Downhill domination
Per chi non conoscesse ancora la serie EA, basti affermare che si tratta senza dubbio della versione più estrema dello snowboard, agli antipodi di quanto proposto da Microsoft con Amped; SSX è l’apoteosi e al tempo stesso la celebrazione dell’esagerazione. Giocare alla fatica EA Big significa affrontare crepacci, saltare burroni, gettarsi da picchi con un grado di pendenza pericolosamente vicino ai 90°, significa affrontare rampe di altezza folle per spiccare salti disumani, da condire abbondantemente con acrobazie che nessuno sano di mente potrebbe concepire. SSX prende lo snowboard come noi lo conosciamo, lo rivolta come un calzino, e ce lo restituisce osservandoci con un sorriso beffardo. Inutile dire che, a questo punto, i fanatici della simulazione a tutti i costi possono concludere la lettura, consapevoli però di perdersi così una delle produzioni più divertenti degli ultimi anni. Rispetto ai precedenti capitoli, SSX 3 offre una modalità di gioco principale rivoluzionata in maniera stupefacente: in sintesi, il giocatore è chiamato a scegliere il proprio alter ego tra un gruppo di personaggi, salvo poi cimentarsi in quella che è una vera e propria sfida contro la natura. Scopo finale è “conquistare la montagna”, come il nome della modalità in questione suggerisce; l’intero gioco è infatti ambientato su una enorme vetta, suddivisa a sua volta in 3 picchi. Ognuno di quest’ultimi è diviso in sezioni da affrontare, a partire dal cucuzzolo fino ad arrivare a valle. La particolarità di tutto ciò, che è anche una delle idee più azzeccate del team di programmatori, sta nella completa libertà di “navigazione” all’interno della montagna; in parole povere, le varie piste non diventano teatro dell’azione subordinatamente alla loro selezione tramite i classici menù, ma al contrario sono raggiungibili “con lo snowboard ai piedi” senza soluzione di continuità. Spieghiamoci meglio: dopo essere stati depositati dall’elicottero sulla punta di uno dei picchi, e dopo aver disceso la prima sezione, si potrà proseguire liberamente fino a raggiungere la sezione successiva. Dove “A” rappresenta la prima pista, e “C” la seconda, il collegamento “B” tra le due non è rappresentato da un menù, ma da una ulteriore breve sezione percorribile. A quanto descritto si aggiungono i numerosi bivi, che fungono anche da scelta per i diversi tipi di competizione; può capitare per esempio di dover scegliere tra proseguire la discesa a destra, andando ad affrontare una gara di velocità, oppure a sinistra, dove attende una sfida a base di trick ed evoluzioni. Alle appena citate due diverse proposte ludiche offerte da SSX 3 se ne aggiunge poi una terza, il freeride: come il nome suggerisce, lo scopo in tal caso sta nel raccogliere tutte le icone a forma di fiocco di neve sparse all’interno delle ambientazioni, ma non solo. Durante la discesa infatti si potranno incontrare dei fasci luminosi che, una volta attraversati, proporranno missioni più o meno brevi capaci di spaziare dall’attraversamento di cancelli sparsi per la pista, alla discesa in slalom, all’abbattimento di pupazzi, alla raccolta di oggetti e via dicendo. Una varietà eccezionale quindi, sicuramente capace di settare nuovi standard all’interno di questo filone, ma che tuttavia sarebbe del tutto inutile se non supportata da una giocabilità all’altezza. Fortunatamente, questo non è il caso di SSX 3.
Stalefish forever
Frutto di un processo di ottimizzazione partito dal primo capitolo della serie, SSX3 può contare su una giocabilità dalla solidità e brillantezza sensazionali. Che si tratti di ottenere la massima velocità possibile concentrandosi solamente sulla pista, quanto piuttosto di effettuare le evoluzioni più spettacolari, il sistema di controllo studiato da EA Big risponde agli ordini impartiti dall’utente senza mai tradire. Nel confronto tra le varie piattaforme, appare evidente che questo sia stato studiato e disegnato con in mente il pad di Playstation 2; ciò nonostante, all’utenza Microsoft e Nintendo è sufficiente qualche ora di pratica in più per guadagnare il livello di familiarità richiesto. Il comportamento del proprio boarder, da parte sua, rappresenta un compromesso perfetto tra lo spirito folle della serie e la necessità di dare comunque la sensazione di essere effettivamente in mezzo a distese innevate. Per tale motivo, se atterrare dopo voli di 50 metri perfettamente in equilibrio appare come la cosa più naturale al mondo, allo stesso tempo il giocatore gode appieno delle differenze tra i vari tipi di superficie, che si tratti di neve fresca, battuta, ghiacciata e via dicendo. Malgrado perfettamente godibile anche nella sua accezione corsaiola, in occasione delle già citate gare a chi taglia per primo il traguardo, è evidente che uno dei punti cardine di SSX 3 e dell’intera serie sia la spettacolarità dei trick; quest’ultimo capitolo rientra appieno nella filosofia del “bigger and better” tanto cara aldilà dell’oceano, proponendo di fatto animazioni tanto assurde ed elaborate da costringere a guardare con occhio diverso qualsiasi altro gioco di snowboard. Specialmente per quanto riguarda gli “ubertrick”, i designer americani si sono sbizzarriti, andando a ideare evoluzioni davvero indescrivibili. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, SSX 3 riesce a raggiungere anche in questo caso livelli di eccellenza sotto praticamente ogni punto di vista; il motore realizzato da EA Big è un vero colosso, capace di offrire ambientazioni ricchissime di dettagli, con texture brillanti e una profondità visiva fenomenale. Stupisce soprattutto l’utilizzo perfetto dello streaming da disco, che garantisce un continuo afflusso di dati senza il quale non sarebbe stato possibile proporre la montagna come una entità unica, e non come una serie slegata di piste. Ad esaltare questa soluzione tecnica interviene quella che probabilmente è la più chiara ed evidente dimostrazione del talento dei programmatori di EA, ovverosia la discesa dalla sommità di peak 3 fino alla valle di peak 1; tradotto, significa mezz’ora di gioco continuo. Sì, avete letto bene: mezz’ora, 30 minuti scanditi dal timer su schermo durante i quali appare effettivamente difficile concentrarsi sulle proprie prestazioni, sopraffatti dall’eccezionalità dell’esperienza offerta. Evidentemente non soddisfatto di tutto ciò, il team responsabile del progetto ha aggiunto una serie di effetti speciali in grado di modificare di fronte ai propri occhi l’ambientazione: questi possono essere lo schianto di un aereo che abbatte alberi e case o piuttosto il colpo di un cannone, residuo della guerra mondiale, che abbatte la volta della galleria in cui stavamo per entrare o ancora una tempesta di neve dall’inusuale violenza. Consapevole delle proprie capacità, EA Big ha voluto addirittura scimmiottare Nintendo e il suo tanto atteso 1080° Avalanche, proponendo la “sua” versione di valanga alle spalle del malcapitato giocatore. Merita una doverosa citazione l’impianto sonoro, assolutamente maestoso: la monumentale quantità di brani presenti è infatti cementata dalla presenza del DJ probabilmente più credibile che ci sia capitato di sentire, forte del numero esorbitante di diverse frasi che è in grado pronunciare. La modalità online, presente solo per Ps2, rappresenta un valore aggiunto da non sottovalutare, in grado di aumentare ancor di più la già elevata longevità complessiva. Concludiamo dedicando le ultilme righe alla possibilità di personalizzazione del proprio rider: ci rendiamo conto che il testo sia letteralmente farcito di superlativi, ma anche in questo caso è difficile descrivere altrimenti la facoltà di modificarne non solo l’aspetto in maniera radicale con decine e decine di elementi diversi, ma anche le caratteristiche (da migliorare acquistandole a suon di quattrini) e addirittura scegliendo quali ubertrick eseguire da una ampia lista.
Stalefish forever
Commento
SSX 3 è un vero gioiello, un titolo il cui acquisto è praticamente d’obbligo a chiunque nutra almeno un minimo interesse verso questo tipo di produzioni; l’intelligenza e il talento del team EA Big hanno permesso di creare un gioco capace di portare con sè un reale passo avanti rispetto ai precedenti episodi sotto ogni punto di vista, limando le imperfezioni e aggiungendo idee ed elementi semplicemente azzeccati dal primo all’ultimo. Ciò che se ne ricava in conclusione è un prodotto capace di lasciare il segno, nonché una dei migliori giochi in assoluto apparsi durante questa generazione di console.
- Pro:
- Una esperienza di gioco entusiasmante
- Tecnicamente eccellente
- Sistema di controllo pressochè perfetto
- Contro:
- Online solo su Ps2
- Qualche obiettivo forse troppo ostico
Electronic Arts rappresenta senza dubbio una delle software house più importanti e potenti al mondo: capace di muovere nell’arco di un anno cifre assolutamente mastodontiche di denaro, proprietaria di numerose etichette e licenziataria di nomi di assoluto richiamo, il colosso statunitense ha sfornato alcuni dei titoli che più hanno riscosso successo sulle console di ultima generazione. Tra queste, sicuramente una delle migliori serie “originali” è SSX, snowboard game spettacolare e sopra le righe che ha, tra le altre cose, consacrato il talento del team EA Big. A distanza di tre anni dall’uscita del capostipite su Ps2, l’etichetta americana propone il terzo capitolo del fortunato franchise, intitolato molto semplicemente SSX 3.