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Provaci ancora, Doc!

Il Professor Layton ha ufficialmente un rivale e gli appassionati di puzzle e misteri hanno una nuova serie con cui scervellarsi

RECENSIONE di Christian Colli   —   23/12/2011

Poche settimane fa vi abbiamo parlato di una nuova detective-story "a enigmi" sviluppata per Nintendo 3DS, James Noir's Hollywood Crimes 3D, pensata proprio per colmare la lacuna del genere nella ludoteca della nuova console portatile. Da qualche anno queste avventure grafiche condite da puzzle e rompicapi sono diventate sempre più popolari, indubbiamente grazie al successo del Professor Layton di Level 5, il quale peraltro è da poco impegnato in una nuova avventura per Nintendo DS.

Provaci ancora, Doc!

L'inghippo è proprio questo, però, perché al momento non c'è alcun Professor Layton in 3D, almeno in Europa, e numerose software house stanno cercando di approfittare della sua assenza per lanciare i loro nuovi franchise, nel tentativo di dimostrare che il buon professore non è l'unico detective sulla piazza.

Bonjour, monsieur Lautrec

Konami, ad esempio, si è inventata questo dottor Lautrec: le somiglianze fra i due personaggi e i loro giochi (diamine, perfino i titoli) non sono certo casuali, ma scambiare questa nuova avventura per un mero clone di quelle Level 5 potrebbe essere un grave errore.

Provaci ancora, Doc!

Eppure, anche il dottor Jean-Pierre Lautrec ha un assistente, in questo caso la bella Sophie, e anche il dottor Lautrec ha il pallino per i misteri, benché in effetti glielo imponga la sua professione di archeologo. Il dottor Lautrec e i personaggi che popolano la sua storia hanno un aspetto cartoonesco, sebbene molto più stilizzato rispetto al character design del Professor Layton (e oseremmo dire anche un po' meno gradevole) e tantissimi intermezzi narrativi sono completamente animati e doppiati, proprio come nelle avventure del Professore di Level 5. Insomma, numerose similitudini, tutte mirate a convincere il potenziale utente di trovarsi di fronte a una valida alternativa, magari a un vero e proprio degno erede del professore. E in realtà, Il Dottor Lautrec e i Cavalieri Perduti, quasi ci riesce. C'è un solido impianto narrativo che ruota attorno al tesoro nascosto di Luigi XIV di Francia e alle ricerche del dottore, ostacolate dalle aggressioni di un misterioso culto e dalle indagini della polizia, e non ci sono soltanto enigmi da risolvere ma anche momenti in cui lo stile di gioco cambia drasticamente, in una struttura che in sostanza si divide in tre fasi separate. Il ciclo inizia generalmente con la ricerca del luogo in cui dovrebbe essere nascosto un nuovo indizio o tesoro: questa è decisamente la fase più noiosa del gameplay, si tratta praticamente di seguire le conversazioni e i ragionamenti del dottor Lautrec e di Sophie per poi cercare un dettaglio in una discreta ricostruzione poligonale di una location parigina. Questo ci permetterà di passare alla seconda fase della ricerca, in cui le cose si fanno decisamente più interessanti, almeno sulla carta.

L'effetto 3D

A parte qualche rompicapo che sfrutta piacevolmente l'effetto 3D, quest'ultimo non è certo la principale caratteristica de Il Dottor Lautrec e i Cavalieri Perduti. L'effetto stereoscopico è perlopiù utilizzato per donare profondità ad alcune inquadrature, in particolare durante le cutscene e l'esplorazione di una location.

Metal Gear Lautrec

Bisogna dare atto a Konami di aver quantomeno provato a non clonare interamente anche la struttura delle avventure del Professor Layton, proponendo una visione tutta sua dello stesso genere e degli stessi presupposti. Il gioco è stato scritto, diretto e prodotto da Noriaki Okamura, uno dei principali autori di Metal Gear Solid Portable Ops e, sopratutto, della bilogia di Zone of the Enders;

Provaci ancora, Doc!

in effetti, si reincontrano un po' di elementi abbastanza estranei al genere delle avventure grafiche, come dimostra già la seconda meccanica del gioco, in cui dovremo esplorare dei labirinti in visuale isometrica, controllando direttamente il bizzarro dottore per evitare i nemici che ostacolano il nostro tragitto verso l'obiettivo. Un po' action e un po' puzzle, queste sessioni richiedono riflessi e intuito per aggirare i nostri avversari e spostare blocchi o raccogliere oggetti senza essere visti. I puzzle veri e propri, quelli che in fondo sono il cuore del gioco, sono la sfida più difficile da superare per raggiungere il tesoro di turno: sono i consueti rompicapi enigmistici a cui ci ha abituato (rieccolo!) il Professor Layton; la difficoltà non è particolarmente elevata, anche se alcuni sanno essere piuttosto subdoli, ma il problema è che non spiccano certo in originalità o varietà e parecchi di essi tendono a somigliarsi anche troppo. Superata anche questa prova, il giocatore si trova alle prese con una sorta di boss di fine missione, spesso impersonato da un essere soprannaturale, uno spirito che dovremo sconfiggere in un combattimento a turni dal sapore tipicamente JRPGesco utilizzando gli oggetti raccolti durante la fase esplorativa precedente. C'è una certa logica da seguire per sconfiggere questi nemici che rende le battaglie una sorta di particolare puzzle a loro volta, tuttavia non è spiegata in modo particolarmente chiaro e l'esperienza del giocatore si fonda fin dall'inizio su un processo di trial & error un po' ingenuo. Il problema, semmai, è che l'iter appena descritto tende a ripetersi "a blocchi" per l'intera avventura: le tre fasi si susseguono l'una dopo l'altra, concluso un ciclo se ne comincia un altro e, a causa della poca varietà di situazioni e enigmi, il gioco stesso tende a diventare eccessivamente ridondante.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (9)
7.3
Il tuo voto

Con Il Dottor Lautrec e i Cavalieri Perduti, Konami mette in campo il primo, vero sfidante all'impero enigmistico del Professor Layton. Quasi ci riesce a farcelo dimenticare, grazie sopratutto a una impostazione particolarmente originale, ma poi si perde in un bicchier d'acqua: la struttura diventa presto ripetitiva e gli enigmi non sono ispirati e sorprendenti come quelli proposti nella serie Level 5. A parte questo difetto, la nuova proposta Konami è sicuramente un acquisto consigliato a chi ama il genere e cerca un nuovo gioco con il quale passare qualche piacevole ora in attesa della prossima avventura di Layton. E chissà che lo scontatissimo sequel non riesca perfino a vincere la sfida.

PRO

  • E' la migliore alternativa al Professor Layton
  • Struttura originale e insolita
  • Narrazione per cutscene e sequenze animate di buona qualità

CONTRO

  • Tende a diventare un po' troppo ripetitivo
  • Alcuni puzzle si somigliano un po' troppo
  • Storia e gameplay spesso perdono mordente