Il vecchio e il nuovo
Il primo impatto con Supersonic Warriors è bizzarro: i fan noteranno sicuramente una cospicua dose di somiglianze con altri titoli dedicati a Dragon Ball Z (in primis Dragon Ball Z Densetsu e il già citato Hyper Dimension) ma anche un modo del tutto nuovo di giocare un picchiaduro si Dragon Ball. Sono molte le caratteristiche che differenziano Supersonic Warriors da un normale beat'em-up a incontri: prima di tutto la meccanica in se. In Supersonic Warriors il giocatore prende il controllo di uno dei quattordici personaggi disponibili e deve affrontare il suo avversario come nel più banale dei picchiaduro a incontri. Tutto cambia non appena ci si muove: in Supersonic Warriors il giocatore è libero di sposarsi in qualsiasi direzione, anche in aria, di ruotare attorno al suo avversario e anche di volare il più lontano possibile da esso, grazie all'enormità del campo di combattimento e all'ottimo sistema di zoom. Un tasto per gli attacchi deboli, uno per quelli potenti: è così che si combatte in Supersonic Warriors, non ci sono mosse speciali da compiere ruotando lo stick in mille direzioni, ma solo un'infinità di combo totalmente libere basate sulla pressione alternata dei due pulsanti. La parata è rischiosa: l'incrocio di due attacchi li annulla direttamente, lasciando proseguire la raffica di colpi con un effetto che ricorda molto la serie animata omonima; se invece si preferisce assumere una posa di difesa, tenendo premuto uno dei due tasti, è bene rendersi conto che un indicatore segnalerà il livello di stordimento del personaggio in difesa: incassati troppi attacchi, esso rimarrà indifeso per alcuni secondi, lasciando campo libero all'avversario per martoriarlo di colpi e, perfino, di scagliarlo in un'altra schermata con relativa distruzione degli ammassi rocciosi presenti. Proprio come nell'anime. E come nell'anime, non possono mancare le emissioni energetiche e i colpi speciali: torna l'indicatore dell'energia spirituale (il "Ki"), che permette di lanciare colpi energetici di piccola e media densità premendo due tasti, o di sfruttarne il 50% o il 100% per lanciare una delle tecniche segrete del personaggio utilizzato. La realizzazione di quest'ultime implica la pressione di tre tasti contemporaneamente, e a seconda della posizione dell'attaccante rispetto all'avversario (sopra, sotto, ai lati) si otterrà un attacco diverso, sempre spettacolare e distruttivo. Il sistema di combattimento è uguale pressocchè per tutti i personaggi (anche se gli androidi, ad esempio, non possono ricaricare autonomamente il Ki), che si distinguono principalmente per i valori di attacco, agilità e difesa: le esigue differenze tra i personaggi impediscono all'utente di sviluppare strategie belliche specifiche, costringendolo a impratichirsi su un generale utilizzo del sistema di combattimento e dei colpi speciali particolari di ciascun personaggio, favorendo senz'altro la praticità e immediatezza del titolo ma, contemporaneamente, limitandone la varietà.
Modalità di Combattimento
Nonostante la presenza dei più celebri e amati personaggi della saga, lascia piuttosto perplessi la scelta dei combattenti inseriti da Banpresto, che dimentica nel cassetto altrettanti leggendari protagonisti, riservando solo ad alcuni (come N.16 o i membri della Squadra Ginyu) delle "comparsate" negli attacchi più potenti. I personaggi che il giocatore può selezionare sono Goku, Gohan, Vegeta, Piccolo, Trunks, Freezer, Cell, Majin Buu, ai quali si aggiungono Crilin, N.18, Gero, Ginyu e Gotenks, "acquistabili" in un secondo momento. Ogni personaggio, inoltre, dispone di tre livelli di potenza, che ne variano statistiche e capacità combattive, oltre che talvolta la resa visiva (per esempio, Gohan di livello 1 e 2 è in versione Super Saiyan bambino, mentre il Gohan di livello 3 è quello diciottenne della saga di Majin Buu): il numero di personaggi selezionabili acquisisce così una leggera impennata, giustificata anche da un sistema che limita la selezione dei lottatori non dissimile a quello già visto in Capcom VS SNK, in modo che non sia possibile scegliere tre personaggi di livello 3 ma una combinazione di lottatori deboli, medi e forti. Perchè stiamo parlando di selezione di "tre" personaggi? E' molto semplice: Banpresto ha ben pensato di arricchire il sistema di combattimento con una sorta di Tag System che permette di scambiare di posto il lottatore che si sta utilizzando con un altro scelto precedentemente; di conseguenza, per non rendere troppo sbilanciati i combattimenti, la software house nipponica ha ben pensato di inserire un sistema che equilibri la scelta dei teammates. Il tutto si fonde ottimamente alla gran quantità di modalità di gioco pensate per Supersonic Warriors: oltre a uno Story Mode meravigliosamente realizzato, che permette di affrontare diversi combattimenti con ogni personaggio, delineandone le vicende personali (e talvolta elaborando divertentissimi "what if"), insieme a una serie di scontri che descrivono le tre minisaghe che compongono la serie Z di Dragon Ball (la saga di Namek, quella di Cell e quella dei Majin), fanno capolino una modalità di allenamento, una "libera", una sorta di survival e l'immancabile modalità per due giocatori. Portando a termine ognuna di queste modalità si otterrano dei punti che sarà possibile spendere per "acquistare" nuovi personaggi, livelli di difficoltà, Story Mode aggiuntivi e altro ancora. Insomma, ce n'è per tutti i gusti.
Advance!
Di sicuro, questo titolo dedicato a Dragon Ball sfrutta enormemente le capacità audiovisive del Game Boy Advance. Cominciamo dalla realizzazione grafica, davvero eccellente: menù stilizzati e futuristici, che molto ricordano quelli di Street Fighter Alpha 3; sprite di grandi dimensioni, dettagliati e ottimamente animati; campi di battaglia fedeli all'anime e al manga, curati e talvolta impressionanti (il pianeta dei Kaiohshin è un piccolo capolavoro grafico), che sfoggiano livelli multipli di parallasse rendendo un'idea convincente di tridimensionalità e adeguandosi alle rotazioni aeree degli sprite. Eccellente la realizzazione dello zoom, che con grande fluidità e precisione allontana e avvicina la telecamera virtuale ai due lottatori. La ricchezza di particolari e le numerose chicche inventate da Banpresto (come le sequenze simil-anime che introducono alcune mosse speciali lanciate alla massima potenza) rendono Supersonic Warriors indubbiamente il miglior picchiadure bidimensionale dedicato a Dragon Ball mai realizzato dal punto di vista grafico. E da quello sonoro? Chi scrive ha avuto la possibilità di testare anche la versione giapponese della cartuccia, e in quella americana qui recensita il massiccio numero di vocalizzazioni è stato sostituito dal doppiaggio americano della serie animata. Niente più Goku con voce stridula, quindi, ma un nuovo set di doppiatori che se all'inizio appare poco convincente (sopratutto per chi ama l'irragiungibile doppiaggio nipponico) alla lunga si finisce pure col preferire, anche se le frasi che sostituiscono i nomi urlati di attacchi leggendari come il Makankosappo o il Garrick Cannon fanno decisamente rimpiangere l'incomprensibile lingua dei nostri amici con gli occhi a mandorla. Anche la traccia musicale introduttiva ha subito la stessa sorte: l'originale remix di Cha-la-Head-Cha-la, storica sigla dell'anime, è stato sostituito da una nuova traccia rockeggiante comunque piuttosto orecchiabile. Il resto non è stato toccato, e Supersonic Warriors conserva e gode di un buon comparto sonora, con tracce musicali adatte all'azione e mai fastidiose.
Incredibile a dirsi, un gioco di Dragon Ball non decente... ma addirittura bello! Chi l'avrebbe mai detto, perfino i due Budokai per PlayStation 2 e GameCube lasciavano interdetti nonostante la qualità nella media, ma Supersonic Warriors si rivela perfino a loro superiore. In una parola, il nuovo picchiaduro per Game Boy Advance è semplicemente divertente. Il sistema di combattimento, per quanto poco complesso, è originale e intuitivo, e pecca solo nella mediocre distinzione specifica dei personaggi. Coadiuvato da una realizzazione tecnica impressionante e da una gran quantità di modalità di gioco e segreti da sbloccare, Supersonic Warriors si rivela una vera sorpresa: i fan della saga di Toriyama hanno trovato il gioco che cercavano, tutti gli altri appassionati di beat'em-up lo provino assolutamente.
- Pro:
- Finalmente un gioco su Dragon Ball degno di questo nome!
- Realizzazione tecnica eccellente.
- Moltissime modalità e segreti da sbloccare.
- Contro:
- Personaggi non troppo differenziati.
- Pochi lottatori selezionabili.
La moda di Dragon Ball sembra non avere mai fine. Per quanto possa essere interessante discutere degli aspetti negativi assunti dall'opera del mangaka Akira Toriyama a causa dell'estrema opera di mercificazione alla quale è stata soggetta dopo il suo sbarco recente in occidente, in questa sede è di videogiochi che bisogna parlare e, una volta tanto, di un gioco dedicato a Dragon Ball ne parleremo bene. Supersonic Warriors è il quarto titolo dedicato a Dragon Ball su Game Boy Advance: i primi due sono stati RPG (The Legacy of Goku e The Legacy of Goku II, il primo scadente e il secondo più che discreto), genere che mal si adatta a una serie focalizzata sui combattimenti e sull'azione per la verità, il terzo un orribile picchiaduro renderizzato, Taiketsu, proclamato come uno dei peggiori videogiochi mai realizzati in assoluto. E' buffo notare una cosa: fino a pochi anni fa, la licenza per la produzione di videogiochi su Dragon Ball era in possesso dell'arcinota Bandai, responsabile di decine di titoli basati sulle avventure di Son Goku & friends, ben pochi dei quali di una certa qualità (vale la pena citare almeno Hyper Dimension per SNES e Buu Yuu Retsuden per Saturn); tuttavia, negli ultimi anni, con la notorietà acquisita dal brand in America, il marchio è stato palleggiato da più case produttrici, in particolare da Atari e Infogrames, che hanno regalato alle console di nuova generazione la serie di picchiaduro Budokai, discreta ma divertente. Adesso, Dragon Ball Z è stato affidato a Banpresto per sviluppare un nuovo titolo per il portatile Nintendo che fin dalle ottime premesse si era rivelato meritevole di attenzione. E adesso, di un acquisto.