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Unturned divora tutti

Di come la cenerentola dei survival ha spezzato in due tutti i concorrenti

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   17/07/2017

Unturned è la farsa di DayZ. Ossia, è DayZ che si è accoppiato brutalmente con Minecraft. Uscì in Accesso Anticipato quando il titolo di Bohemia Interactive occupava in pianta stabile le prime posizione della top 10 di Steam. Sembrava quasi uno scherzo più che un gioco vero e proprio, eppure è riuscito a tagliare il traguardo della release finale prima della sua principale fonte d'ispirazione e attualmente gli sta molto sopra in termini di utenti attivi giornalieri. DayZ è un gioco non-morto, Unturned è vivo e vegeto e lotta insieme a noi. Scaricato da più di trenta milioni di persone (è un free-to-play), è diventato uno dei prodotti più redditizi di Steam, nonostante la natura gentile delle sue microtransazioni (niente pay-to-win).

Unturned divora tutti

A una prima occhiata è difficile capire il perché di tanto successo, ma giocandoci un po' e approfondendo la sua gestazione emergono chiari quelli che sono i suoi punti di forza rispetto ai concorrenti diretti: grande supporto da parte dello sviluppatore, che finora non ha sbagliato un colpo, e un lato tecnico terrificante, che ha però consentito l'aggiunta di contenuti supplementari a grande velocità. Sì, essendo la grafica cubettosa e iperstilizzata, creare oggetti a iosa non si è rivelato un problema. Probabilmente sommando tutti gli oggetti 3D di Unturned non si ottengono i poligoni che compongono un singolo personaggio di un tripla A medio. Poco importa, perché quello che per altri titoli sarebbe un difetto colossale, per un gioco gratuito che campa della sua comunità si è rivelato una svolta. Se volete possiamo aggiungerci il grande contributo volontario dato dai modder (attualmente il Workshop di Steam contiene migliaia di contenuti aggiuntivi), attizzati e favoriti dal poter concretizzare le loro idee in tempi fulminei, e capirete come mai un titolo apparentemente senza qualità sia tra i prodotti più in vista della scena PC.

MinecraZ

Come già detto, Unturned è un survival. Diciamo meglio: è la copia spudorata di Dayz. Ma questo lo avevamo già detto. Quindi avviando una partita ci si ritrova da soli nella mappa scelta e bisogna compiere tutte quelle azioni tipiche del genere: si comincia cercando un agglomerato urbano o un sito di qualsiasi tipo, quindi ci si dedica all'esplorazione dell'area andando alla ricerca di materiale buono per aiutarci nell'unico obiettivo che abbiamo: sopravvivere.

L'apocalisse zombi ha ridotto il mondo a uno sfacelo. Soprattutto lo ha riempito di creature sbavanti che ci considerano delle fiorentine ambulanti. Fortunatamente gli zombi di Unturned sono particolarmente stupidi: se ne stanno immobili e, usando un minimo il cervello (e il sistema stealth), eluderli non è poi così difficile. In effetti sono fin troppo rintronati e la loro completa mancanza di attività, versi da zombi a parte, rende il mondo di gioco... smorto. Battute a parte qualche pattern di movimento, anche molto semplice, non gli avrebbe fatto male. Ovviamente quando ci individuano si animano e diventano pericolosissimi, anche perché sono insolitamente veloci. In questi casi si hanno solo due possibilità: la fuga o la lotta. Per scegliere la seconda bisogna necessariamente essere armati. Fermare un'orda zombi a pugni non è semplice. Indovinate un po'? Le armi si trovano nelle abitazioni, ma per le migliori bisogna avventurarsi fino alle infrastrutture militari, solitamente le zone più protette. Fino a qui, grafica a parte, Unturned sembra essere il survival tipo... tranquilli, anche andando avanti rimane tale. Raccogliendo oggetti e imparando a sfruttare i vari strumenti reperibili in giro è possibile costruire un po' di tutto: armi, corazze, una base e così via.

Unturned divora tutti

Si può addirittura costruire un velivolo che consente di svolazzare liberamente per le mappe, almeno finché non si viene abbattuti o non si finisce il carburante. Ci sono letteralmente centinaia di oggetti in Unturned da raccogliere e utilizzare per il crafting. Si tratta sicuramente della parte migliore del gioco, quella che risente meno del debito concettuale con gli altri survival.

Il vero pericolo non sono gli zombi!

Unturned è giocabile in single player (si sceglie una mappa e si tenta di sopravvivere il più a lungo possibile), ma dà il meglio di sé in multiplayer. Ossia, dovrebbe dare il meglio di sé, ma come sempre accade in questi casi, riuscire a entrare in una comunità così sedimentata è la parte più difficile del "gameplay". Purtroppo stiamo parlando di un titolo con già tre anni sul groppone. Cosa significa? Significa che tanti lo hanno scaricato, provato, giocato e magari abbandonato. Quelli che sono rimasti sono i giocatori più appassionati: coloro che conoscono a menadito ogni aspetto del gioco e che, soprattutto, hanno ormai fatto gruppo. Se avete mai letto di altri survival dovreste avere già capito che cosa succede regolarmente sui server: il novizio viene individuato e massacrato senza pietà da giocatori veterani armati fino ai denti, che si divertono ad ammazzarlo per il solo gusto di farlo (non hanno certo bisogno dei suoi oggetti). Nei casi peggiori gli viene lasciato un po' di tempo per prosperare ma, quando crede di essere riuscito in qualcosa, ossia quando ha raccolto un bel po' di materiale e ha costruito una base apparentemente solida, ecco immediata arrivare una spedizione punitiva che lo rimette in riga). Purtroppo ci sono anche molti cheater in giro, quindi spesso non è possibile nascondersi e l'esperienza di gioco diventa frustrante. Sembra bullismo virtuale, e in effetti lo è, ma non ci si può fare niente.

Unturned divora tutti

L'unico consiglio che possiamo darvi è quello di giocare in single player finché non avrete interiorizzato tutte le meccaniche di gioco, magari selezionando la modalità "Easy" per rendere meno fastidiosi gli zombi (volendo c'è anche un tutorial per apprendere le basi). Quindi, dopo molta pratica, potete arrischiarvi ad andare online. Certo, quello delineato non è proprio uno scenario che invoglia a giocare, ma è meglio essere preparati prima di buttare via del tempo. Accettati tutti questi compromessi, Unturned finisce per essere uno dei migliori survival a tema zombi sulla piazza, quantomeno è quello più completo. Anzi, diciamo meglio, è uno dei pochi a essere stati completati. Pensate che titoli come il già nominato Dayz, ma anche H1Z1, Rust e altri sono stati lanciati prima di lui e ancora non vengono conclusi. Del resto non aspettatevi niente di originale, perché Unturned è fortemente derivativo in ogni suo aspetto, sia nelle meccaniche fondamentali, sia in quelle avanzate. A salvarlo sono soprattutto la gratuità e l'assenza di microtransazioni pay-to-win. Ecco, forse è un po' poco per farne un capolavoro, ma è abbastanza per farci almeno un giro.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 7 32-bit
  • Processore 2 GHz
  • 4 GB di RAM
  • Scheda video Una qualsiasi
  • 4 GB di spazio su Hard Disk
  • DirectX 9.0c

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo Windows 10 64-bit
  • Processore 3 GHz
  • 8 GB di RAM
  • 6 GB di spazio su Hard Disk
  • DirectX 11

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.5
Lettori (56)
7.7
Il tuo voto

Unturned è un survival medio che non eccelle in nessun campo e non innova in nulla, ma che attrae grazie alla sua gratuità e alla grande quantità di contenuti che offre. Paradossalmente, allo stato attuale è uno dei pochi titoli del genere che vi consigliamo di giocare, non perché ci abbia particolarmente colpiti, ma perché, come scritto nell'articolo, quantomeno è compiuto. Per il resto non aspettatevi niente di più di quanto non abbiate già sperimentato altrove, comunità tossica compresa, con quest'ultima che può rendere un incubo l'ingresso nell'online.

PRO

  • Molti contenuti
  • Ottimo supporto
  • Finalmente è completo!

CONTRO

  • Niente di originale
  • La comunità rende difficile la vita dei novizi
  • Tecnicamente brutto