Destructive Creations non è uno studio famoso per i suoi modi pacati. Hatred, al di là della sua realizzazione tecnica, era un titolo pensato quasi esclusivamente per suscitare scandalo e polemica, inoltre i componenti della software house sono stati in passato al centro di alcune polemiche legate a determinati gruppi neonazisti. Polemiche da cui il direttore Jarosław Zieliński è uscito dichiarando che legge certi siti solo perché sono quelli che "raccontano la verità su ciò che sta succedendo in Medio Oriente". Zieliński non ha mai negato di ritenere l'ISIS un gruppo di pazzi gestiti da chi veramente controlla la situazione in Medio Oriente, e che se il califfato non è ancora stato spazzato via è perché serve a qualcuno. Analisi fantapolitiche a parte, il frutto di questo disprezzo si è concretizzato in un gioco abbastanza semplice, un progettino tutto sommato contenuto le cui implicazioni comunicative sono ben più grandi del suo effettivo valore videoludico.
Abbiamo giocato a IS Defense, il videogioco contro il califfato. Bello o solo strumento per polemizzare?
Un uomo solo al comando
IS Defence potrebbe essere definito un videogioco di fantapolitica e pessima strategia di militare. Dopo aver devastato il Medio Oriente, le forze dell'ISIS sono finalmente pronte per un attacco in grande scala all'Europa. Uno si aspetterebbe uno scontro titanico fra due eserciti, qualcosa in stile Command & Conquer e invece no, l'Europa ha deciso che per debellare la minaccia estremista basta un poveretto con una mitragliatrice fissa, aiutato saltuariamente da qualche soldato, raid aerei e missili.
Quindi quello che sarebbe potuto essere l'ennesimo RTS altro non è che un clone di Cabal oppure Operation Wolf, quei vecchi classici da sala giochi di un tempo in cui sullo schermo il nostro alter ego era rappresentato da poco più di un mirino e i nemici ci correvano incontro sparando, sempre più numerosi, sempre più cattivi, fino alla nostra inevitabile sconfitta. Esatto, il paradosso di IS Defence è che pur essendo un gioco "contro" l'ISIS, fondamentalmente descrive l'inevitabile capitolazione della NATO di fronte all'inarrestabile orda di soldati, camionette, kamikaze e mezzi da sbarco del califfato. Lo scontro avviene su tre diversi scenari: le coste della Sicilia, un porto spagnolo e l'entroterra croato. Per accedere alle scenario successivo bisogna prima soddisfare i requisiti di quello precedente, ovvero uccidere un determinato numero di terroristi e far esplodere abbastanza nemici, che ovviamente si accumuleranno sessione dopo sessione. Questo è senza dubbio il primo difetto del gioco: onestamente i requisiti dello sblocco ci sono sembrati un po' alti per un titolo in cui la sessione media è di circa cinque minuti, già dopo poche ripetizioni abbiamo avvertito il tedio di poter combattere in una sola ambientazione e abbiamo faticato per accedere la seconda. Se proprio ci si voleva ispirare ai grandi classici sarebbe stato meglio prevedere una qualche forma di avanzamento del giocatore attraverso vari schemi e non l'inevitabile sconfitta in uno solo.
Sei appena stato promosso!
Una certa forma di progressione è costituita dall'esperienza, che verrà accumulata con le uccisioni e sbloccherà dei punti abilità che potremo spendere in quattro diverse categorie. La prima riguarda la salute del nostro personaggio e al suo interno potremo ottenere l'abilità di recuperare lentamente energia col tempo o uccidendo gli avversari, aumentare i punti vita e così via. La seconda categoria riguarda l'arma primaria: qui potremo spendere punti per aumentare la stabilità, il rateo di fuoco oppure ottenere proiettili esplosivi. La terza è dedicata invece all'arma secondaria, ovvero i missili, e come detto sopra potremo migliorare il danno, la velocità o renderli incendiari.
L'ultimo slot è quello degli aiuti che potremo sfruttare: i punti andranno spesi per rendere più forti i soldati, più lunghi i bombardamenti e così via. Sì perché nonostante la NATO ci voglia così male da averci lasciati soli, come già detto potremo contare su alcuni aiuti temporanei. Sul lato sinistro dello schermo si trova infatti una barra verticale che aumenta col tempo e che sblocca via via cose sempre più utili. Il primo step sono delle casse di rifornimento, che possono essere munizioni per il lanciamissili o bonus di cura: purtroppo la scelta è casuale, quindi capiterà anche troppo spesso di ricevere dei razzi quando si sta per morire o un medikit a piena vita. Il secondo potenziamento sono delle truppe di terra che ci aiuteranno con i soldati nemici: probabilmente sono l'aiuto più utile del gioco, visto che difficilmente potremo controllare tutta la situazione con la nostra sola mitragliatrice. Attenti però, c'è il fuoco amico. Il terzo è un bombardamento d'artiglieria decisamente impreciso, che rischia di uccidere anche i nostri alleati, quindi inutile. Il quarto è un attacco aereo, ovvero la stessa cosa, ma con meno vittime casuali. E infine abbiamo un altro sostegno molto utile: un elicottero di supporto che rimarrà sul campo di battaglia circa un minuto e spazzerà via qualunque cosa gli si pari di fronte. Per quanto riguarda le forze nemiche avremo normalissimi soldati, kamikaze, da eliminare prima che si avvicinino, pickup con mitragliatrici pesanti e hummer corazzato. Ogni tanto potrà capitare di dover ruotare la torretta di 90° o 180° per difendersi da improvvisi e inspiegabili attacchi alle spalle, ma tendenzialmente le minacce più grandi arriveranno frontalmente. Nel primo livello è abbastanza facile colpire i gommoni pieni di soldati che cercano di avvicinarsi alla costa e i mezzi da sbarco, ma già nel secondo schema la situazione si fa più complessa perché alcuni dei nemici attaccano lateralmente e sono così piccoli che per scovarli bisogna fare molta attenzione e ci vuole pochissimo per essere circondati. Insomma, questo grande gesto di ribellione contro l'ISIS, questo atto di condanna contro il lassismo europeo è tutto qua: un gioco rozzo nelle meccaniche e nei contenuti che altro non è che la versione moderna di alcuni grandi classici, peccato che il mondo sia andato avanti.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Windows 10
- Processore Intel Core i7-4770 3.40 Ghz
- Scheda video GeForce GTX 770
- 8 GB di RAM
Requisiti minimi
- Processore 2.6 GHz Intel Core i5-750 o 3.2 GHz AMD Phenom II X4 955
- Memoria 4 GB RAM
- Scheda Grafica NVIDIA GeForce GTX 460 or AMD Radeon HD5850 (1 GB VRAM)
- 4 GB di spazio su disco
Conclusioni
Al di là delle implicazioni sociopolitiche, IS Defense è un giochetto abbastanza povero, tecnicamente non impressionante e che dimenticherete in fretta. Ad essere onesti per qualche minuto può essere divertente, ma è una sensazione che passa presto. L'idea di includere l'ISIS ci sembra semplicemente una mossa per raccogliere un po' di visibilità in più e non è certo così che si combatte il terrorismo. Considerando che per la stessa cifra vi potete portare a casa indie game che sono dei capolavori, traete le vostre conclusioni.
PRO
- Divertente a piccole dosi
- Grafica non così male
CONTRO
- Alla lunga noioso e ripetitivo
- Alcuni aiuti fanno più male che bene
- Per 6 euro potete avere giochi migliori