missioni

Per ogni missione della modalità base completata in modo abbastanza soddisfacente è possibile sbloccarne la variante "dinamica": questa opzione sostanzialmente altera i parametri predefiniti dello stage, garantendo un'esperienza leggermente diversa a ogni partita. Tutte le missioni possono essere affrontate con l'aiuto di un secondo giocatore: come accennato in apertura, Unit 13 non offre alcun tipo di modalità multigiocatore competitiva bensì un semplice co-op in grado di raddoppiare il divertimento ma anche la frustrazione, alla luce delle problematiche relative al level-design e all'intelligenza artificiale già esposte. Per chi invece preferisse giocare solo soletto, ci sono altre due modalità decisamente impegnative che richiederanno precisione e allenamento. La sfida quotidiana assomiglia un po' al torneo giornaliero di Everybody's Golf: il giocatore ha un tentativo al giorno per affrontare una determinata missione e ottenere il miglior punteggio possibile, subito trasmesso a una leaderboard globale. In Obiettivi primari si dovrà invece affrontare una serie di stage più difficili del solito con lo scopo di eliminare un bersaglio ben preciso di volta in volta: queste missioni, che si sbloccano in base alle nostre performance nella "campagna", riciclano situazioni e ambienti già giocati negli stage precedenti e per quanto interessanti finiscono con l'evidenziare ulteriormente il principale difetto del gioco e cioè una notevole ripetitività.

La guerra in tasca

Il problema non risiede soltanto in un gameplay che sembra favorire in modo particolare una frammentaria progressione "a tentativi", numerosi dei quali necessari unicamente a sviluppare la strategia più adatta allo stage di turno, quanto nell'iniziale varietà di situazioni che si consuma nel giro di poche ore, proponendo ripetutamente sfide e contesti molto simili. Fortunatamente, Unit 13 si gioca che è una meraviglia: lo stick analogico destro dell'handheld si rivela più che mai opportuno e il touch-screen è utilizzato in modo intelligente e per nulla invasivo. Tecnicamente non ci troviamo di fronte a un altro Uncharted: L'Abisso d'oro, ma Unit 13 si difende comunque abbastanza bene, peccando per l'appunto sulla già citata ripetitività di ambientazioni e modelli poligonali. Semmai, lasciano interdetti le animazioni mediocri e i consueti cali di frame rate che si verificano nelle situazioni più concitate. Senza infamia né lode, invece, l'accompagnamento sonoro e il doppiaggio, anche se ci ha piacevolmente colpito la qualità e il realismo degli effetti sonori.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.4
Lettori (64)
7.4
Il tuo voto

L'intera struttura a micromissioni di Unit 13 è pensata appositamente per uno stile di gioco non troppo costante, particolarmente adatto a una console portatile: l'ultima fatica di Zipper Interactive non è priva di difetti, ma consente un approccio un po' diverso dal solito che garantisce agli amanti degli sparatutto in terza persona un'esperienza piacevole benché non particolarmente ambiziosa. Se non altro, Unit 13 è l'ennesima dimostrazione di un sistema di controllo davvero soddisfacente che promette benissimo per le futuri produzioni dello stesso genere.

PRO

  • Buona varietà di gioco
  • Le numerose missioni e varianti garantiscono longevità
  • Ottimo sistema di controllo

CONTRO

  • Qualche riserva sul comparto tecnico
  • Alla lunga ripetitivo
  • Modalità multigiocatore limitata