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Un sole splendente

Quando ormai ogni speranza sembrava perduta, Camelot ci riporta nel mondo di Weyard per il terzo capitolo della saga del Sole d'Oro

RECENSIONE di Christian Colli   —   23/12/2010

I fan del genere RPG che hanno vissuto l'era Game Boy Advance ricorderanno probabilmente con tenerezza la bilogia sviluppata da Camelot Software Planning, già famosa per la serie Shining Force: a quei tempi, Golden Sun fu accolto con un certo entusiasmo sia per l'eccellente realizzazione tecnica che per alcuni elementi di gameplay che furono una ventata d'aria fresca per il genere. Il primo episodio comunque fu quasi un esperimento, il bello venne con il sequel: L'Era Perduta ampliava le migliori caratteristiche del prequel e nonostante qualche imperfezione si classificava tranquillamente come uno dei migliori titoli di quel periodo.

Un sole splendente

L'epilogo lasciava intendere che la storia non era finita lì: per anni si è vociferato di un terzo capitolo in cantiere, prima per Game Cube, poi per Wii, infine durante l'E3 2009 Nintendo annunciò in pompa magna L'Alba Oscura per la sua console portatile. A quasi dieci anni di distanza, quindi, Camelot si trova a sfidare colossi come Square Enix sul loro stesso campo: chi vincerà questa sfida?

Una nuova Alba per Weyard

La premessa di Golden Sun: L'Alba Oscura è piuttosto originale. Sono passati trent'anni da quando Isaac e soci hanno evocato il Sole d'Oro e salvato il mondo. Tuttavia le loro azioni non sono state soltanto positive: il potere del Sole d'Oro ha infatti innescato una serie di profonde trasformazioni geologiche e biologiche. Isaac, Garet e gli altri, adesso adulti, si impegnano a studiare gli effetti del Sole d'Oro nel tentativo di invertirli, addestrando contemporaneamente i propri figli all'uso dei loro poteri psinergici. La storia comincia proprio quando Terry, figlio di Garet, combina uno dei suoi pasticci, rovinando uno strumento di Isaac: quest'ultimo ne approfitterà per inviare suo figlio Matthew, Terry e Karis, figlia di Ivan, in un viaggio di formazione allo scopo di recuperare i materiali necessari a ripararlo.

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Inutile dire che quest'avventura diventerà molto più importante per i nostri nuovi eroi. Camelot rimedia all'aspetto più criticato dei due prequel: la caratterizzazione dei personaggi e la complessità della storia. I nuovi protagonisti sono infatti estremamente piacevoli e interessanti, mentre il plot riserva qualche inaspettato colpo di scena. Tuttavia, L'Alba Oscura eredita il copione un po' prolisso dei suoi predecessori: spesso i dialoghi (completamente in italiano) tendono a essere eccessivamente lunghi e ridondanti, smorzando un po' il ritmo dell'avventura, a causa anche dell'insistente presenza di momenti in cui il giocatore è chiamato a commentare la conversazione con uno stato emotivo preciso, una pausa che non aggiunge nulla e modifica soltanto la risposta che riceveremo prima che la storia prosegua. Chi ha già giocato i prequel ritroverà ne L'Alba Oscura numerosissimi personaggi, citazioni e luoghi delle precedenti avventure, ma i neofiti non si scoraggino: Camelot ha infatti avuto il buon senso di inserire una sorta di enciclopedia che spiega per filo e per segno eventi, posti e personaggi della bilogia originale.

Un sole splendente

Djinn per tutti

Golden Sun: L'Alba Oscura mantiene l'eccellente struttura dei prequel con variazioni davvero minime. Il gioco è ancora un JRPG di stampo classico che si sviluppa in modo abbastanza tradizionale tra villaggi in cui interagire con i numerosi NPC e labirinti in cui affrontare i nemici nei tipici combattimenti casuali, per fortuna non troppo frequenti, e risolvere intelligenti puzzle ambientali grazie alla "psinergia" dei personaggi. Gli enigmi proposti nei dungeon sono il vero fiore all'occhiello del gioco e, proprio come accaduto con i prequel, riescono a mantenere l'esperienza fresca e interessante. Il giocatore deve sfruttare le psinergie del gruppo in modo creativo e intelligente: per raggiungere una piattaforma sarà necessario ad esempio far crescere un rampicante da usare come appiglio o spostare uno scalino con la telecinesi.

Un sole splendente

Queste stesse "magie" possono essere utilizzate in combattimento e il repertorio di ogni personaggio si amplia grazie all'influenza dei Djinn. Le mistiche creaturine che nel 2001 fecero il verso ai pokémon tornano in pompa magna con una funzione che rende il sistema di combattimento decisamente unico e originale: i Djinn da trovare sono ben settantadue e possono essere "piazzati" sui personaggi per modificare i loro attributi e le psinergie utilizzabili durante i combattimenti. I Djinn piazzati possono essere anche scatenati per colpire i nemici o potenziare il party, diventando poi una sorta di "risorsa" che determina il tipo di evocazione che i personaggi possono effettuare, magie davvero devastanti ed estremamente spettacolari. Il sistema appare poco intuitivo durante le prime ore di gioco ma una volta assimilato consente un'ottima varietà e libertà di personalizzazione dei personaggi e delle loro abilità, una feature che rende il gameplay di Golden Sun: L'Alba Oscura meno banale di quanto possa sembrare.

Il 3D di Camelot

Golden Sun e Golden Sun: L'Era Perduta si distinsero ai tempi per l'impressionante qualità tecnica che li distaccava nettamente dal resto delle produzioni contemporanee per Game Boy Advance. L'eccellente colonna sonora di Motoi Sakuraba torna anche in questa occasione e si riconferma uno splendido accompagnamento per ogni situazione offerta dal gioco, offrendo un repertorio di tracce vario e mai banale, che i fan della serie riconosceranno subito.

Un sole splendente

Per quanto riguarda la realizzazione grafica, il discorso è un po' più complesso: il 2D renderizzato dei prequel era un piccolo capolavoro di tecnica dieci anni fa, ma nel 2010 la scelta di Camelot è ricaduta quasi ovviamente su un più prevedibile engine tridimensionale. A scanso di equivoci, il 3D di Golden Sun: L'Alba Oscura è assolutamente ottimo. Da un punto di vista tecnico, il nuovo Golden Sun è senz'altro una delle migliori produzioni per Nintendo DS e non soltanto grazie al 3D fluido e ben modellato, ma anche per la cura del dettaglio e delle scelte cromatiche, che impreziosiscono ogni ambientazione o creatura. L'Alba Oscura, inutile dirlo, eccelle tecnicamente durante i combattimenti, in cui vengono abbandonati i modelli super-deformed dei personaggi per mostrare scontri più "realistici" e dinamici, arricchitti da animazioni spettacolari e pirotecnici effetti visivi, sopratutto durante le già citate evocazioni, a tratti esageratemente lunghe e complesse. L'unico difetto si riscontra nella realizzazione dell'interfaccia, in particolare di menu e inventario, la cui gestione è decisamente poco intuitiva e troppo macchinosa.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.6
Lettori (92)
9.1
Il tuo voto

Un'attesa ripagata: questo terzo capitolo della saga di Golden Sun è davvero un eccellente JRPG che farà la felicità dei fan del genere. Paradossalmente, il difetto principale di Golden Sun: L'Alba Oscura è quello di non essersi praticamente distaccato dai predecessori, proponendo a distanza di anni la stessa struttura e le stesse idee. Non ci dispiace, ma stupisce un po' il poco coraggio di osare espresso da Camelot con questa iterazione. Golden Sun: L'Alba Oscura perde la sfida con Dragon Quest IX come miglior JRPG su Nintendo DS per un soffio, perchè battere la longevità del titolo Square Enix è decisamente arduo, ma il titolo Camelot offre comunque una più che generosa trentina di ottime ore di gioco, vari extra... e una nuova attesa per il prossimo episodio.

PRO

  • Tecnicamente eccellente
  • Storia e personaggi interessanti
  • Game-design intelligente e mai noioso

CONTRO

  • Poche innovazioni rispetto ai prequel
  • Interfaccia macchinosa
  • Dialoghi eccessivamente prolissi