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L'attesa è finita

Dopo lo straordinario successo in Giappone e in America, Dragon Quest IX approda sugli scaffali italiani: è davvero il capolavoro che aspettavamo?

RECENSIONE di Christian Colli   —   29/07/2010

Quando Square Enix annunciò l'intenzione di lanciare il nono capitolo della serie Dragon Quest direttamente su Nintendo DS fummo tutti coscienti che il mercato videoludico stava definitivamente cambiando. Altri tre episodi del franchise erano in via di conversione per la console Nintendo, ma la scelta di produrre un episodio inedito direttamente per il mercato portatile aveva lasciato i fan quantomeno perplessi. La rivelazione, poi, che il gioco si sarebbe concentrato principalmente sull'esperienza multigiocatore, fu un vero shock. Una delle serie di JRPG più amate in tutto il mondo rischiava una vera e propria metamorfosi, allontanandosi dalla struttura così tradizionale che aveva contraddistinto il franchise per più di un decennio. Ora, finalmente, a un anno di distanza dallo stratosferico successo della release giapponese, tutti i nodi vengono al pettine.

L'attesa è finita

Storia di un angelo caduto

La componente narrativa non è mai stata l'elemento principale nei vari episodi della saga Dragon Quest: in questo caso la maggior parte dei fan si aspettava una trama ridotta ai minimi termini, ma possiamo smentire queste paure poiché una storia c'è, e anche buona, seppur non invasiva come nella maggior parte dei JRPG odierni. Ma partiamo dal principio: questa volta interpretiamo una sorta di angelo che veglia sugli esseri umani, aiutandoli di nascosto con i loro problemi quotidiani per poi raccogliere l'energia della loro gratitudine, chiamata Benessenza.

L'attesa è finita

Questa risorsa viene poi donata all'albero sacro Ygdrasil: tuttavia qualcosa va storto e ci ritroveremo nella terra degli umani, il Protettorato, visibili e privi di quasi tutti i nostri poteri. A questo punto non ci resterà che compiere buone azioni per attirare l'attenzione della divinità, cercando contemporaneamente i frutti dispersi di Ygdrasil. Da questo momento in poi la trama è composta da un mosaico di brevi storie che riguardano i vari paesi che visiteremo e i loro abitanti: pur non solide come, per esempio, la trama di Dragon Quest V: La Sposa del Destino, le mini-trame in cui saremo coinvolti risultano godibili e ben scritte, regalando spesso momenti piuttosto intensi, come nel caso del Cavaliere d'Ombra o della piaga di Malazia. Ciò che manca a Dragon Quest IX: Le Sentinelle del Cielo è probabilmente una trama più epica e corale, che emerge soltanto verso le ultime battute della main-quest, ma l'assenza di compagni caratterizzati tutto sommato pesa sull'evoluzione narrativa meno di quanto temessimo, grazie a NPC ben caratterizzati e a un sistema di gioco che rende il nostro party più uno "strumento" che un elemento narrativo. Un sincero elogio merita l'adattamento italiano, probabilmente uno dei migliori mai realizzati per il nostro mercato videoludico: non solo i giochi di parole per personaggi, oggetti e ambientazioni sono stati rispettati e adattati con abilità, ma i vari testi e dialoghi hanno goduto di una traduzione eccellente, risultando infatti scorrevoli, godibili e naturali.

Spazio alla fantasia

Sul retro della confezione troneggia uno slogan interessante: crea e personalizza il tuo eroe! Questa risulta in effetti una delle caratteristiche più importanti di Dragon Quest IX: Le Sentinelle del Cielo, anche se a prima vista sembra la più debole: il giocatore può scegliere infatti tra svariate capigliature ed espressioni facciali, peccato che risultino esplicitamente riciclate da Dragon Ball e altri manga di Akira Toriyama, storico character designer del franchise, all'opera anche in questa nona incarnazione.

L'attesa è finita

Dopo aver creato il nostro alter-ego, l'editor torna accessibile una volta raggiunta la città di Stornland, dove sarà possibile creare i membri del nostro party, che ci seguiranno silenziosamente nelle nostre peregrinazioni, pronti a essere sostituiti in qualsiasi momento. In realtà, la personalizzazione suddetta diventa evidente quando si cominciano a trovare i vari oggetti che compongono l'equipaggiamento: Dragon Quest IX: Le Sentinelle del Cielo propone letteralmente centinaia di armi e armature graficamente diverse che modificano l'aspetto dei nostri personaggi, sia in combattimento che durante l'esplorazione, addirittura creabili tramite la combinazione Alchemica, e la varietà delle combinazioni è tale che presto diventa più una questione di gusto estetico che di performance. L'abilità dei Level 5 è stata messa duramente alla prova, ma tecnicamente ci troviamo di fronte a un prodotto davvero ineccepibile: la qualità e il dettaglio delle ambientazioni e degli oggetti è incredibile, tale da farci perdonare quei frequenti ma lievi rallentamenti che si verificano durante l'esplorazione delle città. Per alleggerire il motore 3D, il team di sviluppo ha avuto anche la buona idea di rendere tridimensionali soltanto i nostri personaggi e i comprimari più importanti, mentre gli NPC più comuni sono proposti tramite tradizionali sprite bidimensionali. La bravura di Level 5 si estende anche e sopratutto ai combattimenti: come in Dragon Quest VIII, anche in questo caso l'intero party è visibile, la tipica visuale in prima persona viene infatti abbandonata a favore di scontri più dinamici contro la gran varietà di nemici che affronteremo, dai tradizionali slime a creature decisamente più grosse e inquietanti, ma sempre in quello spirito buffo e cartoonesco che strapperà più di un sorriso. Forse, l'unico elemento debole dell'eccellente comparto tecnico risiede nella colonna sonora di Kōichi Sugiyama: la qualità delle tracce è sopra la media, ma la varietà lascia parecchio a desiderare.

Il Dragon Quest definitivo?

Come già detto, (Square) Enix ha sempre concentrato i suoi sforzi su una struttura piuttosto tradizionale ma limata sempre alla perfezione, proposta di episodio in episodio con le aggiunte del caso. Questa nuova iterazione è un po' la summa di tutta la saga e propone le svariate feature che abbiamo imparato ad amare da Dragon Quest III in poi.

L'attesa è finita

Torna quindi la distribuzione dei punti guadagnati al level up, che permette di acquisire bonus e abilità in vari settori, come per esempio l'utilizzo delle varie armi che è possibile impugnare. Torna anche la possibilità di cambiare classe ai nostri personaggi: cominceremo da Clown ma una volta raggiunta l'Abbazia Mutationis saremo in grado di cambiare classe e diventare Guerriero, Sacerdote, Mago, Ladro o Lottatore. Il gioco propone anche più di un centinaio di side-quest sparse per il mondo, alcune delle quali sbloccheranno nuove classi, come ad esempio Esploratore, Maestro d'Armi o Gladiatore. Siamo dunque invogliati a sperimentare, cambiando frequentemente classe per ottenere abilità diverse o magari soltanto per acquisire altri punti, da conservare per le classi che ci interessano di più. Ciò richiede ovviamente una buona dose di grinding, che non risulta mai pesante grazie all'ottimo bilanciamento degli scontri, e sopratutto non è affatto necessario a proseguire nell'avventura, diventando un elemento opzionale per tutti i giocatori che vogliono sviscerare al massimo la cartuccia o personalizzare a piacimento il proprio party. Dragon Quest IX: Le Sentinelle del Cielo non è comunque un gioco facile, attenzione, e richiede frequentemente un saggio utilizzo delle magie di potenziamento o depotenziamento e dei Colpi di Grazia, tecniche speciali, addirittura combinabili, che diventano disponibili solo in certi momenti dello scontro. Grazie alla visibilità dei nemici sullo schermo e all'assenza, quindi, degli scontri casuali, l'esperienza risulta eccezionalmente godibile, senza mai diventare frustrante o noiosa.

Modalità multigiocatore

Eccoci dunque a parlare della feature più importante, quella che ha terrorizzato i fan, sopratutto quando Square Enix affermò di voler sviluppare il gioco attorno ad essa. In realtà, la modalità multigiocatore è completamente accessoria e veramente ben studiata.

L'attesa è finita

Tutto parte sempre dalla locanda di Stornland: lì è possibile collegarsi al servizio Wi-Fi di Nintendo per scaricare nuove quest o NPC che alloggeranno nelle stanze dell'edificio, regalandoci occasionalmente nuovi oggetti. Ma nella stessa locanda è possibile anche "entrare" nel mondo di un altro giocatore nei paraggi e in quel caso avremo svariate possibilità: potremo farci proprio i fatti nostri, scorrazzando nel sul mondo a piacimento, ma lui in qualunque momento potrà richiedere il nostro aiuto e starà a noi decidere se dargli man forte per un combattimento o ignorarlo del tutto. E' importante sottolineare che soltanto il giocatore ospitante potrà procedere nella storia, alla chiusura della partita infatti gli ospiti manterranno i punti esperienza, gli oggetti e il denaro guadagnato, ma non condivideranno i progressi del host. La modalità multigiocatore risulta quindi meno incisiva di quanto Square Enix volesse far credere, la sua maggiore utilità risiede infatti nella possibilità di scambiare le Mappe del Tesoro, acquisibili durante l'avventura in solitario, e che rappresentano principalmente i contenuti finali del gioco. Una mappa ci indicherà vagamente la locazione di una "grotta" e se riusciremo a trovarla potremo accedere a un dungeon speciale che propone creature, boss ed oggetti molto rari. Tramite le Mappe del Tesoro è possibile acquisire equipaggiamenti eccellenti e combattere boss aggiuntivi. Alla luce di queste considerazioni, è un vero peccato che non sia possibile giocare online e che l'esperienza multigiocatore sia limitata alla connessione di Nintendo DS fisicamente vicini, ma è inutile dire che nel caso disponiate di uno o più amici in possesso di console e cartuccia la longevità del titolo si moltiplica esponenzialmente.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.1
Lettori (221)
9.0
Il tuo voto

Nella recensione non abbiamo neanche menzionato il sistema dei Titoli, guadagnabili raggiungendo determinati traguardi, ma a questo punto ci sembra davvero superfluo sottolineare l'allucinante quantità di contenuti che offre questa cartuccia. I fan dei JRPG più narrativi potrebbero sentire la mancanza di una trama complessa o personaggi più caratterizzati, ma di fronte a un sistema di gioco così curato e appagante sono aspetti che restano decisamente in secondo piano, senza bisogno di scomodare l'eccellente realizzazione tecnica a opera di Level 5. Chi scrive era assolutamente scettico circa questa nuova avventura videoludica, ma ormai è chiaro che Dragon Quest IX: Le Sentinelle del Cielo è l'RPG dell'estate 2010, nonché uno dei migliori disponibili su Nintendo DS.

PRO

  • Tantissimi contenuti, longevità alle stelle
  • Gameplay curato, profondo e appagante
  • Tecnicamente pregevole

CONTRO

  • L'assenza di una trama centrale e di un party caratterizzato potrebbe non piacere
  • Musiche ripetitive