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Braveheart

Con una mossa sempre più comune di questi ultimi tempi nel mondo dei videogiochi, Artificial Life ha deciso di rispolverare una licenza filmica a suo tempo poco sfruttata allo scopo di realizzarne un bel mobile game. Vediamo se le gesta eroiche del William Wallace interpretato da Mel Gibson appaiono altrettanto gloriose sullo schermo di un cellulare...

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   02/09/2008

Questo tie-in mobile di Braveheart appartiene alla categoria degli strategici in tempo reale, un genere che su questo formato ha finora goduto di fortune decisamente alterne. In linea di massima, con prodotti di questo tipo, il rischio è di venir fuori con una struttura troppo pesante per l'utenza di riferimento, oppure -di converso- di arrivare ad una banalizzazione eccessiva con il rischio di scontentare tutti. In questo senso, Artificial Life ha trovato una soluzione che ci sentiamo di promuovere, cercando di automatizzare quanti più processi possibile pur lasciando al giocatore le redini del comando. Come è facile immaginare, in Braveheart è necessario vestire i panni di William Wallace e guidare i propri alleati in una lotta contro gli inglesi al fine di riprendere possesso della Scozia. Il gioco -fortunatamente- dedica lo stretto necessario alla trama, focalizzandosi sull'azione strategica: le varie missioni che si affronteranno nel corso dell'avventura verteranno principalmente su due obiettivi, ovvero difendere una postazione o attaccare un avamposto nemico.

Oltre a dover gestire le forze in campo, l'utente deve prestare particolare attenzione alla figura di William, in quanto la sua morte comporta un immediato game over. Sulle questioni principali, Braveheart segue alla lettera il manuale del perfetto RTS: le truppe si muovono sulla mappa seguendo le caselle di una griglia, e le varie unità presentano caratteristiche che influenzano le loro capacità sul campo di battaglia (ad esempio, la fanteria è efficace contro i cavalieri ma debole nei confronti degli arcieri). La struttura è però abbastanza semplificata, con il giocatore che fondamentalmente deve soltanto cercare di muovere i guerrieri adatti nella posizione più corretta, come se si trattasse di una partita di scacchi. Non mancano però delle variazioni sul tema: le vittorie permettono infatti di accumulare oro che può essere speso per upgrade o nuove unità, mentre i vari scenari offrono alcuni bonus capaci di rigenerare la salute delle proprie truppe, ribaltando le sorti degli scontri. Funzionale sotto il profilo del gameplay, Braveheart lo è anche per quel che riguarda la grafica, per nulla spettacolare ma chiara ed intuitiva, due virtù di grande rilievo per un gioco del genere.

Conclusioni

Multiplayer.it
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Lettori
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Il tuo voto

Braveheart potrebbe essere definito un RTS all'acqua di rose per la semplificazione che attua sotto alcuni aspetti, ma va anche detto che le scelte operate da Artificial Life non fanno altro che rendere l'esperienza maggiormente godibile ad un pubblico più vasto. Onore dunque ad un prodotto che non verrà ricordato come il miglior strategico per cellulare di tutti i tempi, ma che comunque ha il merito di rivelarsi al tempo stesso intuitivo e sufficientemente profondo.

PRO

CONTRO

PRO

  • Gameplay convincente
  • Interfaccia pulita e funzionale

CONTRO

  • Non particolarmente complesso
  • Noioso alla lunga