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Difesa estrema

Tower defense o sparatutto in prima persona?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   24/05/2013

Chi ci sta attaccando questa volta? Sempre i soliti alieni? Ma non li avevamo sconfitti definitivamente ricacciandoli dal buco di universo da cui erano venuti? Come hanno fatto a tornare? Cosa vogliono ancora? La nostra tecnologia? Le nostre donne per creare una razza ibrida? La Nutella? Ah, dici che vogliono sempre e solo i nostri nuclei? Ma che avranno di così bello da fargli compiere viaggi di centinaia di anni luce per venirli a distruggere? Facendolo si garantiranno la nostra conquista? E siamo stati così scemi da incentrare tutto il nostro apparato militare intorno a delle palle di luce, pure poco protette?

Difesa estrema

Vedi che significa risparmiare sulla fase di progettazione e assumere l'ingegnere che ha concepito la Morte Nera... Comunque, non sia mai! Perché non ci bombardano come farebbero tutte le creature intelligenti della galassia e invece si limitano a marciare? Saranno pure alieni, saranno pure stati capaci di raggiungerci dai confini più estremi dell'universo, avranno pure un aspetto terrificante, ma un po' idioti lo sono. Che poi, tanti sforzi per pigliarsi questo pianeta e non hanno studiato un minimo le nostre usanze, altrimenti saprebbero che gli basterebbe fare promesse a caso e lanciare nuovi programmi televisivi per tenere buona più dei tre quarti della popolazione.

Difesa estrema

Cerchiamo di non dirglielo, suvvia, sennò la loro missione diventerebbe sin troppo facile. Sanctum fu per molti versi una sorpresa, uno dei pochi tower defense capaci di rinnovare l'ormai stantia formula del genere, resa tale da un innumerevole quantità di cloni senz'anima realizzati in ogni dove, soprattutto in ambito mobile. L'idea era quella di mescolare la difesa attraverso strutture difensive e la manipolazione dello scenario, con uno sparatutto in prima persona. Lo scopo era di proteggere dei nuclei energetici da attacchi alieni che procedevano a ondate di intensità crescente. Nonostante fosse il primo gioco di Coffee Stain Studios, si rivelò davvero solido e ben realizzato, anche nell'uso dell'Unreal Engine 3.0, motore che pochi altri titoli indipendenti sono riusciti a sfruttare nello stesso modo. La pubblicazione fu un successo, alimentato dal rilascio a ritmo costante di contenuti aggiuntivi e da varie offerte speciali che si sono succedute nel tempo. Quindi fu annunciato Sanctum 2: stesso motore, stesso genere, stessa mescolanza di elementi. Sarà riuscito a bissare l'originale?

Difesa estrema

Le prime differenze si notano all'inizio: Sanctum 2 ha una struttura più ricca rispetto al predecessore. Oltre a offrire più modalità di gioco, mostra anche una maggiore cura per gli aspetti secondari come i menù e i concept grafici, segno di una maggiore sicurezza del team di sviluppo (certo che su PC potevano anche evitare di parlare di Gamertag... ma non sottilizziamo). Avviata la campagna e scelto uno dei quattro personaggi disponibili, tutti personalizzabili, non ci si trova subito sul campo di battaglia a costruire strutture. All'inizio di ogni sezione è stata aggiunta una breve sequenza introduttiva per sottolineare la presenza di una trama.

Difesa estrema

In realtà, come dovreste aver capito leggendo l'introduzione, si tratta del classico attacco alieno contro i poveri e impotenti terrestri e ben presto ci si trova davanti al solito nucleo da difendere e alla solita scacchiera su cui costruire le nostre strutture difensive. Lo sforzo è comunque apprezzabile perché aiuta a immergersi maggiormente nel gioco, anche se non si tratta certo di un'aggiunta imprescindibile o memorabile. Il gameplay in sé è rimasto molto simile al predecessore, almeno in apparenza. Dopo la fase di costruzione, in cui si devono utilizzare le risorse raccolte per generare le difese, si passa alla fase di combattimento, in cui si combatte in prima persona contro gli alieni usando le armi selezionate prima dell'avvio della mappa. I nemici arrivano da diversi punti e in numero sempre maggiore. Lo scopo è ovviamente quello già descritto, ossia impedirgli di raggiungere il nucleo. Per farlo non bisogna solo saper sparare, ma anche capire come rallentarli allungando la strada che devono percorrere o creando strozzature in cui sia più facile per le torrette crivellarli di colpi. Solitamente, nelle mappe con più punti di accesso è conveniente, se possibile, far confluire i diversi canali verso un unico punto, in modo da poter controllare meglio i movimenti dei nemici. Ogni torretta è potenziabile. Il modo concepito dagli sviluppatori per gestire gli upgrade è davvero interessate: ogni risorsa spesa nel potenziamento di una torretta ne aumenta le caratteristiche, anche se questa non passa di livello. Così non si sprecano mai risorse.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7-3770K @ 3.50GHz
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX680
  • Sistema operativo Windows 8

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP (SP3), Windows Vista (SP2), Windows 7, Windows 8
  • Processore: Intel Core 2 Duo, AMD Athlon X2, o equivalente a 1.6GHz o superiore
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: compatibile con DirectX 9.0c e Shader Model 3.0
  • Spazio su disco: 2GB
  • DirectX: 9.0c
  • Varie: Richiede connessione a internet

Requisiti consigliati

  • Processore: QuadCore 2.0 GHz +
  • Scheda video: compatibile con DirectX 9.0c e Shader Model 3.0 con 512MB VRAM+; NVIDIA GeForce 8800 GTS o superiore
  • Spazio su disco: 4GB

Sfida vera

Sanctum 2 è un titolo difficile. Dannatamente difficile. I nemici attaccano senza tregua e in molte situazioni le torrette sembrano più un modo per ammorbidirli che per eliminarli.

Difesa estrema

Con il passare dei livelli poi, aumenteranno i punti d'accesso e giocando da soli diverrà davvero difficile coprirli tutti efficacemente, al punto che l'ultima area potrebbe risultare davvero frustrante senza qualcuno ad accompagnarci. Rispetto al primo capitolo il focus è stato spostato sulla parte FPS: ora la capacità del giocatore di scegliere dove combattere e a quali nemici dare la priorità è diventata centrale. In questo modo si è favorito enormemente il gameplay cooperativo, dove i giocatori sono costretti a dividersi le risorse di costruzione, pur in presenza di un maggior numero di nemici. Le partite sono aperte in modo da consentire ad altri videogiocatori di entrare senza bussare. Insomma, non c'è nessuna pietà per chi non abbia voglia di collaborare, di migliorarsi e di migliorare il proprio personaggio. In effetti molte situazioni che appaiono inizialmente disperate, vengono enormemente semplificate dalla crescita di livello, che permette di sbloccare difese e armi personali migliori. Il sistema è diverso da quello del primo capitolo, dove la crescita era tutta concentrata nella partita e richiedeva la spesa di risorse sulle armi. Qui c'è un sistema simil-ruolistico e tutto ciò che si porta sul campo di battaglia va selezionato prima dell'inizio dello scontro.

Difesa estrema

In verità l'azione vera e propria è leggermente confusionaria e le cose peggiorano quando aumentano gli elementi sulla mappa. Non è raro provare un certo spaesamento e trovarsi a controllare la minimappa per capire dove ci sia bisogno d'intervenire. In alcuni casi appare chiaro che si finisce a mangiare la polvere perché magari la missione è pensata per personaggi con armi migliori, ancora da sbloccare, e quindi ci si trova in un certo senso a giocare solo per salire di livello, in modo simile a quanto avviene in molti MMO. Volendo, tra i difetti potremmo aggiungere una certa mancanza di informazioni dirette date al giocatore, ma in realtà basta giocare qualche mappa per capire come funziona il tutto e riuscire ad andare a naso. Ad esempio il raggio d'azione delle torrette è visibile solo selezionandole, ma basta l'esperienza e un po' di cervello per capire quale area sarà coperta o meno, quindi non ce la sentiamo di far pesare troppo quella che sarebbe semplicemente una comodità in più, alla lunga inutile (i veri giocatori odiano le comodità, appuntatevelo da qualche parte).

Conclusioni

Multiplayer.it
7.8
Lettori (15)
7.9
Il tuo voto

Sanctum 2 è un titolo molto bello a patto di accettarne la natura cooperativa e a patto di non cercare un tower defense puro, ma più un ibrido incentrato sul lato FPS. Chi invece fosse in cerca di un'intensa esperienza single player può pure guardare altrove, visto che affrontato in solitaria il gioco di Coffee Stain Studios risulta essere difficilissimo, soprattutto nelle fasi finali che sono davvero estreme.

PRO

  • Grande in cooperativa
  • Ottimo mix di generi
  • Prezzo di lancio abbordabile

CONTRO

  • Single player debole
  • Un po' confusionario

Un tower defense mescolato con un FPS, funzionerà o sarà solo fumo?