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Universi da camera

È finalmente una realtà la versione per console del titolo Re-Logic!

RECENSIONE di Dario Rossi   —   27/03/2013
Terraria
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Se pensate al mondo indie e ad un miracolo non c'è solo Markus "Notch" Persson e il suo Minecraft, dovete imparare nuovi nomi. Quelli di Andrew "Redigit" Spinks e Finn "Tiy" Brice, i componenti del minuscolo team Re-Logic e autori di Terraria, il fenomeno del 2011 che dal capolavoro di Mojang ha davvero molto in comune, ma non troppo. Per molti questo titolo è considerato un Minecraft bidimensionale con gli sprite da gioco di ruolo giapponese, e come descrizione sommaria dobbiamo dire che calzerebbe piuttosto bene, tuttavia l'opera dei Re-Logic sa camminare con i suoi piedi per andare lontano. La meta è il dorato mondo delle console, il biglietto da visita dopo due anni è una carrellata di nuove feature per giustificare una spesa tutt'altro che indifferente (circa 15 €). Scopriamo insieme se questa edizione è in grado di guadagnarsi un posto d'onore nel catalogo dei titoli Live Arcade e PSN.

Nuvole rapide

Una volta cominciato il gioco siamo chiamati a personalizzare il nostro personaggio, dal sesso al taglio di capelli, alla colorazione dei vestiti. Già da questa fase siamo introdotti allo stile grafico, palesemente minimale e pixelloso, che ricorda inevitabilmente le vecchie produzioni RPG dell'epoca sedici bit. L'inquadratura laterale invece ci riporta alla mente la gloriosa scuola dei platform, un elemento che seppur non focale è preso fortemente in considerazione da Re-Logic. Terraria è senza alcun dubbio un sandbox game imperniato sulla raccolta dei materiali e il crafting più selvaggio, proprio come Minecraft,

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dal quale condivide anche il mondo generato casualmente e il ciclo giorno-notte che porta a brutte sorprese una volta calate le tenebre. Se di giorno le ambientazioni sono popolate da creature chiamate Slime, di notte si perde il conto delle insidie ambulanti in grado di mettere a repentaglio la vita del nostro eroe, a partire dagli immancabili zombie fino all'inquietante occhio di Chtulhu, un gigantesco bulbo oculare assetato di sangue. Il protagonista ha a disposizione un solo attacco, risulta quindi fondamentale costruire armi e armature sempre più potenti, ma soprattutto sfruttare la libera manipolazione dell'ambiente per costruire un rifugio in grado di difenderlo dagli attacchi nemici. Viene garantito anche un notevole sviluppo verticale attraverso la possibilità di scavare caverne sempre più profonde, previa illuminazione attraverso le torce. Come avrete già intuito pensando (e giocando) al fratello maggiore di Notch, non c'è un vero scopo se non solleticare il senso dell'esplorazione e la vostra fantasia, l'unico vero limite del gioco.

Dal personal al salotto

La versione console di Terraria presenta una interessante serie di novità rispetto a quella PC. Tanto per cominciare è stato incluso un tutorial completamente nuovo e piuttosto esaustivo (c'è anche un obiettivo legato, occhio!), totalmente assente nell'originale, una mancanza che obbligava a consultare la rete per comprendere certe meccaniche. In questo caso siamo di fronte a un pacchetto decisamente più user friendly, ma Re-Logic non si è fermata qui, aggiungendo nuovi mostri, oggetti e armature, e ridisegnando l'interfaccia di crafting per i comandi del pad.

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E' stata inserita anche la possibilità di affrontare l'avventura con altri giocatori umani, in locale attraverso lo split screen, mentre rimangono invariate le funzioni online, da sfruttare assolutamente poiché i boss sono strutturati proprio per essere affrontati in gruppo. Da quanto letto finora sembra che Terraria sia una copia carbone di Minecraft, ma non è proprio così, dal momento che il prodotto Re-Logic è maggiormente orientato verso meccaniche tradizionali legate ai platform e i gioco di ruolo, e per certi versi riesce addirittura a essere più incisivo su certi aspetti rispetto al capolavoro di Notch. In primis per la presenza di NPC che rendono l'esperienza meno individuale, per la maggiore importanza dei combattimenti nell'economia di gioco e una minore severità nel caso di morte del protagonista, in questa occasione infatti non perdiamo l'intera attrezzatura faticosamente accumulata. Un altro fattore da prendere in considerazione nel paragone dei due prodotti è rappresentato dalla possibilità, come detto, di scavare sottoterra per cercare caverne e dungeon ricolmi di tesori. In questo caso però risulta davvero apprezzabile la possibilità di utilizzare la torcia a mano, laddove in Minecraft si era costretti ad appenderla ai muri per illuminare l'area circostante, eventualità a ogni modo contemplata anche nel titolo Re-Logic.

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Obiettivi Xbox 360

Terraria propone 30 obiettivi per un totale di 400 punti giocatore, molti legati alla sconfitta dei boss presenti nel gioco, ma per ottenere i più succosi occorre investire innumerevoli ore nella creazione di oggetti e armature, preparatevi a un considerevole investimento di tempo, buona fortuna!

Via coi pixel

Proprio come Mojang, Re-Logic si appoggia a un compositore free lance per le musiche, Scott Lloyd Shelly e la sua Resonance Array, un artista molto eclettico che ha cercato di entrare in armonia con lo stile grafico del prodotto. Lo sforzo si traduce in una interessante contrasto tra arrangiamenti orchestrali e l'utilizzo di sonorità analogiche, con abbondante presenza di synth retrò e rimandi che faranno battere il cuore davvero forte all'utenza più stagionata. Il mood generale è molto più stravagante e meno intimista rispetto a Minecraft, purtroppo anche meno memorabile. Graficamente Terraria si rivolge a una nicchia di utenza ben precisa, ovvero tutti gli appassionati di pixel art e i nostalgici della vecchia scuola bidimensionale. L'onda dei ricordi però non è sufficiente per giustificare una realizzazione tecnica approssimativa e carente in dettagli.

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Le animazioni mancano di fotogrammi, i personaggi sono minuscoli, i fondali statici, il salto è orrendo e lo scrolling praticamente inutilizzabile finché il gioco non carica correttamente tutti gli assets. Lo schermo è poi pervaso da un effetto sfocatura davvero eccessivo, probabilmente per ammorbidire la spigolosità pixel, ma su un televisore non è propriamente un bel vedere, caratteristica che ridimensiona almeno esteticamente la produzione Re-Logic. Se è vero che l'abito non fa il monaco, non siamo in una fascia di prezzo che permette di lasciare l'aspetto estetico totalmente in secondo piano. Il prodotto tradisce la natura fortemente indie e i bassi valori produttivi di uno studio composto da sole due persone, probabilmente non sarebbe stata una cattiva idea farsi aiutare da qualche studio esterno per questa incarnazione per console, come ha fatto Mojang per Minecraft.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Diital Delivery: Xbox Live Arcade, Playstation Network, Steam
Prezzo: 1200 Microsoft Points, 14,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (37)
8.4
Il tuo voto

Terraria porta anche su console tutta la magia della versione per personal computer, con una serie di miglioramenti che testimoniano sforzi ben maggiori del mero porting, quasi un miracolo se parliamo di un team di appena due persone. Purtroppo l'aspetto estetico non riesce a tenere il passo di quello contenutistico, e parliamo sempre di un prodotto di nicchia che richiede una certa predisposizione da parte del giocatore. Nonostante questo e un prezzo non propriamente modico, ci troviamo di fronte a un titolo confezionato con cura e che merita tutta la vostra attenzione.

PRO

  • Provoca assuefazione
  • Longevo e pieno di cose da fare
  • Splendide le sezioni sotterranee

CONTRO

  • Realizzazione tecnica appena passabile
  • Rimane un prodotto di nicchia
  • Piuttosto costoso