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Lo spirto guerrier ch'entro mi rugge

L'action game free-to-play in arena di Bandai Namco esce finalmente dall'Early Access: vediamo cos'è cambiato

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   09/07/2015

In uno scenario post-apocalittico, con il mondo ridotto in macerie dopo una terribile pioggia di meteoriti, alcuni sopravvissuti scoprono di possedere poteri speciali, di essere in pratica la reincarnazione di antiche divinità.

Lo spirto guerrier ch'entro mi rugge

All'improvviso una profezia scuote questi guerrieri dal torpore e li costringe a uscire allo scoperto per scontrarsi, scoprire chi di loro è destinato a distruggere il mondo e ucciderlo prima che ciò avvenga. Questa, per sommi capi, è la trama alla base di Rise of Incarnates, l'interessante esperimento free-to-play di Bandai Namco per PC. Gli elementi narrativi hanno però ben poco peso nell'ottica di un action game in arena pensato per scontri due-contro-due che, come evidenziato nel provato di qualche mese fa (vi invitiamo a leggerlo per un approfondimento anche sulla struttura, i controlli e le regole di base), si pone come un tentativo per sdoganare in occidente una formula che in Giappone funziona alla grande da diversi anni, anche e soprattutto in sala giochi. Parliamo di un gameplay in stile Dragon Ball Z: Tenkaichi Budokai, per rimanere fra i prodotti distribuiti anche da noi, ma le similitudini maggiori si riscontrano con la serie Gundam: Extreme VS, che mette sul tavolo proprio i combattimenti di coppia. Sono dunque titoli che miscelano meccanismi picchiaduro e third person shooter, e che basano il proprio fascino sul bilanciamento dei personaggi, il timing e le manovre tag, alcune invero piuttosto spettacolari.

Rise of Incarnates arriva all'appuntamento con il lancio ufficiale in una veste senza dubbio più matura

Come si cambia per non morire

Terminata la lunga fase Early Access su Steam, che ha portato il prodotto Bandai Namco a confrontarsi con un'utenza attenta e piuttosto esigente, Rise of Incarnates è stato lanciato nella versione finale e si è reso protagonista di un gradito ripensamento rispetto alla formula free-to-play che ne aveva caratterizzato l'esordio.

Lo spirto guerrier ch'entro mi rugge

Oltre alla già presente possibilità di accedere all'intero roster per ventiquattro ore dal primo avvio, infatti, e a una serie di achievement che consentono di estendere tale periodo fino a due settimane, il sistema di monetizzazione è stato profondamente rivisto ed è ora possibile acquistare i personaggi anche utilizzando la valuta virtuale, seppure a prezzi man mano più alti e dunque secondo tempistiche relativamente lunghe. I crediti che si ottengono fin da subito bastano tuttavia, terminata la fase introduttiva, a sbloccare per sempre uno degli Incarnati e a porre le basi per una prima specializzazione. La profondità del gameplay di questo prodotto non risiede infatti in un combat system che alla fine dei conti svela le proprie carte già dopo pochi minuti, portandoci spesso a ripetere le stesse combinazioni di colpi con l'obiettivo di sconfiggere il team avversario; quanto piuttosto nel prendere confidenza con le peculiarità di ogni personaggio, cercando di sfruttarne le caratteristiche di velocità e potenza, le manovre speciali e finanche il peso specifico nell'ottica dello scontro per diventare competitivi.

Facciamo una cosa a quattro

I vari mesi di gestazione sembrano aver contribuito anche a migliorare sostanzialmente il comparto online.

Lo spirto guerrier ch'entro mi rugge

Se nei primi giorni della fase Early Access era davvero difficile trovare utenti disponibili a fare una partita, imbattendosi peraltro in problemi legati alla latenza o a errori di connessione, durante i nostri nuovi test abbiamo riscontrato un matchmaking sorprendentemente rapido ed efficiente, capace di organizzare partite in pochi secondi e di metterci dunque in condizione di cominciare fin da subito a racimolare punti esperienza, così da far salire il livello generale e quello del singolo Incarnato, nonché sbloccare i booster che possono rendere più efficaci le nostre manovre. Attenzione, però: fin dall'inizio abbiamo potuto verificare come gli sviluppatori abbiano accuratamente evitato di introdurre elementi (in particolare a pagamento) che potessero rappresentare un problema per il bilanciamento del gioco, sfociando nel famigerato "pay to win". No, i miglioramenti hanno un peso limitato, che peraltro diminuisce man mano che si acquisisce esperienza, il che significa che diventano sempre più complessi da sfruttare e non creano situazioni in cui il tradizionale utente alle prime armi viene fatto fuori in due colpi da un avversario che ha deciso di mettere mano al portafogli.

Il roster e il contorno

Se i miglioramenti di Rise of Incarnates sono evidenti sotto il profilo dei meccanismi free-to-play e del matchmaking, lo stesso purtroppo non si può dire dei contenuti che più saltano all'occhio. Sono stati aggiunti due scenari, portando il totale a cinque (New York, Londra, Parigi, San Francisco e Washington D.C.), ma le modalità sono rimaste le stesse, al netto ovviamente del consolidamento del deathmatch due-contro-due.

Lo spirto guerrier ch'entro mi rugge

Certo, in questi casi aumentare la varietà implica una frammentazione dell'utenza ed è possibile che gli autori stiano aspettando di poter contare su numeri maggiori per introdurre qualcosa in tal senso, fatto sta che al momento non c'è moltissimo su cui contare se non il già citato roster di personaggi; che non brillano assolutamente per design ma risultano, come detto, ben differenziati e vanno dunque scoperti e sperimentati uno a uno, puntando sulla specializzazione. Dal punto di vista tecnico, la produzione risalta in modo netto rispetto alla media dei free-to-play per PC, ma parliamo comunque di una grafica modesta, in particolare per quanto riguarda le ambientazioni, spoglie e puramente funzionali all'azione. In definitiva, il download di Rise of Incarnates è certamente consigliato a chi apprezza il genere action VS e vuole investire un po' di tempo per scoprire il roster e far crescere almeno un paio di personaggi, sebbene siano molti gli aspetti del gioco che ancora necessitano di miglioramenti.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD FX 8320
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 8.1

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i3 da 2,5 GHz, AMD Phenom II X4 910
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GT 630, ATI Radeon HD 5870
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 7, Winows 8, Windows 8.1 a 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i7, AMD A10
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 660
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 7, Winows 8, Windows 8.1 a 64 bit

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.0
Lettori (11)
7.5
Il tuo voto

Rispetto all'esordio problematico su Steam Early Access, Rise of Incarnates arriva all'appuntamento con il lancio ufficiale in una veste senza dubbio più matura. Limati gli evidenti spigoli di un'impostazione free-to-play che non li avrebbe portati lontano, gli sviluppatori hanno infatti concesso più di un'apertura in tal senso, aumentato il numero degli scenari e consolidato il matchmaking e gli scontri due-contro-due, consegnandoci un comparto online funzionante ed efficiente. Certo, rimangono i limiti di un gameplay che può conquistare dopo qualche partita ma anche annoiare, a seconda dei gusti e delle sensibilità personali. Se però vi piace il genere, non c'è alcun motivo per cui non dovreste procedere con il download e sperimentare gratuitamente, quantomeno per qualche ora, tutto ciò che il prodotto Bandai Namco ha da offrire.

PRO

  • Meccanismi free to play limati rispetto all'Early Access
  • Matchmaking rapido ed efficiente
  • Roster variegato, gameplay dotato di un insospettabile spessore...

CONTRO

  • ...per chi ha voglia di scoprirlo
  • Allo stato attuale l'offerta è relativamente povera
  • Tecnicamente sopra la media dei free-to-play, ma comunque modesto