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Grabbed by the Ghoulies

Dopo un anno dall'unione fra Microsoft e Rare eccoci finalmente fra le mani il primo frutto di questa coesione: Grabbed by the Ghoulies, tassativamente in versione definitiva pal. L'abbiamo provato per voi, di seguito il nostro hands on.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   14/11/2003
Grabbed by the Ghoulies
Grabbed by the Ghoulies
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Grabbed by the Ghoulies
Grabbed by the Ghoulies

Con un titolo come Grabbed by the Ghoulies è lecito aspettarsi una Rare non convenzionale, diciamo in stile con quel tripudio di umorismo semi grottesco che fu Conker. Ecco dunque pararsi dinanzi ai nostri occhi una presentazione pacioccosa che più pacioccosa non si può. Piccola precisazione: questo termine, tratto direttamente dal vocabolario del perfetto fan boy Nintendo, è indirizzato a tutti quei titoli che si ammantano di quel pizzico di incosciente magia bambinesca, anche se è troppo complicato da spiegare da tanto che è astratto. Tornado a quanto sopra, con il chiaro intento di non divagare più, GbtG inizia assieme all’apertura di un libro, il tutto sotto forma di fumetto animato con chiari spunti presi da quello che fu il cinema dei primi decenni del novecento. Infatti, se ogni vignetta si animerà illustrando le varie situazioni, la parte riservata ai dialoghi presenterà grigie finestre a tutto schermo con tanto di testo ed icona raffigurante il volto dell’interlocutore. Le prime schermate di gioco sostanzialmente riprendono un baldo giovane di nome Cooper ed una gentil donzella avventurarsi nella magione di un losco individuo che, tenendo fede all’appellativo appena usato, rapisce la povera sventurata sommergendo il suo prode cavaliere di barbariche orde di mostri. Il nostro Cooper dunque dovrà combattere ogni sorta di nemico, che spazierà dal canonico zombie all’inusuale pollo vampiro, usando calci e pugni oltre a tutto ciò che gli capiterà a tiro. Qui si aprono due finestre di sicuro interesse: la prima riguardante la massiva interazione con il background, e la seconda il sistema di controlli quantomai originale. Discostatasi dall’ingombrante ombra della casa di Mario, Rare sembra avere tutte le intenzioni di ripercorrere le strade luminose ed imperlinate di quelli che potrebbero essere definiti i loro mentori. Nintendo e l’innovazione applicata al gameplay. Sembra che i fratelli Stamper abbiano proprio pensato a questo nello studio del sistema di controlli, che apporta significative peculiarità al gameplay di questo beat’em up. Sostanzialmente lo stick analogico di sinistra sarà adibito al controllo del personaggio, A e B per raccogliere e riporre un oggetto, ed i grilletti per gestire la camera. Fin qui tutto normale, se non fosse per il compito assegnato alla levetta analogica di destra, adibita esclusivamente al combattimento. Con questa particolarità potremo quindi indirizzare, a seconda della direzione in cui rivolgeremo lo stick, i nostri attacchi a seconda del posizionamento dei nemici. In parole povere si potrà colpire a destra e sinistra così come in avanti ed alle proprie spalle.

Grabbed by the Ghoulies
Grabbed by the Ghoulies

Avete presente quei telefilm che, alla fine di ogni puntata, richiamano l’attenzione dello spettatore proponendo ciò che avverrà nell’episodio seguente? Bene. Questo articolo, volutamente decurtato di molte parti riguardanti il nuovo titolo Rare, oltre a solleticare il fine palato di voi lettori vuole puntualizzare ciò che andrete a scoprire la prossima settimana con la nostra recensione. Una recensione che, oltre a svelare Grabbed by the Ghoulies in tutto e per tutto, porrà significativi accenti sui passati lavori della software house britannica con tanto di calzanti paragoni, nonché vergendo lo sguardo verso le sue future opere. Manca poco dunque, e, un po’ come quando esce un titolo Rare, ci sarà d’aspettarsi di tutto.

Grabbed by the Ghoulies
Grabbed by the Ghoulies
Grabbed by the Ghoulies
Grabbed by the Ghoulies

Nella breve storia scritta da Microsoft nel campo console, una delle pagine focali è stata caratterizzata senza ombra di dubbio nell’autunno dell’anno scorso. Come scordarsi le settimane precedenti ad uno degli annunci più scioccanti degli ultimi lustri; settimane formate inevitabilmente da smentite, conferme, dubbi e proclami di ogni sorta. Eventi del genere sono destinati a segnare, in un modo o nell’altro, l’epopea di una console. Inesorabile, inarrestabile nella sua tracotanza arrivò in quel Settembre 2002 l’annuncio dell’acquisizione di Rare da parte di Microsoft. Shock. La first party numero uno di Nintendo, nonchè fedele compagna di mille avventure, dice basta con la casa di Kyoto e cambia radicalmente rotta verso nuovi orizzonti, nuovi scopi. Dopo un anno d’attesa eccoci finalmente fra le mani il primo frutto di questa coesione: Grabbed by the Ghoulies, tassativamente in versione definitiva pal. Un titolo pressochè sulla rampa di lancio, e noi, per allietarvi ed alleggerirvi questo countdown, altro non possiamo fare che deliziarvi con un assaggino di quanto testato. Un antipasto prima dell’inevitabile scorpacciata che farete in concomitanza dell’uscita di questo titolo con la nostra recensione, ma intanto andiamo di hands on.