Nato come spin-off della serie ufficiale sviluppata da Headstrong Games, Pokémon Art Academy è il genere di titolo su cui non si scommetterebbe neanche un centesimo. Persino noi l'abbiamo cominciato con un sopracciglio inarcato, aspettandoci un prodotto mediocre e sviluppato in fretta e furia ma che avrebbe sicuramente venduto grazie al nome. Abbiamo scoperto, invece, un degno erede del franchise nato nel 2009 su DSiWare, peraltro non necessariamente indirizzato ai più piccini, ma a chiunque voglia divertirsi a disegnare e imparare qualche trucchetto sorprendente sul percorso.
Pokémon Art Academy non è un semplice spin-off per bambini, ma un piccolo compendio adatto a tutti
Gonna draw'em all!
Nuova accademia, nuovo mentore: in questo caso si chiama Leonardo ed è il fratello di Raffaello, la tartaruga ninja. No, scherzetto: ci riferiamo ovviamente al direttore dei precedenti Art Academy. Leonardo ci guiderà passo per passo nei vari corsi pensati per insegnarci a disegnare i pokémon e, insieme a una buffa quanto maldestra compagna di classe, ci offrirà una nutrita dose di dialoghi pensati per rendere l'esperienza il meno alienante possibile.
L'espediente funziona, anche perché Leonardo non mancherà di raccontarci qualche dettaglio o curiosità sulla vita dei pokémon che andremo a disegnare, un po' come fosse un PokéDex umano: i fan di Pokémon si sentiranno subito a loro agio, e se è vero che questi "fun fact" lasciano il tempo che trovano, d'altra parte servono a spezzare la monotonia di una sterile lezione scolastica offrendo ai più piccini una ragione in più per impegnarsi sulle loro opere. Da questo punto di vista, Pokémon Art Academy svolge un lavoro sorprendentemente organico, tenendosi peraltro fedele allo spirito della proprietà intellettuale di Game Freak. All'inizio, per esempio, dovremo scegliere con quale pokémon cominciare il nostro corso, scimmiottando la scelta dello "starter" nei RPG veri e propri della serie: Pikachu, Piplup o Froakie, in questo caso, ma il completamento di ogni lezione obbligatoria sblocca altri pokémon da disegnare, riempiendo pian piano il nostro catalogo come fosse un vero e proprio PokéDex con decine e decine di mostriciattoli da disegnare in tutte le salse.
Per gli artisti più grandicelli o più esperti i primi passi potrebbero risultare abbastanza tediosi, poiché Pokémon Art Academy non scherza quando vuole cominciare dalle basi: si parte ricalcando semplici primi piani dei pokémon dall'aspetto più essenziale come può essere appunto Piplup, un insieme di cerchi e colori netti. Ogni nuovo passaggio, anche il più semplice, è spiegato per filo e per segno da Leonardo, e non dubitiamo che molti giocatori salteranno a pie' pari i più scontati. In realtà è solo l'inizio, in tutti i sensi, perché ciascuna delle oltre quaranta lezioni, divise in tre corsi di difficoltà crescente, insegna sempre ad impiegare una nuova tecnica, a utilizzare un nuovo strumento, a disegnare qualcosa in un certo modo offrendoci una spiegazione semplice e chiara della sua utilità. Si parte dai primi piani, quindi, ma si passa ben presto ai tre quarti e alle figure intere, alle sfumature e ai riflessi, e così via.
Piccoli artisti crescono
È possibile che alcune lezioni appaiano un po' scontate e che altre sembrino forse eccessivamente semplicistiche, ma il particolare più interessante di Pokémon Art Academy è forse proprio questo: riesce a trovare un ottimo equilibrio che mette d'accordo ogni tipo di giocatore, dal bambino che impara a colorare all'adulto che vuole soltanto divertirsi qualche ora.
Alle lezioni obbligatorie si alternano, poi, delle "sfide" più complesse e opzionali che ci permetteranno di mettere da parte ogni aiuto e di cimentarci con illustrazioni sempre più complicate. Alla fine, le nostre opere possono essere incorniciate in una specie di tessera - che all'inizio del gioco abbiamo anche provveduto a firmare - e poi stampate su carta o pubblicate sui social network tramite il menu di condivisione integrato nel software. L'interfaccia è chiara e pulita, anche se a volte un po' meno reattiva ma più che altro per scelta; è il caso dell'astuccio degli utensili, per esempio, che va aperto e chiuso ogni volta come a voler simulare l'apertura e la chiusura di un astuccio o di un cassetto reale dal quale vogliamo pescare un nuovo pennarello o una gomma. In ogni caso, Headstrong Games ha anche pensato di integrare in questa iterazione di Art Academy anche alcune novità che speriamo di vedere nelle prossime edizioni della serie: una di queste, per esempio, è la possibilità di premere i tasti dorsali L e R per Annullare o Ripetere, rispettivamente, un'azione. In questo modo è possibile manipolare in un attimo i nostri ultimi tratteggi, senza ricorrere a gomme o altri strumenti che potrebbero compromettere ulteriormente il nostro lavoro. Da una parte si tratta di una gran bella pensata che modernizza il software; dall'altra, però, risulta non sempre praticissima per via della sensibilità dei due tasti e della frequente necessità di ruotare l'intera console per adattare la "tavolozza" ai nostri tratteggi. Ne approfittiamo per sottolineare che abbiamo giocato Pokémon Art Academy su Nintendo 3DS XL: inutile dire che lo schermo più ampio è stato una vera manna dal cielo, anche se rimane forse un po' troppo piccolo per le mani degli adulti. Per un bimbo, invece, sarà assolutamente perfetto.
Conclusioni
Nonostante la presenza dei pokémon possa far pensare altrimenti, Pokémon Art Academy parla il linguaggio universale dell'arte sia ai grandi sia ai piccini, e lo fa in modo chiaro e semplice, proponendo sfide per tutti i gusti. Certo, chi si aspetta di diventare un nuovo Botticelli dopo aver imparato a disegnare Charizard Y potrebbe restare un po' deluso, ma i più piccoli adoreranno l'idea di poter scambiare le loro opere con gli amici e per loro anche un maestoso Yveltal potrebbe rappresentare una vera e propria opera d'arte: è tutta una questione di prospettiva, direbbe Leonardo.
PRO
- È un vero e proprio Art Academy, non un mero spin-off
- Lezioni semplici, chiare ed esaurienti
- Tantissimi pokémon da disegnare e colorare
CONTRO
- L'interfaccia a volte è un po' lentina
- Meglio "giocarci" con un Nintendo 3DS XL
- Prezzo forse un po' troppo alto