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Smash Court Tennis 3 - Recensione

Namco Bandai e il suo popolare franchise tennistico arrivano su PSP. Riscaldate i "pollici" per scalare la classifica ATP.

RECENSIONE di Massimo Reina   —   07/08/2007
Smash Court Tennis 3 - Recensione
Smash Court Tennis 3 - Recensione

Pro Tour

Il fulcro su cui ruota l’esperienza principale in SCT3 è ovviamente la modalità Pro Tour. Simile alla “career mode” del rivale Virtua Tennis, questa si contraddistingue per una maggiore completezza soprattutto per quanto riguarda la personalizzazione del tennista che sarà guidato dal videogiocatore, sia dal punto di vista fisico che tecnico. Per certi versi, infatti, il titolo Namco ricorda un po’ un Rpg, e un po’ un manageriale calcistico. L'utente è chiamato a creare ex novo un atleta decidendone nome, cognome, sesso, nazionalità, altezza, peso, stile di gioco e aspetto in generale, e a guidarlo nella scalata verso la cima della classifica mondiale, partendo dall’anonimato dei primi tornei locali fino a Wembley. Attraverso le varie sfide, allenamenti compresi, il tennista acquisirà dei punti esperienza che ne aumenteranno il livello tecnico. Ogni parametro a disposizione dell'atleta virtuale è infatti migliorabile, diremmo "upgradabile", e pertanto starà al giocatore stabilire quali caratteristiche sia opportuno o meno valorizzare ed incrementare. Le possibilità di scelta ed intervento sugli elementi tecnici dell'atleta sono tante: questi spaziano dal gioco di potenza a quello di gambe, dal potenziamento del tipo di tiro (diritto, rovescio, etc.) all'apprendimento di una delle tante nuove mosse. A ulteriore conferma della completezza di questa modalità e delle sue similitudini anche con alcuni aspetti dei manageriali di calcio, si segnalano la possibilità di attirare degli sponsor attraverso partite e prestazioni convincenti e di stipulare con essi contratti vantaggiosi per la fornitura di accessori di prima scelta, quali racchette, divise griffate, etc. O ancora mettere sotto contratto altri due giocatori per poter partecipare a tornei doppi maschili, femminili o misti e scalare, di conseguenza, le rispettive classifiche mondiali.

Smash Court Tennis 3 - Recensione
Smash Court Tennis 3 - Recensione

La partita

Il controllo del tennista è piuttosto immediato. L'atleta virtuale risponde bene e rapidamente ai comandi impartitigli: col tasto R1 scatta, con quelli cerchio e quadrato esegue due tipologie di colpi potenti, con X effettua uno slice mentre col triangolo un lob. Naturalmente a seconda della durata della pressione dei tasti o della posizione sul campo del giocatore al momento del tiro, delle sue personali abilità tecniche e della direzione inferta al colpo, le "conclusioni" varieranno di potenza o tipologia. Il gameplay a conti fatti si rivela dunque un tantino meno immediato di Virtua Tennis 3, con incontri meno spettacolari e più studiati, senza corse a perdifiato da una parte all'altra del campo. Per tali ragioni il primo impatto per il videogamer "medio" (inteso come non fan di questo sport, ma semplice simpatizzante) può risultare negativo nei confronti del titolo Namco, specie se abituato allo stile più arcade di Virtua Tennis. Ma se si supera questa fase iniziale e ci si mette a giocare con impegno, le soddisfazioni e il senso di appagamento per un certo realismo non tardano a venire fuori. Come purtroppo qualche difetto. Eh si, perchè SCT3 non è certo esente da difetti. Primo fra tutti, forse il più grave, l'IA degli atleti gestiti da Cpu, non certo il massimo. Intendiamoci, non è che i nostri avversari sul campo son degli imbecilli, tuttavia agiranno spesso in modo maldestro, con azioni poco logiche (anzichè ribattere una palla che arriva nella loro direzione rimanendo fermi, ad esempio, si spostano prima da una parte come se il colpo stesse per cambiare traiettoria salvo poi tornare sui propri passi, dov'erano un attimo prima, per rispondere al tiro). Graficamente Namco-Bandai ci propone un titolo valido. I modelli poligonali degli atleti sono ben realizzati, piuttosto realistici e dettagliati, cosi' come i vari elementi di contorno e i campi da gioco, e le animazioni. L'audio invece presenta qualche difetto: alcuni suoni fuori sincronia con quanto avviene sul campo, effetti poco vari e una colonna sonora alquanto anonima.

Smash Court Tennis 3 - Recensione
Smash Court Tennis 3 - Recensione

Commento

Lo avevamo ipotizzato in sede di preview, adesso ne abbiamo la certezza: Smash Court Tennis 3 è simulazione tennistica completa, longeva e con una buona modalità carriera (Pro). Migliore anche di quel giocone che è Virtua Tennis, che però ha scelto altre vie per il suo gameplay. Ma attenzione: solo come simulazione. Se invece giudichiamo il titolo Namco in generale, tenendo in considerazione vari aspetti, allora il discorso cambia un bel po’ e in favore, del titolo Sega. In ogni caso, pur con qualche difetto, riteniamo che ogni appassionato di questo sport possessore del “portable” Sony, desideroso di cimentarsi con un titolo “diverso” dagli arcade, dovrebbe farci un pensierino.

    Pro:
  • Buon livello simulativo.
  • Modalità Pro eccellente.
  • Grande longevità e modalità multiplayer.
    Contro:
  • IA degli avversari da ritoccare.
  • Un pò ostico per i neofiti.
  • Comparto audio non esente da difetti.

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel lontano 1996, quando sulla vecchia, cara Playstation, vedeva la luce un titolo tennistico dalla forte impronta arcade intitolato Smash Court Tennis. Con una grafica in stile "anime-deformed", il gioco Namco si prefiggeva di far divertire grandi e piccini con un suo stile immediato e divertente. Negli anni a venire, però, in osservanza anche dei gusti dei videogamers che mutano spesso, e della volontà da parte degli sviluppatori di far evolvere il proprio lavoro, la sofcto nipponica diede una svolta graduale ma significativa alla serie che ha probabilmente raggiunto l'apice con l’ultimo episodio apparso su PS2, che di fatto a contrassegnato il passaggio definitivo ad uno stile di gioco più simulativo. Smash Court Tennis 3, primo capitolo ad approdare su PSP, in esclusiva, ultimo in ordine di tempo della saga, si propone proprio di confermare la nuova tendenza, proponendo all'utente un livello di sfida sempre più elevato e realistico. La prima cosa che salta subito agli occhi appena appare il menù principale del gioco, una volta inserito e caricato l'UMD, è la notevole quantità di modalità disponibili. Dal classico match in singolo (16 atleti realmente esistenti a disposizione e 14 gli stadi divisi tra campi di cemento, erba e terra), alla canonica, per il genere, modalità Pro Tour (che analizzeremo in un apposito paragrafo a parte), passando per il torneo in stile Arcade, sono tantissime le opzioni di gioco e le sfide in cui cimentarsi. Senza dimenticare l’area allenamento (composta da 20 lezioni), quella dei minigiochi (tre varianti in chiave ironica del "single-match" chiamate rispettivamente Tennis Pac-Man, Tennis Galaga e Tennis Bomba) e il multiplayer (tramite connessione Wi-Fi e utilizzando un’unica copia del gioco), modalità che di per se danno un valore aggiunto al titolo ed una certa varietà e longevità.