Giocabilità d'annata
I giochi proposti dalla collezione sono molti, e si passa da "Missile Command" a "Pong", passando da "Tempest" al mitico "Warlords", fino ad "Asteroids", "Break Out", "Centipede", "Gravitar", "Lunar Lander" e "Sprint". Insomma dieci buoni motivi per rigiocare ancora tante vecchie glorie che ci hanno accompagnato da bambini. Il gameplay di tutti quanti è praticamente universalmente noto, e spenderemo pochissime parole, durante questa recensione, per ricordarvelo. Al contrario è bene soffermarsi sulle novità che le caratteristiche di NintendoDS hanno permesso di realizzarsi. Fondamentalmente il Touch Screen offre in quasi tutti i giochi un nuovo sistema di interazione giocatore-gioco, un modo mai sperimentato prima.
...dieci buoni motivi per rigiocare ancora tante vecchie glorie che ci hanno accompagnato da bambini
Giocabilità d'annata
Alcuni giochi, come "Missile Command", sembrano perfetti per l'uso della pennina. Sparare sullo schermo toccandolo direttamente è una bella novità. In questi casi appare chiaro che sarebbe stato ancora meglio avere entrambi gli schermi sensibili al tatto. Per sparare in quello superiore è infatti necessario usare il direzionale premendo un grilletto qualsiasi. Insomma ne è uscito un gameplay ibrido. In altri giochi come "Pong", l'uso del touch appare assolutamente superfluo. Anzi, usare direttamente la croce direzionale appare preferibile in quanto più comoda è la posizione della mano.
I graffitari non graffiano..
Un'altra caratteristica del DS, stavolta meglio sfruttata, è sicuramente il multiplayer wireless. E' possibile giocare anche in quattro persone, in alcuni casi come in "Warlords". In due nella maggior parte degli altri. Fortunatamente il wireless download permette di poter giocare insieme anche con una sola cartuccia posseduta. "Pong" è stato spostato in verticale, in modo da poter giocare in due e controllare uno schermo a testa. Atari dimostra buoni propositi anche riproponendo tutti i giochi della compilation in una versione graficamente modernizzata. Che non significa moderna, però. Tre dei più famosi graffitari Americani sono stati assoldati da Atari e, messi nelle condizioni di riproporre lo stile grafico di ognuno di questi giochi nella loro maniera, hanno creato delle nuove versioni.
Atari dimostra buoni propositi anche riproponendo tutti i giochi della compilation in una versione graficamente modernizzata
I graffitari non graffiano..
Fondamentalmente sono stati ridisegnati tutti gli sprites, rendendoli più accattivanti e più moderni. Il risultato fà storcere il naso, e se in alcuni casi si può semplicemente definire "brutto", in altri "cattivo gusto", in altri ancora lascia piuttosto indifferenti. Ovviamente salta subito all'occhio che NintendoDS è capace di più, molto di più. I vecchi giochi 8 bit riproposti in chiave moderna hanno comunque una grafica da 8 bit. Niente poligoni, niente animazioni, niente effetti. Semplicemente un restyling. E' apprezzabile, ma assolutamente poco incisivo. L'impressione è che il gameplay semplice e puro di ognuno di questi giochi, abbinato ad una grafica di nuova generazione, poteva veramente creare qualcosa di meglio. Parlando del comparto audio, lo stile delle musiche ricorda molto quello di Space Channel Five già visto su Sega Dreamcast, un pò retrò, un pò moderno. Anche in questo caso però era lecito aspettarsi molto di più. Infatti le musiche si possono sentire solo nei menù, mentre i giochi ripropongono il sonoro assolutamente uguale a 20 anni fà, cioè giusto un paio di effetti. Anche se è comprensibile la scelta di lasciare gli originali "uguali" agli originali, non si capisce perchè non è stato possibile inserire una colonna sonora almeno nelle versioni "Remix" che dovrebbero essere considerate le versioni moderne.
Al giorno d'oggi, data la complessità e la profondità di molti giochi in commercio, non è semplice considerare questi giochi raccolti in "Atari Retro Classic" come qualcosa di più di una serie di scacciapensieri o passatempi. Giochi mordi e fuggi, nel pieno stile dei puzzle game. Certo anche che di fronte ad una ennesima uscita di essi era lecito apettarsi molto di più, sopratutto considerando l'innovativo hardware sul quale girano. In definitiva un titolo che si esprime nei momenti "mordi e fuggi", ma che essendo composto da giochi visti e rivisti, riesce anche ad annoiare. Le versioni Remix, che dovrebbero invece tener desta l'attenzione del videogiocatore d'esperienza, falliscono nello stupire e nel riproporre qualcosa di visivamente bello.
- Pro
- Meccanica di gioco semplice e immediata
- Multiplayer wireless
- Contro
- Le funzioni touch non sono ben sfruttate
- Ci si aspettava di più dalle versioni remix
- Il gameplay è ormai arcinoto
L'assist che offre Nintendo DS per riproporre vecchi classici anni '80 è ghiotto. Un doppio schermo ed un touch screen possono contribuire a perfezionare, migliorare e "svecchiare" certi capolavori di venti anni fa. Capolavori dell'epoca che per quanto tali rimangono perfetti per come sono, e chiunque storcerebbe il naso trovandoli diversi o modificati. L'uso dello schermo inferiore di Nintendo DS permette però di mantenere intatto il feeling di questi giochi cambiando solo il sistema di interazione con essi. Una volta con il Joystick Atari, oggi con le mani, o con il pennino, direttamente sui pixel. La compilation di grandi successi si chiama "Atari Retro Classic" e propone ben dieci giochi in doppia versione. Normale o "Remixed".