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Dante's Inferno, recensione

Dante Alighieri vi presenta un Inferno come non lo avete mai visto...

RECENSIONE di La Redazione   —   03/02/2010
Dante's Inferno
Dante's Inferno
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"Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura..." questa frase rappresenta per diverse persone un ricordo indelebile del periodo scolastico, quello nel quale l'insegnamento spesso e volentieri non riusciva a mettere in risalto la grandezza di alcune opere letterarie, vuoi per il sistema poco efficace nel rendere l'apprendimento dinamico e piacevole, vuoi per la grandezza stessa delle opere trattate, che si scontravano sempre con il poco tempo a disposizione. Per tanti altri giocatori più giovani rappresenta invece un incubo attuale, ma la prossima volta che sentirete questo versetto, perlopiù "recitato", sarà per qualcosa di più frivolo e divertente, addirittura per un videogioco.

Dante's Inferno, recensione

Di Dante's Inferno in realtà si conoscono vita, morte e miracoli, grazie al poderoso tam tam mediatico operato da Electronic Arts al riguardo, per i meno attenti si tratta di un titolo d'azione in terza persona che ripropone una versione riveduta e corretta della Divina Commedia, nella fattispecie la parte dedicata all'Inferno. In questo contesto il protagonista principale è proprio un Dante Alighieri in versione atletica e palestrata, che dopo essere tornato da una crociata trova la sua adorata Beatrice esanime - proprio come comincia la demo - e in procinto di essere inghiottita nell'Inferno, fino al più remoto dei suoi cerchi. Da qui la rincorsa affannosa a suon di combattimenti sanguinolenti e fendenti della falce in possesso di Dante, allo scopo di raggiungere Beatrice e allo stesso tempo espiare quei peccati dei quali il poeta in versione crociato si è macchiato durante le sue numerose battaglie.

Lo imperador del doloroso regno

Durante lo sviluppo del gioco si è fatto un gran parlare delle similitudini tra Dante's Inferno e la serie di God of War, ed effettivamente sono diversi i punti di contatto con la produzione di Sony Santa Monica, a partire dal tipo di gameplay, allo stile impiegato per le combo per finire con i quicktime events e così via, tanto che si fa poca fatica ad abituarsi alle dinamiche di gioco. Bisogna dire però che la produzione di Visceral Games (gli stessi dell'ottimo Dead Space) ha nel suo repertorio anche tutta una serie di trovate peculiari, come la progressione del personaggio principale - ci torneremo più avanti - la parte puzzle e appunto il background storico/culturale di cui sopra. La licenza di cui il titolo può fregiarsi ha aperto il campo a un'interessante esposizione degli eventi e realizzazione delle ambientazioni, in quanto, proprio come nella Divina Commedia, ogni cerchio rappresenta un peccato capitale, e ad attendere Dante ci sono diverse tipologie di nemici. Come detto il protagonista principale è in possesso di una falce per contrastarli e di tutta una serie di combo spettacolari, eseguibili grazie all'utilizzo del quadrato, demandato agli attacchi leggeri, e del triangolo per quelli pesanti. Non manca la possibilità di afferrare i nemici con R2, parare i colpi con L2 e sferrare tutta una serie di magie che vengono acquisite man mano che procede la discesa negli inferi, grazie alla combinazione del tasto L1 e dei quattro pulsanti frontali. Particolare interessante è l'utilizzo del tasto cerchio, che permette di scagliare delle croci bianche (che ricordano i vari Castlevania) molto efficaci nelle combo stesse o negli attacchi a distanza e verso l'alto. Sempre nell'ottica di riadattamento libero nell'opera, il crociato Dante acquisisce poco dopo l'inizio del gioco la possibilità di condannare o assolvere particolari tipologie di nemici più ostici, dopo averli indeboliti. A seguito della scelta effettuata si ottengono, in aggiunta alle anime assorbite per ogni uccisione classica, dei punti esperienza che vanno ad aumentare una delle due barre in possesso di Dante, e che servono per ottenere uno dei 7 livelli che contraddistinguono Empietà e Santità, le due inclinazioni del protagonista principale. Questa sorta di dualismo si riflette anche nella progressione del personaggio principale: esistono infatti due precise diramazioni, indicate sempre da Empietà e Santità, che in base al livello raggiunto permettono di spendere le anime acquisite per sbloccare magie, potenziamenti di energia o mana e abilità specifiche.

Dante's Inferno, recensione

Dulcis in fundo, non mancano collezionabili di diverso tipo, un diario dei viaggi di Dante, con interessanti citazioni della Divina Commedia e soprattutto le relique, oggetti sacri che permettono di aggiungere abilità passive a Dante quali rigenerazione del mana, aumento della difesa e così via. Queste sono le fondamenta di Dante's Inferno, che si traducono in un action con telecamera automatica che segue il giocatore attraverso i vari livelli, inframezzati da dialoghi con il poeta Virgilio, guida di Dante attraverso i vari cerchi, e scontri con i boss che riprendono personaggi quali Caronte, Cerbero e così via. Presente in maniera cospicua è anche la parte puzzle, basata sulla risoluzione di enigmi ambientali di vario genere, che vanno da quelli semplici di attivazione di ingranaggi fino ad arrivare ad alcuni più complessi che vanno portati a termine entro un certo lasso di tempo. Una buona parte di questi puzzle è piuttosto interessante e rappresenta sicuramente la parte migliore della produzione Visceral Games, unitamente al sistema di combattimento, che rende i vari scontri divertenti e immediati, mai noiosi seppur presenti in gran numero. 
Questo anche grazie al fatto che il titolo gira sempre a 60 fotogrammi al secondo in qualsiasi situazione, il che ha permesso ai programmatori di restituire una risposta ai comandi fluida e immediata, che permette di avere pieno controllo su tutte le combo e negli scontri più confusionari demandando la loro corretta esecuzione unicamente all'abilità con il pad. Dante's Inferno è quindi un titolo che si lascia giocare, diverte e propone una buona varietà per nemici, boss e puzzle, attingendo da un'opera letteraria già scritta e proponendo spesso un design di nemici disturbato ma efficace, come nel girone dei lussuriosi oppure in quello dei golosi dove ogni nemico è dotato di una ben precisa personalità.

Trofei PlayStation 3

Dante's Inferno mette a disposizione 43 trofei, dei quali 3 oro e 13 argento. Per ottenerli tutti bisogna sconfiggere le varie tipologie di nemici, portare a termine il gioco, fare un numero predeterminato di combo, assolvere alcune anime e completare per intero tutto il cammino di Empietà e Sanità, acquisendo tutte le magie. Nulla di complicato, ma per ottenere tutte le anime necessarie per le magie di cui sopra bisogna giocare il titolo almeno una volta e mezza, qualcosa di meno affrontandolo direttamente al livello di difficoltà più alto.

Tristo mi fu quel giorno

Dove però finiscono i meriti cominciano anche diverse magagne, legate soprattutto ad alcune scelte discutibili di design e di bilanciamento della difficoltà. Per completare il titolo servono dalle 8 alle 9 ore, dopo le quali si sblocca un livello di difficoltà aggiuntivo e si aggiunge la modalità "Porte dell'Inferno", basata su una serie di arene da affrontare in successione e con alcune regole, fino al loro completamento. La cosa che si nota andando avanti nella campagna single player è come il titolo manchi di spunti particolarmente spettacolari e soprattutto di come nella parte finale sembra sia stato "stirato" per allungarne una longevità già di per sé non eclatante. Nell'ottavo cerchio in particolare, le 10 bolge sono rappresentate da alcune arene simili tra di loro che devono essere superate per arrivare al boss finale, anch'esso poco memorabile. E' inevitabile che questo incida un po' sulla qualità del titolo, così come come un design dei livelli che se da un lato ha come pregio quello di ridurre praticamente a zero il backtracking (il dover attraversare una stessa zona più volte) dall'altro propone una progressione piuttosto basilare e in alcuni casi abbozzata. E ancora, poco dopo metà gioco è possibile accedere a un paio di abilità e magie che sbilanciano il livello di difficoltà a proprio favore, in quanto una serve per rigenerare il mana, l'altra la salute; basta quindi un attimo di accortezza per evitare quasi sempre di essere uccisi, abbassando di concerto la sfida. Rifacendosi infine a un gameplay che si è raffinato continuamente nel corso degli anni, è più facile notare come la telecamera e il sistema di controllo abbiano qualche problemino in tal senso, soprattutto nelle sezioni platform, dove talvolta non si percepiscono bene le distanze e i programmatori hanno imposto in maniera troppo marcata e innaturale dove è possibile appendersi o meno, come ad esempio quando c'è una piattaforma circolare raggiunta da un ponte con ai lati della lava: è possibile appendersi solo in prossimità del ponte, se si prova di lato, dove la conformazione delle rocce è esattamente identica, si prenota un bel bagno ad alta temperatura.

Dante's Inferno, recensione

L'impianto tecnico come detto è estremamente solido grazie al frame rate e alla realizzazione degli sfondi, che possono fregiarsi di alcuni scorci molto piacevoli da vedere. In particolare ci sono piaciuti i boss, dettagliati e con buon gusto estetico (sempre relativamente parlando), e la realizzazione di alcuni cerchi come quello dei golosi e degli eretici. La stessa cosa non si può dire per il dettaglio poligonale, che soprattutto nei nemici è piuttosto basso, in tutta quella serie di effetti particellari che ne abbassano un po' l'impatto complessivo, e per le fonti di luce, elementari e prive di qualsivoglia effetto di riflessione adeguato su strutture e personaggi. Aldilà della scelta opinabile o meno di riadattare l'Inferno di Dante in questa maniera, il cui giudizio definitivo lasciamo al gusto di ogni individuo, la produzione di Visceral Games purtroppo rimane nella media dal punto di vista puramente narrativo, con pochi colpi di scena, esposti in maniera piuttosto anonima, e dialoghi che alternano versetti ripresi esattamente dalla Divina Commedia e altri invece resi in forma più "aulica" scambiando verbi e aggettivi. Il risultato è piuttosto altalenante, con alcuni passaggi sicuramente di non facile fruibilità soprattutto per i videogiocatori più giovani. Il doppiaggio - completamente in italiano - ad ogni modo è interessante così come le musiche, che accompagnano il giocatore e ben si sposano con quello che accade su schermo.

Il Dante che verrà

All'interno del Blu-Ray di Dante's Inferno è presente un filmato che annuncia la realizzazione dell'espansione denominata "I Tormenti di Santa Lucia", che sarà disponibile a partire dal 29 Aprile a un costo ancora non precisato. Ogni giocatore avrà a disposizione un editor per realizzare arene di combattimento che potranno essere affrontate anche in cooperativa, con tanto di classifiche online. Da quanto si evince dal filmato sarà possibile scegliere l'ambientazione attingendo da quelle del gioco, il numero e la tipologia di nemici e le magie/combo a disposizione dei partecipanti. Un'idea interessante che aspettiamo di provare in prima persona, e che potrebbe dare nuova longevità al gioco.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (811)
8.3
Il tuo voto

Dante's Inferno arriva nell'affollata schiera degli action game forte di una produzione importante e di un background "storico" di sicuro fascino, seppur rivisitato in una maniera talvolta non proprio consona a quanto ci si aspetterebbe. Il titolo di Visceral Games propone un impianto tecnico con diversi alti e bassi ma graziato da 60 frame al secondo e da alcuni scorci interessanti, ed è un gioco divertente e che scorre via in maniera sempre piacevole. Soffre però nel bilanciamento della difficoltà e manca di quella "pulizia" nella telecamera, nella narrazione e nelle meccaniche di gioco che non gli permettono di competere con i migliori esponenti del genere. La base c'è quindi, ci aspettiamo però che venga corretto il tiro per lo scontato e inevitabile secondo capitolo.

PRO

  • Fluidità e velocità
  • Interessanti sezioni puzzle
  • Divertente

CONTRO

  • Bilanciamento della difficoltà
  • Longevità bassa
  • Qualche problemino nel level design e nel sistema di controllo