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Guerra al Cartello

Alla sete di distruzione non c'è mai fine, soprattutto se si agisce in coppia! Army of TWO è arrivato al suo terzo capitolo, più violento e ricco di devastazione che mai!

RECENSIONE di Claudio Camboni   —   03/04/2013

Terzo capitolo della serie Army of TWO, ecco arrivare per tutti i fan della saga (e non sono pochi) l'episodio chiamato The Devil's Cartel, che come si evince facilmente dal titolo stesso ci vede protagonisti contro un pericoloso e sanguinario cartello della droga messicano, di quelli spietati e senza alcuna umanità. E per fermare certi criminali non servono soldati comuni ma altrettanti "animali da guerra" come lo sono i due nuovi protagonisti Alpha e Bravo, figliocci e colleghi dei due terribili Rios e Salem già apprezzati nei capitoli precedenti che pure troveremo in questo ultimo gioco. Ancora una volta targato Electronic Arts, il nuovo capitolo passa da EA Montreal agli esperti americani dei Visceral Games (già autori della fortunata serie di Dead Space, nonchè dei vecchi sparatutto legati a 007 durante la scorsa gen e la serie de "Il Padrino").

Guerra al Cartello

Army of TWO, diciamolo subito per capire di fronte a cosa ci troviamo, è una delle serie più apprezzate di questa generazione per quanto riguarda il gioco in cooperativa a due, che sia tramite internet ma soprattutto dal vivo. Questo franchise sfrutta (o comunque cerca in ogni momento di farlo) l'unione sul campo di battaglia di due personaggi che si aiutano a vicenda, demoliscono insieme, si coprono, si uniscono, cooperano con un solo fine comune: distruggere tutto e tutti e salvare la pelle in situazioni degne dei migliori action movie di Hollywood.

Yippie ki-yay!

Una volta avviato Army of TWO: The Devil's Cartel siamo già in zona d'azione dopo soli 5 minuti di veloce tutorial, giusto il tempo di imparare come si eseguono le coperture, come si aggirano i nemici attirandone l'attenzione e l'uso basilare di arma primaria e secondaria. Roba da ragazzi per chi mastica sparatutto.

Guerra al Cartello

Per fortuna il gioco non si dilunga sul tema e per l'appunto ci butta nella mischia direttamente in Messico dove, una volta incontrati i vecchi Rios e Salem, veniamo informati della nostra missione che è proteggere un politico chiamato Cordova, legato alla lotta al narcotraffico e del quale tutti i cattivoni vogliono la testa. Inutile dire che le cose si complicheranno e la storia si dipanerà attraverso molte location e missioni diversificate che vanno dal salvataggio all'infiltrazione, dalla distruzione totale alla protezione dei personaggi secondari, il tutto sempre e solo eseguito in stretta cooperazione con il nostro compagno Bravo, comandabile da un amico online, oppure dalla intelligenza artificiale del gioco. I personaggi e la loro personalità "macho" sono appena accennati, mai indagati nelle profondità dell'animo per ovvie ragioni di gameplay: si tratta di uno shooter al 100% senza alcuna sorta di implicazione morale, filosofica, etica o qualsiasi altro pretesto narrativo. Semplicemente lo script è composto da due righe, la personalità di Alpha e Bravo da uno solo.

Guerra al Cartello

Ma ci piace così, del resto: duro e crudo. Anzi, se proprio vogliamo trovare un'immediata differenza con i precedenti capitoli, possiamo dire che si tratta di un gioco più "serio" e senza gli sfarzi del precedente, fin troppo ironico e quasi fastidioso in alcune situazioni dove la brutalità della distruzione gratuita si scontrava con le esultanze goliardiche e inconografiche di stampo prettamente yankee di Rios e Salem. Questa volta Alpha e Bravo fanno i compitini a casa quasi in silenzio, senza ridere, esultare o gasarsi come un giocatore di basket dopo una schiacciata. Sicuramente qualche critica ha sortito il giusto effetto sull'edulcolorazione dell'azione di gioco. Rispetto ai primi due capitoli, oltre alla "diminuzione dello humor nero" ci sono altre sostanziali modifiche. Innanzitutto nel gameplay: torna l'Overkill dal primo Army of TWO, ovvero la possibilità di avere qualche secondo di vantaggio sul nemico con un rateo di fuoco raddoppiato, tempo rallentato ed invincibilità attiva, ma solo dopo un certo numero di uccisioni ed in cooperativa. Fattore che per altro rende le parti più intense e complicate del gioco decisamente più semplici e lineari. Il livello di difficoltà settato su "normale", per altro, è troppo semplice già di per sè: il consiglio è di iniziare almeno da quello superiore.

Guerra al Cartello

Aggiunti gli attacchi "Overkill", sono state però tagliate numerose altre feature che hanno da sempre contraddistinto la serie, come ad esempio la possibilità di andare avanti "spalla a spalla". Non c'è l'"aggro" che donava al gioco una inaspettata quanto accennata strategia di attacco mediante la distrazione dei nemici sul nostro compagno, e non ci sono nemmeno le mosse e le gestualità di coppia. Sono stati tagliati anche i momenti "morali" dove bisognava fare delle scelte ben precise dettate dalla nostra personalità. Insomma, si tratta dell'Army of TWO meno cooperativo dei tre, sicuramente il più semplificato e meno corposo, visto che manca anche una modalità online qualsiasi che non sia lo story mode in co-op. Quindi niente multiplayer competitivo, che pure aveva contraddistinto bene i precedenti due capitoli e che, proprio in virtù delle caratteristiche del gioco, poteva calzarci a pennello (pensiamo solo alle varie modalità 2 vs 2 di Halo). Vista la mancanza di tante modalità online ed una certa facilità nella prosecuzione della storia, la longevità totale di Army of TWO: The Devil's Cartel è decisamente bassa e sotto la media del suo genere. E non basta nemmeno l'inserimento del punteggio per dotare questo titolo di una degna rigiocabilità.

Obiettivi Xbox 360

Com'è nell'ordine naturale delle cose e dell'universo, anche Army of TWO: The Devil's Cartel offre al giocatore i classici 1000 punti da sbloccare, questa volta tramite 46 obiettivi di cui quasi la metà segreti. Ebbene vi sveliamo che non ci sono azioni particolarmenete difficili da compiere per ottenerli tutti: solo distruggere in continuazione basterà per sbloccarli, così come fare kill, demolire auto ed oggetti. Fuoco a volontà!

Distruzione totale globale

Gli sviluppatori di Visceral Games sono stati molto abili a sfruttare tutte le grazie proposte dall'ultimo motore grafico Frostbite Engine 2, dopo aver mandato "in pensione" l'Unreal Engine 3 utilizzato precedentemente per gli altri Army of TWO. Il nuovo motore permette una distruggibilità dell'ambiente nettamente superiore e quindi una spettacolarizzazione della scenografia ora "al servizio" delle esplosioni. Far saltare in aria oggetti, auto e barili di benzina non solo dà soddisfazione, ma ci sono anche specifici obiettivi legati a queste azioni quindi ci sentiamo praticamente obbligati a non lasciare in piedi nemmeno un ramoscello. In pratica però, questa esaltazione della scena di guerra è riuscita solo a metà. Lo stupore un po' scompare quando notiamo che non proprio tutto reagisce al fuoco allo stesso modo: ad esempio possono saltare in aria barili di legno, ma non sedie, divani e mobili nelle case. Possono distruggersi automobili e carri, ma non alberi, cespugli ed oggetti decisamente meno resistenti di un auto. Insomma, si poteva fare meglio, oppure non inserire per niente questa interattività a metà. Un altro campo nel quale siamo in forte dubbio è l'intelligenza artificiale nemica. Troppo spesso si lanciano e si muovono sugli stessi "script" nemici dopo nemici, eseguendo le stesse corse e movimenti, nonchè azioni come coprirsi e sparare a tempo quasi ritmato. A tratti ha ricordato (pur vagamente e con le dovute distanze) addirittura il buon vecchio e caro Virtua Cop. Il precedente Army of TWO faceva un lavoro più raffinato sui movimenti della CPU avversaria e ricordiamo accerchiamenti e coperture nemiche che in The Devil's Cartel latitano. In una occasione ci siamo anche ritrovati, mentre sparavamo come forsennati da una postazione fissa, con un nemico di fianco che ci sparava all'infinito senza muoversi e colpendo di continuo la lastra di metallo a nostra protezione, mentre dietro eravamo completamente scoperti. Dei regali che una IA degna di questo nome non dovrebbe concedere, onestamente.

Guerra al Cartello

Detto questo, ed in ogni caso, i ragazzi di Visceral Games hanno fatto un ottimo lavoro sul fronte tecnico disegnando mappe molto eterogenee che spaziano dall'hotel di lusso messicano alle lande desolate delle campagne, dal piccolo paese tipico alla guerriglia in città, sempre con un grande orizzonte davanti ed un computo poligonale degno di questa gen. Ottime le texture e la loro qualità generale anche grazie all'installazione di quasi 1.5 GB, non obbligatoria, sull'Hard Disk. Qualche glitch ed imperfezione qua e là nelle compenetrazioni poligonali è sporadicamente notabile ad un occhio attento, ma niente di veramente grave. Il vero punto di forza di questo Army of TWO: The Devil's Cartel rimane però la fortissima componente di customizzazione, sia dei personaggi che delle armi, possibile sia prima di iniziare a giocare che tra un livello e l'altro, accedendo tramite il menù principale all'opzione armeria e negozio. Qui si possono acquistare ed equipaggiare decine e decine di armi, oggetti, gadget, tute mimetiche e da guerra, uniformi e divise, e non per ultime le famose "maschere" che caratterizzano la serie ed i suoi personaggi. È possibile anche disegnarle in prima persona creando dei "layer" sovrapponibili proprio come si faceva disegnando i cofani delle auto in Forza Motorsport. Non c'è dubbio che, nonostante i tanti difetti di cui soffra quest'ultimo capitolo di Army of TWO, si riveli comunque un titolo che, come direbbero gli inglesi delivers, ovvero che fa il suo dovere di shooter dando una certa soddisfazione nello sparare, distruggere ed abbattere i nemici. I notevoli tagli al gameplay, al multiplayer ed alla pura componente co-op però, lo tramutano nel peggior capitolo della serie ed in un'inesorabile occasione mancata per fare il fatidico e tanto agognato "salto di qualità" che è decisamente mancato. Aspettiamo con speranza il prossimo capitolo, probabilmente "next-gen".

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
6.2
Lettori (78)
8.0
Il tuo voto

Ancora una volta Army of TWO farà la felicità di chi cerca uno shooter senza tanti fronzoli, tutti azione e distruzione, magari a fianco di un amico. Peccato che la componente co-op non sia sfruttata al massimo come nei precedenti capitoli, e che sia stata re-introdotta una feature sacrificabile (l'Overkill) a dispetto di altre decisamente più sugose e divertenti (il multiplayer competitivo, l'aggro). Detto ciò, non ce la sentiamo di sconsigliare a prescindere l'ultima fatica di Eletronic Arts, ma lasciamo ad ogni singolo la libertà di farlo in base ai propri gusti ed esigenze di gameplay in virtù di quel qualcosa di buono che il titolo fa intravedere.

PRO

  • Distruzione totale senza necessità di accendere il cervello
  • Grande personalizzazione dell'arsenale e del personaggio
  • Ottimo uso del nuovo motore Frostbite 2...

CONTRO

  • ...ma qualche imperfezione ed ingenuità nella fisica
  • Una intelligenza artificiale non propriamente brillante
  • Assenti tante feature interessanti