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Quando il calcio incontra il 3D

Privo della "solita" competizione con Fifa, Pro Evolution Soccer arriva su 3DS con il campo libero e tanta voglia di vincere la prima partita di calcio tridimensionale

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   07/04/2011

Quale sarà il prossimo step evolutivo dei videogiochi calcistici? Forse il fotorealismo a livello grafico, o piuttosto lo sviluppo di intelligenze artificiali sempre più credibili e umane, o ancora un sistema di controllo maggiormente preciso e accessibile. Magari tutti questi elementi andranno di pari passo nella stessa direzione, mantenendo la struttura di base che da anni caratterizza il genere. Eppure quello che probabilmente manca alla formula che siamo abituati a conoscere ed apprezzare è un maggiore coinvolgimento all'interno dell'azione e del campo di gioco stesso; oggi l'utente è una specie di deus ex machina, un superuomo che osserva da un punto di vista lontano e privilegiato controllando come marionette i propri calciatori. Approfittando del lancio del nuovo portatile Nintendo e delle sue caratteristiche peculiari, Konami ha pensato di recuperare un concetto sicuramente non inedito, ovvero quello della telecamera posizionata proprio dentro al rettangolo verde ad altezza uomo, ma evidentemente destinato secondo le intenzioni del team nipponico a trovare nuova linfa e forse definitiva consacrazione grazie all'effetto tridimensionale del 3DS. Missione compiuta?

Terzino fluidificante

La risposta, molto sinceramente, è no. La visuale "giocatore", ovvero quella maggiormente utilizzata come veicolo promozionale di questo PES 2011 3D, ha confermato infatti anche in fase di recensione tutte le nostre perplessità sollevate fin dalla presentazione del gioco; in pratica in questo caso la telecamera va a posizionarsi poco dietro alle spalle del calciatore controllato, mantenendo sempre al centro dello schermo la palla. Cosa significa alla prova dei fatti? Semplice: una continua serie di rotazioni e spostamenti che privano del senso dell'orientamento e creano una confusione insostenibile anche solo per muovere il proprio giocatore, figurarsi per creare azioni degne di nota. Il ristretto angolo visivo impedisce infatti di avere una percezione della posizione dei propri compagni così come degli avversari che giungono alle spalle, limitando pesantemente il gioco di squadra a favore di stucchevoli e poco gratificanti azioni individuali. Addirittura meno gestibile la fase di difesa, in cui si finisce per trovarsi totalmente in balia delle incursioni degli avversari. Certo l'effetto 3D è gradevole, e porta con sè una effettiva sensazione di coinvolgimento e di "presenza" che però non riesce in nessun modo a compensare i limiti che implica al gameplay. Pensare che basti spostare l'angolo visivo dentro al campo per replicare le sensazioni di Messi o Cristiano Ronaldo è una ingenuità che ben presto mostra la sua inconsistenza.

Quando il calcio incontra il 3D

Ancora peggiore è la visuale "normale vicina", che mantenendo una analoga posizione blocca però la rotazione, rimanendo fissa parallela alla linea laterale. Una soluzione totalmente ingestibile che impedisce anche solo di vedere ciò che sta lontano più di due metri dal calciatore controllato. Poco più tollerabile la "verticale vicina", che però appare ancora una volta incapace di garantire una sufficiente visione del campo. Fino a qui le note negative, se non addirittura inconcepibili considerando che provengono da un team che ha a che fare coi giochi di calcio da una vita. Per fortuna esistono altre due inquadrature oltre a quelle fallimentari appena descritte; più conservative, meno forzatamente legate all'elemento tridimensionale, e per questo semplicemente più adatte a sostenere una meccanica di gioco che è nata proprio con questo tipo di telecamera in mente. Si tratta del classico "grandangolo", in realtà purtroppo non molto ampio né regolabile nello zoom, ma sufficiente per restituire immediatamente le sensazioni del "vero" PES; e la "verticale grandangolo", posta sul lato corto del campo ma molto in alto, così da consentire una visione quasi completa della squadra e dei movimenti dei giocatori. Una soluzione, quest'ultima, che vale la pena di provare, anche per gustarsi un po' di effetto 3D senza dover per forza mettere in secondo piano la giocabilità.

L'effetto 3D

Tra tutti i titoli del lancio, PES 2011 3D è sicuramente uno di quelli che si rivelano più efficaci per dimostrare la bontà dell'effetto tridimensionale del nuovo portatile Nintendo. Pur ovviamente in maniera variabile in relazione all'inquadratura utilizzata, il senso di profondità dona effettivamente qualcosa in più all'esperienza nella rappresentazione del campo di gioco, così come nel garantire maggiore "fisicità" ai giocatori.

Il solito PES

Se PES 2011 3D tenta, pur fallendo, di stupire e cambiare le carte in tavola per quanto riguarda l'aspetto visivo, dove invece non porta alcuna novità è nella meccanica di gioco. Si tratta in estrema sintesi dello stesso PES visto su PSP, che a sua volta era un adattamento dei capitoli per PS2. Il gameplay è quindi valido seppur familiare, forse anche troppo per i giocatori di vecchia data che hanno seguito lo sviluppo della serie Konami nel corso degli anni; stiamo certamente parlando di quello che solo una generazione fa era considerato il capolavoro assoluto e paradigma del genere, ma è anche vero che l'evoluzione dei recenti capitoli su home console ha portato così tante novità che il distacco appare ora davvero marcato. PES 2011 3D resta un prodotto gradevole, immediato e senza troppi fronzoli, ma che non può non avere un sapore di "già visto e già giocato" per chi ha collezionato centinaia se non migliaia di partite con i vari episodi per Ps2. Che questo sia un elemento positivo o negativo, dipende dai gusti; l'importante è sapere che su 3DS Pro Evolution Soccer è questo, ovvero un titolo che in questa veste ha iniziato (non oggi, tra l'altro) a dimostrare i suoi anni. Passando invece alle modalità di gioco è un peccato notare che, evidentemente a causa dei limiti di tempo imposti per l'uscita nel day one della console, l'offerta si sia decisamente ristretta ad una manciata di opzioni.

Quando il calcio incontra il 3D

Oltre al match di esibizione il single player, privato addirittura dell'allenamento libero, si limita ad offrire la scelta tra la Champions League e la solita Master League, con quest'ultima destinata evidentemente ad impegnare per la maggior parte del tempo il giocatore. L'assenza del multiplayer online pesa come un macigno quindi nell'ottica della longevità complessiva, e ben poco può fare il wireless locale con cui sfidare un amico in carne e ossa. Poco più di una nota per il supporto a StreetPass, grazie al quale la propria squadra della Master League può fronteggiare in maniera automatica quella di eventuali altri utenti 3DS incrociati per strada. Per quanto riguarda la componente tecnica, come detto questa è mutuata in larga parte dalla versione PSP, con qualche leggero miglioramento soprattutto nei visi dei giocatori più rappresentativi; molto spogli invece gli elementi a bordocampo così come il pubblico, costituito da una texture sgranata che risulta addirittura ridicola durante i replay. Lo schermo inferiore è invece utilizzato per ospitare il radar e fino a quattro tattiche, da applicare con un semplice tocco senza soluzione di continuità dell'azione. Da segnalare invece i menù, davvero brutti e con una dimensione dei caratteri di testo microscopica.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.6
Lettori (35)
7.4
Il tuo voto

PES 2011 3D è un prodotto i cui maggiori pregi sono rappresentati dagli elementi di spicco che la serie ha sempre offerto nella sua versione "da PS2"; ci riferiamo ad un gameplay di qualità, accessibile e familiare, anche se ormai in parte superato e che inizia a sentire il peso degli anni. Al contrario gli aspetti specifici di questa edizione, in particolare il set di telecamere ravvicinate idealmente inserite con lo scopo di aumentare il coinvolgimento nell'azione, si sono rivelate incapaci di garantire una sufficiente giocabilità al di là del puro valore cosmetico; per fortuna tra le opzioni ci sono un paio di varianti magari meno originali, ma decisamente più adatte per consentire a PES di esprimere il suo valore. Mettendo quindi una pietra sopra agli improbabili slanci rivoluzionari dei designer nipponici, ciò che resta è il solito ottimo PES, con l'unico reale difetto legato alla povertà di opzioni e alla grave assenza del multiplayer online. Resta comunque uno dei migliori titoli del lancio della console, poco ma sicuro.

PRO

  • Il solito PES "da PS2", garanzia di qualità
  • Discreta veste grafica
  • Ottimo utilizzo del 3D

CONTRO

  • Telecamere "in campo" da dimenticare
  • Poche modalità e niente multiplayer online
  • Il gameplay inizia a sentire il peso degli anni