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American graffiti

Come salvare fidanzata e pianeta partendo da un murales

RECENSIONE di Massimo Reina   —   29/11/2011

Di giochi indie realizzati con pochi mezzi, che puntano quindi più sulla forza dell'idea di base che sull'orpello fine a sé stesso per cercare di fare presa sul pubblico, e che spesso si rivelano poi migliori concettualmente di prodotti più blasonati o che avevano potuto contare in fase di sviluppo su ingenti quantitativi di danaro, è sempre più pieno il panorama mondiale di produzioni videoludiche. Alcuni, vedi Minecraft, sono addirittura riusciti a conquistare milioni di videogiocatori, rendendo di conseguenza milionari i rispettivi sviluppatori, di pari passo col successo riscontrato.

American graffiti

Questo non sarà magari il destino di Sideway: New York, videogioco a piattaforme sviluppato da Playbrains, che certamente potrebbe però rientrare in quella schiera di prodotti in grado di guadagnarsi un suo spazio fra gli appassionati di genere. Anche perché esso è un titolo per certi versi originale, come avremo modo di approfondire tra poche righe. Ma procediamo con ordine. Il protagonista del gioco si chiama Nox, vive a New York ed è un graffitaro, un giovane, cioè, che esprime la propria arte - tale viene giustamente considerata quando essa non mira a deturpare edifici di interesse storico e artistico - attraverso dei disegni e delle pitture realizzate quasi sempre su superfici quali mura, cancelli, pannelli e altri elementi che solitamente possono costituire il tessuto urbano di una città. Senza spoilerare troppo sulla storia, diciamo ancora che a causa dei poteri di un certo tizio di nome Spray, il ragazzo finisce per essere risucchiato nel mondo di quei graffiti che egli ama tanto produrre, trasformato in una figura bidimensionale costretta a spostarsi lungo le pareti della propria città nel tentativo, tra le altre cose, di tornare alla normalità, salvare la sua fidanzata e pure il mondo intero.

Saltare e esplorare

Per riuscire nell'impresa il ragazzo deve, ovviamente con l'aiuto del giocatore, combattere dei nemici, saltare o arrampicarsi da un punto all'altro dello scenario ed evitare tutti quei pericoli e ostacoli che gli si parano davanti man mano che procede nel suo percorso. E fin qui, direte voi, niente di nuovo, sembrerebbe il classico platform 2D. Dunque dove sarebbe l'originalità descritta all'inizio? Semplice, essa è da ricercare nel concept stesso del prodotto e di conseguenza nel modo in cui è stato strutturato il gameplay: quest'ultimo prevede infatti che i tipici elementi da gioco bidimensionale descritti sopra vengano applicati su uno scenario tridimensionale.

American graffiti

Le mura degli edifici entro cui ci si trova a muoversi non sono difatti piatti e ordinati, ma presentano angoli, spigoli, interruzioni e altre imperfezioni o caratteristiche fisiche attorno al quale far muovere il proprio personaggio. Ne consegue, quindi, che oltre ai tipici ostacoli da platform game il nostro eroe debba vedersela anche con quelli più "naturali", visto che parecchie delle piattaforme e delle pareti che compongono i livelli sono costituiti da reali elementi architettonici come per esempio cornicioni, bordi di terrazzi o cornici di finestre. E con i cambi di prospettiva derivanti dai suoi movimenti. Per esempio basta un balzo verso il basso o verso l'alto e quello che prima era il pavimento adiacente alla parete sulla quale scorreva fino a un secondo prima Nox diventa a sua volta il nuovo piano orizzontale entro cui far muovere il ragazzo. Questi repentini cambi di vista, derivanti dal riposizionamento dell'inquadratura della camera possono inizialmente spiazzare l'utente o provocargli qualche fastidio, ma una volta capiti i meccanismi che regolano il tutto e abituato lo sguardo, la cosa diventa quasi naturale da seguire e non suscitare eccessivi fastidi.

Bello e impossibile

Per rendere meglio l'idea di quanto appena descritto vi invitiamo a dare un'occhiata al video presente all'interno di questa recensione. Questi continui cambi di prospettiva non sono comunque fini a sé stessi, come avrete certamente intuito, ma servono spesso, al pari di alcuni poteri che si sbloccano per Nox proseguendo nell'avventura, per superare determinati punti, ottenere l'accesso ad aree segrete altrimenti irraggiungibili e risolvere alcuni puzzle, la cui presenza diventa importante per incrementare ulteriormente il tasso di sfida, che generalmente si mantiene su buoni livelli.

American graffiti

Sideway: New York presenta infatti un livello di difficoltà non eccessivo, è vero, ma in alcuni momenti raggiunge dei discreti picchi di difficoltà, anche se la continua presenza di checkpoint mitiga in buona parte eventuali momenti di frustrazione nel non riuscire inizialmente a superare un determinato ostacolo. Tutto ciò, però, se da un lato rende fruibile il gioco anche a tutti coloro che vogliono divertirsi senza però sbattersi più di tanto nel superare determinati ostacoli, dall'altro costituisce un serio problema alla longevità di un prodotto che può in questo modo essere completato in una manciata di ore. A meno di non voler riprenderlo nuovamente per esplorare ogni area e recuperare ogni oggetto presente sullo schermo, difficilmente a qualcuno verrà voglia di rigiocarlo. Concludiamo dando uno sguardo al comparto tecnico del gioco. Per quanto riguarda la parte visiva, il titolo mostra alti e bassi: carina e colorata la grafica, interessanti nel concept, come già detto, gli scenari, belli i personaggi, un po' meno le animazioni, specie quelle del protagonista, i cui movimenti talvolta sembrano sfuggire al controllo del videogiocatore creando non pochi problemi specie in prossimità di alcuni ostacoli da superare o piattaforme da raggiungere con un balzo. E gli strani, vista la grafica non certo pesante da gestire, cali di frame rate che si registrano saltuariamente. Per quanto riguarda invece la parte audio, nulla di particolare da segnalare per gli effetti sonori, se non i classici suoni tipici per questa tipologia di prodotti che rientrano qualitativamente nella media delle produzioni di genere, mentre per la colonna sonora dobbiamo invece sottolineare la musica hip hop che accompagna l'azione, anche se in maniera non direttamente correlata visto che i brani si susseguono l'un l'altro senza interagire magari con quanto avviene sullo schermo. I brani, comunque orecchiabili, pare siano stati realizzati dal cantante Mr. Lif, al secolo Jeffrey Haynes.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (2)
8.4
Il tuo voto

Sideway: New York è un platform tutto sommato interessante. A parte qualche difetto, infatti, risulta essere un gioco gradevole che riesce a mescolare abbastanza bene tutti quegli elementi classici del genere con altri contenuti più originali.
Fosse stato più longevo e meglio sviluppato per quanto concerne il controllo del protagonista in alcuni frangenti, avremmo tranquillamente potuto parlare di un grande titolo, tenendo conto ovviamente del tipo di produzione. Ma non si può avere tutto, a volte, per cui in definitiva ci sentiamo di consigliarlo ugualmente ai fan di genere e soprattutto a chi di loro è alla ricerca di un titolo concettualmente particolare e leggermente innovativo sotto diversi aspetti.

PRO

  • Giocabilità nell'insieme valida
  • Level design ben congeniato
  • Grafica stilisticamente gradevole

CONTRO

  • Longevità ridotta ai minimi termini
  • Qualche calo di frame rate