La difficile scelta tra il bene e il male
Enclave, ovvero il gioco XBox più atteso di quest'estate, nasce da una avvincente storia dai contorni fantasy, ispirata probabilmente da altri celeberrimi racconti del medesimo genere come "Il Signore degli Anelli" di Tolkien. Anche qui ritroviamo la lotta tra il bene e il male, tra la luce e l'oscurità, tra la magia buona e quella assai più pericolosa frutto del male e dei cattivi propositi. Di tempo ne è passato parecchio dal Maggio 2001, quando Enclave stupì la comunità videoludicà facendo bella mostra di sè all'E3 2001 e conquistando numerosi riconoscimenti dalla stampa internazionale. Il tempo trascorso ci ha consentito di assistere alla nascita di XBox e di partecipare all'affermarsi di una console accolta con freddezza ma finalmente affermatasi con titoli del calibro di Halo, Dead or Alive 3 e RalliSport Challenge. Una volta inserito nell'XBox il prezioso disco di Enclave, si avverte la sensazione di trovarsi di fronte ad un gioco in grado di essere affiancato con pari merito ai titoli sopracitati. Gli splendidi menù animati ci preannunciano l'inizio di una indimenticabile avventura che si apre in una prigione degli Outlanders in cui siamo stati rinchiusi. Da notare che, dopo aver terminato il gioco per la prima volta (Light Campaign), ci verrà data la possibilità di ricominciare il gioco nelle fila degli Outlanders (Dark Campaign).
Sparatutto, gioco di ruolo, azione...
E' piuttosto difficile catalogare Enclave in un genere specifico. Gli Starbreeze Studios, il giovane team responsabile dello sviluppo del gioco, hanno classificato Enclave come "Sparatutto Fantasy in terza persona", ma credo che la definizione mal si addica ad un titolo che presenta sì elementi tipici dello sparatutto ma che si sviluppa maggiormente come "action RPG". L'ambientazione, tipicamente fantasy, ci colloca storicamente in un ipotetico periodo medievale tra castelli, fortezze inespugnabili e città racchiuse da mura ai quali fanno da contraltare gli scenari apocalittici ed infernali della terra dell'oscurità. In pieno rispetto della tradizione dei giochi di ruolo, Enclave ci offre la possibilità di controllare ben dodici personaggi (sei per la Luce, sei per l'Oscurità), caratterizzati da una differente classe di appartenenza, da struttura fisica e abilità peculiari. Giocando per la prima volta, controlleremo inizialmente un coraggioso cavaliere, cui si aggiungeranno successivamente il mago, la druida (guardiana della natura), la cacciatrice, la donna guerriera (Halfling) ed infine l'ingegnere, esperto di trappole e sabotaggi. I personaggi dell'oscurità comprendono invece il Berseker (feroce guerriero), l'assassino, la strega, il Lich (creatura magica proveniente dall'aldilà), il bombardiere e il goblin (folletto malefico). La scelta di un personaggio piuttosto che di un altro si rivela determinante per le sorti dell'avventura dato che ciascuno di essi dispone di una differente forza fisica e, soprattutto, di un diverso stile di combattimento. E' infatti possibile suddividere i personaggi in guerrieri, maghi e arcieri. Mentre i guerrieri fanno della forza bruta l'unico mezzo di offesa, i maghi raramente ricorrono all'uso delle armi, preferendo invece l'utilizzo di potenti magie ed incantesimi. Gli arcieri, invece, sono dotati di scarsi mezzi fisici ma di grande abilità nell'uso di archi, balestre e di quant'altro possa essere scagliato da lunga distanza.
Un arsenale per tutte le occasioni
Enclave del genere RPG "ruba" la sua essenza, mettendola al servizio di un gioco che fa dell'azione il proprio punto di forza. Nel corso dell'avventura sarà possibile non solo "sbloccare" nuovi personaggi, ma anche acquistare per questi nuove abilità e armi sempre più potenti. Il numero di missioni da affrontare è di circa venti per ciascuna campagna più altre aggiuntive che otterremo trovando mappe segrete ed oggetti. Per ognuna delle missioni si rivela fondamentale non solo la scelta del personaggio da controllare ma anche, soprattutto, del suo equipaggiamento. Non potendo disporre inizialmente di grosse somme di denaro, ci toccherà scegliere con cura gli oggetti e le armi che potrebbero rivelarsi utili in un dato livello. Per ogni classe di appartenenza (guerriero, mago ed arciere), avremo la possibilità di dotare il nostro personaggio di un'arma primaria, di una secondaria, dell'arco e della balestra. La varietà delle armi è davvero notevole e varia dallo spadino alla mazza chiodata, dalla scure allo spadone da cavaliere. Per quanto riguarda i maghi, la selezione di magie è certamente meno copiosa ma altrettanto appagante per i risultati prodotti. Tra gli incantesimi vi troveremo lingue di fuoco, uccelli di ghiaccio in grado di colpire a grande distanza oppure barriere di energia che colpiscono a morte qualsiasi creatura si trovi nei paraggi. Giusto per curiosità, con una particolare magia saremo in grado di far nascere dalla terra un poderoso guerriero che si porrà tra noi e i nemici, nel tentativo di sgombrare il nostro percorso. La nostra dotazione di accessori potrà essere completata da scudi, armature, da ampolle di energia e da munizioni. Queste ultime, sono costituite per lo più da differenti titpi di dardi e frecce da utilizzare con archi e balestre. Frecce avvelenate, infuocate, magiche... non sembra mancare proprio nulla nell'arsenale di Enclave.
Salvataggio, questo sconosciuto...
Sebbene Enclave sia innanzitutto un gioco d'azione in terza persona, è possibile attivare la visuale in soggettiva mediante la pressione del tasto nero. C'è da dire però che la visuale in prima persona si dimostra alquanto scomoda durante il gioco e il suo utilizzo è consigliabile unicamente nel caso in cui vogliate utilizzare la balestra. Il sistema di controllo è di facile acquisizione ed adeguato ad ogni situazione. Con la levetta analogica sinistra avviene il movimento del personaggio, mentre alla sinistra è affidata l'ormai immancabile funzione di regolazione dell'angolo della visuale. Con i due grilletti è invece possibile utilizzare le armi ed eseguire altre azioni come ad esempio innescare dei meccanismi. La ripetuta pressione dei grilletti porta invece all'esecuzione di combo con le "armi bianche" mentre premendo per qualche secondo i grilletti verranno richiamate alcune delle magie più potenti. Con il tasto A avviene invece la selezione delle armi e con la Y si può ricorrere a miracolose ampolle di energia che si rivelano molto utili nelle situazione più critiche. Per finire, premendo le leve destra e sinistra è possibile rispettivamente procedere a carponi e saltare. Passando alla giocabilità, credo sia opportuno chiarire subito che Enclave è sicuramente un ottimo gioco ma non quel capolavoro che in tanti attendevano. L'azione di gioco è lineare e col passare del tempo corre il rischio di diventare ripetitiva. Ciò è reso più concreto dalla sensazione che con l'alternarsi delle missioni, il nostro compito sia sempre lo stesso così come sempre gli stessi sono i nemici da affrontare. E' questo un difetto comune a molti giochi d'azione, fortunatamente in questo caso mitigato da altre qualità che rendono l'esperienza di gioco comunque gratificante. Enclave è spettacolare da vedere e da giocare e la sua natura violenta è rivelata in serratissimi combattimenti contro 1, 2 o addirittura 10 nemici, che portano all'incessante incrociarsi di lame e di fuoco. Enclave ci regala innumerevoli emozioni grazie anche allo svilupparsi di una trama avvincente che ci farà procedere nel nostro cammino anche solo per il desiderio di conoscere gli eventi successivi. E' da sottolineare che non sarà per niente facile arrivare alla fine delle venti missioni, a causa di un livello di difficoltà ostico sebbene non proibitivo ma soprattutto per un difetto che, a mio parere, si dimostra molto fastidioso. La funzione di salvataggio è infatti inesistente nelle fasi di gioco e per poter salvare su disco i nostri progressi, dovremo attendere di giungere alla conclusione di ciascuna missione. Le conseguenze di questa scelta adoperata dai programmatori si fanno sentire fin da subito dato che le missioni sono particolarmente lunghe ed impegnative. Capiterà spesso di giungere vicini alla fine del livello, di perire miseramente a pochi passi dal traguardo dopo almeno un quarto d'ora di gioco e di dover ricominciare la missione dall'inizio. Se questo si ripete per 2, 3, 4 volte, la frustrazione che ne deriva è ampiamente giustificata.
Cosa vedono i miei occhi!
La realizzazione tecnica di Enclave è probabilmente l'aspetto più spettacolare del gioco, tanto sorprendente da renderlo un piccolo capolavoro audio-visivo. Texture ad altissima risoluzione ricoprono edifici, pareti, pavimentazioni ed un miriade di oggetti che prendono vita confondendosi quasi con la realtà che ci circonda. In più di un'occasione il realismo e la maestosità di alcuni scorci ipnotizzeranno i vostri occhi facendovi momentaneamente perdere il senso dell'orientamento. Allo stesso modo, sono di elevata qualità i modelli poligonali dei personaggi, gli effetti di luce, le ombre dinamiche ed anche alcuni dettagli poetici come il cielo (impressionante!) e le superfici liquide. Tanto splendore visivo è però reso meno accecante dal sempre più odiato incubo dei videogiocatori chiamato frame-rate. Sebbene Enclave promettesse di ridicolizzare Quake 3 Arena per PC in termini di prestazioni, c'è da dire che tutto quanto è presente su schermo appesantisce il motore grafico in misura tale che il framerate si mantiene piuttosto basso e tutt'altro che costante. Si tratta comunque di un peccato veniale e colpisce più l'occhio che la giocabilità. Il comparto sonoro, lasciatemelo dire, si merita invece un 10 e lode! Alle splendido accompagnamento musicale, realizzato da un affermato compositore, si accompagnano efficacissimi effetti sonori che non rompono quasi mai la grande sensazione di armonia avvertita dalle nostre orecchie.
Un'estate fantastica
Enclave è indubbiamente un ottimo titolo e una scelta quasi obbligata per tutti i possessori di Xbox. Ciò nonostante, è vivo il disappunto per ciò che avrebbe potuto essere il gioco con alcuni minimi accorgimenti che l'avrebbero elevato alla condizione di capolavoro. La straordinaria realizzazione tecnica, una trama coinvolgente e la spettacolarità delle missioni sono sicuramente le note più positive di un gioco in cui a stonare sono però alcuni elementi dannatamente fastidiosi anche se non fondamentali. Se però desiderate vivere in prima persona un'avventura fantasy degna dei romanzi di Tolkien, allora Enclave è probabilmente il miglior acquisto estivo per la vostra console.
- Pro:
- Atmosfera fantasy di grande fascino
- Grafica e sonoro ai massimi livelli
- Divertente e spettacolare
- Longevo
- Contro:
- Motore grafico non sempre all'altezza
- Alla lunga un po' ripetitivo
- Ingiustificabile la mancanza dei salvataggi
Una storia di demoni, maghi e cavalieri...
Il destino dell'umanità sembrava segnato. Le terrificanti armate del demone Vatar erano ormai prossime ad annientare l'esercito di Celenheim quando dall'oscurità apparve un misterioso personaggio che sfidò il demone con i propri poteri magici. Costui innalzò al cielo il suo bastone e lo piantò con violenza a terra sprigionando tutta la forza della natura. Il cielo si oscurò, le terre furono invase dal fuoco e una profonda spaccatura cominciò a dividere il mondo in due parti, separando la luce dall'oscurità. Vatar venne così sconfitto e il mondo separato nelle terre di Enclave (Celenheim) e degli Outlanders, la prima abitata dai popoli della luce, la seconda dalle malvagie creature dell'oscurità, precedentemente al servizio di Vatar. Nel corso degli anni, gli abitanti di Enclave svilupparono una civiltà fiorente e pacifica e si organizzarono per proteggere i confini delimitati dalla spaccatura. Dall'altra parte, gli Outlanders crebbero nel buio e nel caos, preparandosi al giorno in cui avrebbero invaso nuovamente le terre della Luce. Quel giorno è ormai prossimo e la spaccatura, ormai ridottasi ad un grosso solco, non sembra più in grado di fermare l'avanzata degli Outlanders, decisi inoltre a risvegliare dalle profondità della terra il malvagio Vatar. Chi salverà questa volta Celenheim? Chi si porrà a baluardo della Luce, del bene e della civiltà?