Un mondo misterioso
Come tradizione comanda, l’ambientazione ideale per una storia legata ai culti di Cthulhu è anglosassone, anni 20, immersa nella più fitta delle nebbie. In questo mondo già di per se misterioso il detective Walters, al comando di un’operazione di polizia, si scontra con qualcosa di oscuro e talmente alieno da sconvolgere la sua coscienza. Anni dopo, ora investigatore privato ed ex ospite di un manicomio, Jack Walters, tormentato dai dubbi, si trova nuovamente in prima linea, coinvolto in qualcosa che trascende la comprensione umana. Dark Corners Of Earth, dopo l’introduzione giocabile, ci porta ad Innsmouth, cittadina familiare ai fan di Lovecraft, dove un culto legato al dio Dagon gode di un potere assoluto e inquietante. Strani esseri popolano le strade di Innsmouth e la maggiorparte di queste creature non gradisce alcuna interferenza e si dimostra decisamente allergica alla curiosità degli stranieri. Con un numero estremamente esiguo di cittadini disposti ad aiutarci siamo costretti a farci largo attraverso i misteri di una città popolata da esseri umani ostili e trasfigurati da un orrore che non ci è ancora concesso conoscere. La caratterizzazione dell’ambiente è all’altezza dei fan più sfegatati: manifesti e dettagli, cosi come oggetti e armi che troveremo nel gioco, sono realizzati con cura maniacale e i filmati assumono i toni pastosi e i difetti delle pellicole d’epoca. Ovviamente non manca una buona dose di tensione contornata da scatti improvvisi, voci spettrali e ci aspetta una buona dose di cruda violenza. Come ciliegina sulla torta i caricamenti sono ricchi di citazioni e fotografie che raccontano a loro volta qualcosa del mondo che ci prepariamo ad esplorare.
Più di un semplice gioco
La maggiore peculiarità di Dark Corners Of Earth è sicuramente quella di seguire in tutto e per tutto i dettami dell’universo di Cthulhu e con questa premessa i quattro anni di realizzazione si vedono tutti. L’intrepido Jack Walters, infatti, è costretto a fronteggiare tanto le sue paure quanto i suoi nemici e deve fare i conti con la sua natura mortale e il suo fragile corpo. Per immedesimarci al meglio nella difficile situazione in cui veniamo calati, i ragazzi della Headfirst sono ricorsi a un design minuzioso sia delle mappe che delle situazioni che via via ci guideranno verso l’epilogo della storia. Non mancano quindi fughe a rotta di collo e sezioni in cui agire nascosti è vitale, ma in entrambi i casi nessuna sessione di gioco si rivela anonima e nessun particolare è lasciato al caso. Durante la prima fuga, per esempio, ci troviamo braccati da un buon numero di nemici, e siamo costretti a eseguire ogni azione con uno scarto temporale minimo e con la necessità di agire con freddezza e precisione, ma il compito ci viene reso decisamente più difficile dai limiti succitati a cui Jack Walters deve sottostare. Questi limiti, che rappresentano il cuore del titolo, sono la rappresentazione minuziosa di paure, fobie e ferite di ogni sorta che si traducono in effetti diretti sull’azione di gioco.
paure, fobie e ferite di ogni sorta si traducono in effetti diretti sull’azione di gioco
Più di un semplice gioco
Tanto per fare un esempio, precipitarsi sull’orlo di un tetto causerà un attacco di vertigini seguito da vista sfocata e passo incerto, ostacoli da non sottovalutare durante una fuga concitata. Anche quando disporremo di un’arma dovremo fare i conti con ferite e fobie in grado di destabilizzare la mira e rallentare i movimenti e ci troveremo a dosare medicinali e fasciature con lo scopo sia di sopravvivere sia di mantenerci quel tanto in forma da affrontare situazioni sempre più serrate e difficili. I movimenti dgli NPC (personaggi non giocanti) sono sempre credibili ed è incredibilmente difficile scrollarsi di dosso gli inseguitori; una volta individuati infatti, per evitare una fine poco piacevole, dovremo uscire dal raggio visivo del nemico e in seguito trovare un nascondiglio abbastanza buio da nasconderci completamente. Ma Dark Corners Of Earth non si limita a simulare l’aspetto più movimentato e inquietante dei racconti di Lovecraft e condisce il tutto con un mondo credibile, con trabocchetti, iscrizioni misteriose ed enigmi di ogni sorta. Il titolo ci guiderà pian piano attraverso le sfaccettature di un incubo secolare ed è un piacere deliziosamente inquietante svelare la scia di sventure, colpe e catastrofi che il culto di Dagon, attraverso gli anni, ha lasciato dietro di se. E’ quindi profondamente errato pensare di trovarsi a uno sparatutto in prima persona caratterizzato da elementi di avventura, perché Call Of Cthulu: Dark Corners Of Earth è una vera e propria avventura che integra nella sua struttura azione e sparatutto in prima persona, legandoli a doppio filo con le proprie peculiarità.
La rappresentazione dell'incubo
Il titolo della Headfirst ha avuto una gestazione piuttosto lunga ma questo fattore gli ha garantito un’ottimizzazione che traspare da ogni dettaglio. Spazi ampi pieni di oggetti e dettagli sono immersi in giochi di luce studiati attentamente per creare un’atmosfera unica. I modelli, seppur non troppo vari, sono dettagliati e morbidi, il calore distorce l’aria, i liquidi riflettono l’ambiente in tempo reale e non mancano effetti grafici di ogni sorta a sottolineare ferite, fobie, vertigini. La cittadina di Innsmouth è ricca di anfratti, scalette e dalla strada è possibile osservare scantinati, corridoi, passaggi, terrazzi e interni con un risultato in grado di dare una profondità incredibile all’ambiente che ci circonda. Anche gli interni godono di una cura incredibile, sia per quanto riguarda le abitazioni, letteralmente piene di mobili, mobiletti, librerie, scatole e oggetti comuni, sia procedendo attraverso cunicoli, catacombe e gli antri oscuri del culto di Dagon che mostrano sculture aberranti, luci aliene e architetture folli. Purtroppo alcuni modelli destinati ai mostri risultano più spartani rispetto ad altri, ma il risultato globale è da premiare senza alcun dubbio.
la cittadina di Innsmouth è ricca di anfratti, scalette e dalla strada è possibile osservare scantinati, corridoi, passaggi, terrazzi e interni
La rappresentazione dell'incubo
Sul versante uditivo Dark Corners Of Earth è estremamente ricco di sospiri, effetti sonori, urla, scricchiolii e il tema musicale, seppur costituito da temi ambientali piuttosto monotoni, è in grado di sostenere egregiamente il clima di tensione del gioco. Il parlato è in perfetta sintonia con l’atmosfera del titolo, contornato da urla disumane e voci viscerali talvolta sinceramente inquietanti.
Commento
Dark Corners Of Earth è un titolo peculiare che mescola avventura, sparatutto in prima persona, horror e gioco di ruolo e lo fa in maniera egregia proponendosi sul mercato come la vera sorpresa di questo periodo. Mi sono trovato di fronte ad un prodotto elaborato, curato e ottimizzato come accade raramente e non posso che elogiare la mole di dettagli e peculiarità che è in grado di offire. Fino ad oggi, a mio parere, solo Blade Runner era riuscito a riproporre in forma ludica concetti cinematografici e letterari con intensità similare. La creatura targata Headfirst è un titolo che consiglio caldamente a tutte le categorie di videogiocatori e, soprattutto, a chi cerca un'esperienza nuova, d'altro canto è indubbio che sia destinato maggiormente ai fan di Lovecraft e Cthulhu, i quali sono in grado di cogliere fino in fondo la struttura e i dettagli che lo contraddistinguono. Tutti gli altri dovrebbero almeno dargli una possibilità, visto l'ottimo prezzo di commercializzazione.
Pro:
- ricchissimo e curato
- quattro generi in uno con pochissime sbavature
- trasposizione eccezionale
Contro:
- in parte dedicato ai fan di Cthulhu
- arriva in "leggero" ritardo
Multipiattaforma
Call of Chtulhu è disponibile sia per PlayStation 2 che Xbox. Il gioco resta sostanzialmente identico, con le differenze, ormai note, dovute al diverso hardware. La versione per Xbox, quindi, si distingue per una maggiore pulizia d'immagine e definizione di texture.
Molto probabilmente Fear e Call Of Cthulhu consacrano definitivamente il genere horror in prima persona, ma se il primo ricorre alla tecnologia per creare le sue atmosfere il secondo, la cui nascita è durata quanto l’intera vita della console Microsoft, mira a ricostruire un mondo dove il terrore è di casa e dove la fuga è l’unica arma efficace. Dark Corners Of Earth ci immerge completamente nell’universo creato da Lovecraft, dove l’uomo è un essere infinitesimale e fragile intrappolato dai limiti della propria coscienza, e come se non bastasse illuso da una chimera divina che cela l’oscuro buio dell’universo.